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Mdp chiede a Emiliano chiarezza sul programma di governo

I consiglieri regionali pugliesi fuoriusciti la scorsa primavera dal Pd, il leccese Ernesto Abaterusso  ed il brindisino Pino Romano, ora rappresentanti di “Articolo 1-Mdp” nell’Aula di via Capruzzi, sono tornati alla carica sul governatore Michele Emiliano (Pd) per un chiarimento politico all’interno della maggioranza di centrosinistra che nel 2015 lo ha eletto alla presidenza della Regione. Infatti, in occasione della conferenza stampa sul futuro degli aeroporti pugliesi, svoltasi a Bari nella mattinata di venerdì, entrambi gli esponenti del nuovo soggetto politico, che fa capo all’ex segretario “dem” Pierluigi Bersani ed all’ex premier Massimo D’Alema, hanno colto la palla al balzo per ribadire quanto avevano già chiesto ad Emiliano qualche settimana fa, ma senza ricevere alcuna risposta. “Siamo molto preoccupati della deriva che sta prendendo il governo regionale”  ha dichiarato il capogruppo regionale di Mdp (Movimento Democratico e Progressista)  Abaterusso che, continuando, ha aggiunto: “Abbiamo più volte chiesto al presidente Emiliano di fermarci un attimo a ragionare sulle cose positive e sulle criticità che ci sono state in questi due anni e mezzo, per permetterci di rilanciare l’azione di governo”. “Richiesta – ha poi sottolineato il capogruppo di Mdp in consiglio regionale – caduta nel vuoto con ricadute pensanti sulla situazione dei pugliesi e della regione”. Ricordando che Xylella, Sanità e Trasporti sono solo alcuni dei principali temi che gravano negativamente sui pugliesi e su cui, invece, occorre intervenire in maniera incisiva. Infatti, ha affermato inoltre Abaterusso: “Noi chiediamo un’inversione di rotta profonda, perché non si può più vivere alla giornata”. Sottolineando che “ci vuole una strategia, un programma, una pianificazione delle soluzioni alle principali problematiche”, perché “se non c’é questo (e lo si vedrà entro qualche settimana con la discussione in Consiglio regionale) – ha sottolineato ancora l’esponente bersanian-dalemiano – è chiaro che noi di Mdp o come ci chiameremo da qui a qualche settimana, visto che stiamo lavorando per creare un nuovo soggetto politico che mette insieme tutte le forze della sinistra, avremo un problema molto
serio a continuare a sostenere questo modo di governare”. A fare eco alla richiesta di Abaterusso si è aggiunta la precisazione del collega Romano, che ha affermato: “E’ una sorta di verifica in progress che ci porterà alle sedute monotematiche del Consiglio con delle mozioni che saranno lo spartiacque tra l’esserci e non esserci nella maggioranza”. Come a voler dire ad Emiliano che “noi ti abbiamo avvisato, per cui non ti meravigliare se poi nelle sedute di consiglio talvolta non ci troverai al tuo fianco”. Infatti, ha avvertito Romano: “Adesso noi invitiamo il presidente Emiliano a riflettere”, perché “chiediamo chiarezza su Sanità, Trasporti, Ilva e sistema aeroportuale”. E su quest’ultimo punto il consigliere brindisino di Mdp (ex Pd) ha invitato ad “evitare contrapposizioni tra territori”, in particolare tra Brindisi e Grottaglie, auspicando sull’argomento “studi di fattibilità ed il coinvolgimento dell’Enac (ndr – l’Ente nazionale di assistenza al volo) sull’apertura al traffico civile dell’aeroporto Arlotta” di Grottaglie. Scalo, questo, ora utilizzato esclusivamente per il traffico merci ed in particolare come pista a servizio dell’Alenia. Ossia la nota industria aerospaziale che nello stabilimento attiguo allo scalo aeroportuale ionico assembla prevalentemente parti della fusoliera del noto aeromobile nord americano “Boeing”. In realtà, le fibrillazioni alla Regone Puglia all’interno della maggioranza che sostiene Emiliano, ed in particolare quelle degli esponenti di Mdp, secondo molti  addetti ai lavori, sarebbero dovute più a fattori di ordine politico che programmatico. Infatti, l’approssimarsi delle elezioni per Camera e Senato del prossimo anno sta creando problemi un po’ in tutte le realtà amministrative (Regioni e Comuni) a guida di centrosinistra, dove lo scisma nazionale del Pd ha già prodotto in Consiglio (come in quello pugliese) la nascita di una formazione facente capo ai fuoriusciti dal partito di Matteo Renzi. In Puglia, poi, la situazione è ancor più incandescente, poiché a guidare la Regione c’è uno dei rivali  di Renzi nello scorso congresso, Emiliano per l’appunto, che – come si ricorderà – durante la fase pre-congressuale del Pd aveva stretto accordi con gli anti-renziani (Bersani, Roberto Speranza ed Enrico Rossi) per un fronte comune che, in caso di mancato accordo con il segretario Renzi, li avrebbe portati a lasciare il Pd, come difatti è poi avvenuto. Ma non per Emiliano che poi, diversamente da coloro con cui si era accordato, è comunque rimasto nel Pd. Ed ora – sempre secondo alcuni bene informati – il governatore pugliese starebbe addirittura concordando con Renzi una strategia per tentare di depotenziare o escludere Mdp ed altre formazioni della sinistra dalla coalizione a trazione Pd alle politiche. Strategia, quella di Emiliano, che servirebbe a drenare i voti necessari a far vincere il centrosinistra anche senza l’apporto di Mdp, ma con la costituzione di una o due liste civiche nazionali, formate da personaggi reclutati dagli schieramenti avversari  del centrodestra o dei pentastellati, ma anche da soggetti e simpatizzanti da sottrarre all’area politica che nelle urne potrebbe riconoscersi nella sinistra di Mdp o ex-vendoliana. E questo sì che sarebbe un problema politico serio per coloro che invece puntano tutto sul risultato delle prossime politiche, per dimostrare che lo scisma del Pd della scorsa primavera sia stata una mossa azzeccata nello scenario del centrosinistra. Ma se così stessero effettivamente i fatti, allora il leader di “Fronte democratico”, Emiliano, prima ancora di preoccuparsi della sorte politica del Pd di Renzi, dovrebbe forse occuparsi della sua e di quella del governo che presiede alla Regione Puglia. Infatti, il suo probabile tentativo di “sgambetto” ad Mdp ed agli ex-vendoliani alle prossime elezioni politiche potrebbe costargli caro, se per lui si trasformasse successivamente in uno “scivolone” alla Regione. Se non immediato, verosimilmente in prospettiva.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 4 Novembre 2017

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