Cronaca

Matrimoni ed eventi, bruciato un miliardo. E la stagione imminente?

La crisi del comparto matrimoni ed eventi annessi e connessi a esso collegati, in crisi profonda da oltre un anno, è stata oggetto dell’animata discussione di ieri in IV Commissione, a via Giovanni Gentile. Commissione presieduta dal consigliere regionale Francesco Paolicelli, convocata su richiesta del consigliere Francesco Ventola (FdI) per ascoltare sul suddetto ‘punto dolente’ le posizioni degli assessori a sviluppo economico e salute, alla presenza del presidente ‘AssoEventi/Confindustria’ della Puglia. Dalle motivazioni espresse da Ventola è emerso che obiettivo primario, senza stare a girarci troppo attorno, è mettere in campo azioni importanti, almeno a livello regionale, permettendo ai lavoratori del settore di ripartire in sicurezza. Senza perdere altro tempo. Insomma, visto e considerato l’avvio della nuova stagione, occorre farsi promotori di soluzioni di ampio respiro, utili al sostegno delle aziende in termini economici. I dati tutti tendenti al nero, illustrati da AssoEventi, hanno evidenziato che l’economia del ‘wedding’ (traduzione letterale della parla matrimonio, NdR) comprende un indotto a cerchi concentrici e si parla di ricavi in Puglia per un miliardo di euro all’anno, per i circa 19mila matrimoni, dei quali il 10% circa ha interessato cittadini stranieri. Il 2020 è stato un anno devastante per il comparto ricevimenti di nozze, la cui crescita è stata interrotta bruscamente dalla pandemia, con cali del fatturato -solo in Puglia – del 95 per cento circa. E a oggi è ancora tutto fermo, con fatturati praticamente fermi allo zero. La richiesta di AssoEventi è di dare quanto prima un’identità giuridica al comparto, con un solo codice Ateco, perché s’è già visto quanto sia difficile ottenere risorse e in termini di ristori e di aiuti a fondo perduto, data la moltitudine di codici relativi alle diverse aziende coinvolte nel settore a vario titolo nell’organizzazione di una festa nuziale: dal confezionamento di abiti da sposa e da cerimonia ai servizi video e fotografici; dalla produzione di addobbi floreali a quella enogastronomica; dalla organizzazione logistica nei luoghi per gli eventi nuziali, ai servizi musicali, di noleggio e altri mezzi per gli spostamenti degli sposi e degli ospiti. Da non dimenticare nell’elenco dell’indotto in crisi i servizi di acconciatura e di produzione e vendita di bomboniere. Un altro aspetto rilevato ieri in Commissione? Quello d’integrare il protocollo sanitario per la ripartenza; al riguardo è intervenuto l’assessore Lopalco, chiarendo quanto sia difficile dare prospettive sulle curve della pandemia, ma che sarà sicuramente migliorata l’estate prossima per effetto delle vaccinazioni; Lopalco s’è dichiarato disponibile a incontrare le associazioni di settore per modificare e migliorare il piano per la ripartenza. Disponibile anche l’assessore allo sviluppo economico Alessandro Delli Noci a una ‘strategia risolutiva’, nella direzione di aiuti alle aziende maggiormente penalizzate. Insomma, bisogna subito recuperare risorse e incoraggiare misure d’intervento tramite i cosiddetti residui di bilancio, in Regione. Delli Noci ha poi garantito che cercherà di raggiungere una forma di aggregazione dei codici Ateco ricadenti nel settore, affinché si possa dare una forma riconosciuta utile al percepimento di somme riguardanti ristori e quant’altro. Al proposito l’assessore ha anche ricordato che una soluzione potrebbe derivare dalla costituzione d’un distretto del comparto, cui ha già pensato la consigliera Cinquestelle Antonella Laricchia con una sua mozione, all’attenzione del Consiglio. Diverse le strade  emerse dal dibattito di ieri in Commissione, a iniziare da quelle rappresentate dal consigliere Ventola, su cui già ieri cera convergenza, che riguardano la possibilità di concedere aiuti sotto forma di contributi da destinare ai Comuni che dovrebbero venire incontro ai titolari di ristoranti e sale ricevimento, privandoli, per esempio, del peso di Tari e IMU. Infine, anche per capire i motivi che hanno determinato l’esclusione dal bando (pubblicato da PugliaPromozione ad agosto 2020) delle aziende collegate a matrimoni ed eventi annessi e connessi, la Commissione s’è aggiornata, anche per prestare orecchio a impegni e promesse dell’Assessore pugliese al turismo.

Francesco De Martino


Pubblicato il 12 Febbraio 2021

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