Cultura e Spettacoli

Mauro Jatta, il debellatore

Nel 1911 una grave epidemia di colera funestava l’Italia, non escludendo la Puglia dove mieté forse un migliaio di vittime. A Napoli, dove la situazione si era fatta particolarmente gravosa, venne convocato un maturo scienziato pugliese che nel giro di una decina d’anni, partendo dalle funzioni di Coadiutore Medico, era salito ad occupare il posto di Ispettore Generale Batteriologico della Direzione Generale di Pubblica Sanità. Mauro Jatta era nato a Ruvo il 23 novembre 1867. Compiuti gli studi classici a Napoli presso il Liceo Classico Umberto I, nel 1892 si era laureato nella stessa città in Chimica. Nel 1896 lo ritroviamo all’Università di Pavia, assistente del Prof. Camillo Golci nel laboratorio di Istologia. Nel 1900, nella stessa Università ottiene la libera docenza in Patologia Generale prima di spostarsi in Germania presso l’Istituto Sperimentale di Francoforte. Poi il ritorno in Italia e l’ingresso nella Direzione Generale di Pubblica Sanità. Nella Napoli straziata dal colera Jatta seppe imporre provvedimenti di igiene pubblica e di profilassi (come l’istituzione di un servizio di polizia sanitaria e un servizio municipale di disinfezione) tali da guadagnargli la medaglia d’oro riservata ai Benemeriti della Salute Pubblica. Significative la parole pronunciate dall’allora presidente del Consiglio dei Ministri, Giovanni Giolitti : “Le truppe partiranno (per Tripoli – n.d.r.) quando Jatta avrà assicurato che a Napoli non vi è più il colera”. L’acquisita fama di formidabile organizzatore nel campo della profilassi delle malattie infettive fece sì che nello stesso anno, il 1911, egli venisse chiamato in soccorso delle truppe d’occupazione italiane in Libia, in qual momento a Tripoli falcidiate dal colera e, ove non bastasse, persino dalla dissenteria. Per gli stessi motivi l’anno dopo lo scienziato pugliese dovette intervenire a Tobruck, mentre nel 1913 operò a Bengasi devastata dalla peste bubbonica. In quest’ultima circostanza fu lodato dal generale Ameglio come il “debellatore della peste”. Instancabile, generosissimo, indifferente ai rischi che correva, Mauro Jatta organizzò anche i soccorsi per i terremotati della Marsica del 1915 ; anche in questa circostanza venne decorato. Ad apprezzare il suo operato non erano solo gli italiani. Quando durante la Grande Guerra fu Direttore Generale dei Servizi Generali Civili in zona di guerra, fu decorato dal Ministero della Sanità Francese con la Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore. Stremato dall’esercizio dell’arte medica, si spense il 31 agosto 1918 a causa di una bronchite nella villa di famiglia in località Parco del Conte, nell’agro ruvese.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 23 Novembre 2017

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