Cronaca

“Medici pensionati nei pronto soccorso? Sarebbe una ‘Caporetto’”

Non si contano più gli appelli per assumere medici e infermieri all’interno di una sanità che in Puglia, oramai, fa acqua da tutte le parti. E per non far affondare la barca, che fa l’assessore pugliese Rocco Palese? Invece di lavoro ai giovani, in sostanza, preferirebbe utilizzare i medici in pensione che accetterebbero una eventuale chiamata. Una vera ‘ Caporetto’ per le Opposizioni, in particolare per il capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Davide Bellomo. <<Dichiarare candidamente, come fa l’assessore alla sanità, che l’unico modo per garantire l’assistenza nei Pronto soccorso pugliesi è quello di utilizzare i medici in pensione e di medicina generale, è la certificazione di una Caporetto per la Giunta regionale. Secondo un sindacato di settore, mancano all’appello almeno novanta medici, pari al 40 per cento del fabbisogno previsto. Un’autentica disfatta, che rende plasticamente l’incapacità di programmazione e di strategia del governo regionale in una materia costituzionalmente rilevante. Invece di chiamare alle armi i camici bianchi che si stanno godendo il meritato riposo o quelli di base, già oberati di impegni -continua Bellomo – la Regione proceda subito a dare lavoro stabile ai giovani medici, facendo anche marcia indietro su quella insensata decisione di bloccare le tanto attese stabilizzazioni nel comparto della sanità. Altrimenti, saremmo di fronte a una vera e propria provocazione, a rischio anche di responsabilità erariale, con annunciati ricorsi alla Corte dei Conti. Molti hanno dimenticato, o fanno finta di non ricordare, il ruolo determinante che tanti operatori del settore hanno avuto per la ripresa economica, con una crescita del Pil pari al 6 per cento, che oggi ci consente di parare, almeno in parte, le conseguenze del conflitto bellico in Ucraina. Mi auguro che qualcuno, a Palazzo della Regione, abbia buona memoria>>. Insomma, traballa ancora più pericolosamente un sistema che fa leva sulla precarietà di oggi e su quella di domani. Un sistema che non può che essere deficitario, inadeguato, in preda a una carenza di metodo e visione delle cose che mette a rischio la salute e la vita delle persone. Bellomo infila la lama ancora più a fondo, nella ferita. <<Finora, mi dispiace doverlo dire, l’assessore alla sanità si è fatto notare più per qualche improvvida dichiarazione, che per aver impresso una svolta al sistema. Diamogli tempo, si dirà. Ma mentre l’assessore studia, il malato deve sperare di non entrare mai in un Pronto soccorso pugliese>>. A peggiorare la situazione, infatti, c’è anche da considerare il blocco delle assunzioni annunciato dal medesimo assessore, un vero salto nel buio che ha richiamato tanto l’attenzione dei sindacati da categoria, da fargli proclamare lo stato di agitazione. Insomma, come ammette lo stesso ex assessore alla sanità Perluigi Lopalco, in Puglia siamo di fronte a una situazione “…molto confusa e di assenza di una chiara visione, dove un giorno si annuncia in pompa magna la programmazione dei fondi del PNRR prevista per la Puglia con l’apertura di ospedali di Comunità, case della salute, medicina territoriale e di prossimità con l’assunzione di migliaia di medici e infermieri. Ma il giorno dopo si blocca tutto, lasciando spazio alla solita, vecchia politica degli annunci giocata sulla pelle delle persone, senza garantire una sanità che sia realmente a misura di cittadino.

Antonio De Luigi


Pubblicato il 11 Giugno 2022

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