Cultura e Spettacoli

Meglio UFO che PHO

A settembre di dieci anni fa nella comunità scientifica internazionale cominciò a circolare la voce che la fine del mondo annunciata per il 21 dicembre 2012 stando al calendario Maya poteva essere anticipata al 5 novembre… Arrivò poi il 5 novembre 2012 e gli astronomi tirarono un sospiro di sollievo : il (214869) 2007 PA8 era passato a 65 milioni di chilometri dalla Terra. Avrebbe potuto disintegrarci. Era quello – anzi continua ad essere,  purtroppo –  un PHO… Certi acronimi inquietano. Prendi UFO, per esempio. Ma per quanto misteriosi, gli UFO non si sono finora rivelati un pericolo. Lo stesso non può dirsi per il Potentially Hazardous Object, ovvero Oggetto potenzialmente pericoloso. Inserito nella lista PHO stilata dalla Nasa nel 2008, comprendente anche 65 comete, il 214869) 2007 PA8  è un asteroide di quasi due chilometri di diametro ; lo stesso elenco considera altri 981 blocchi rocciosi orbitanti nel nostro sistema solare e teoricamente letali. La sinistra previsione di quegli scienziati non venne divulgata poiché i PHO diventano pericolosi solo nel caso in cui il nostro pianeta vada incontro da una perturbazione gravitazionale tale da modificare l’orbita di un asteroide e attirarlo a sé. Questi timori sono sempre ragionevoli. Si calcola che negli ultimi 540 milioni di anni la Terra abbia patito cinque impatti catastrofici, l’ultimo dei quali avrebbe portato alla scomparsa dei dinosauri ; la dimostrazione della frequenza del fenomeno è nell’elevato numero di crateri da impatto presenti sulla superficie terrestre (nell’immagine il Meteor Crater dell’Arizona). In tempi più recenti (il 1908) è stato registrato il cosiddetto Evento di  Tunguska, : l’esplosione nell’alta atmosfera di un frammento della cometa Encke, che liberò un’energia pari a 3-5 megaton (100-300 volte la potenza della bomba di Hiroshima), spianando 2150 km quadrati di taiga nella Siberia orientale. Oltre ad aver già patito eventi apocalittici di queste dimensioni, la Terra ha rischiato di brutto anche il 23 marzo 1989, quando l’asteroide 4581 Asclepius di tipo Apollo (1989 FC) mancò la Terra di 684000 km, passando nell’esatto punto dove essa era solo 6 ore prima. Ci avesse centrati, considerata la sua massa, avrebbe dato vita alla più grande esplosione della storia documentata, senza tuttavia disintegrare il pianeta. E volendo guardare molto, molto più avanti, attenzione al 16 marzo del 2880 e all’asteroide (29075) 1950 DA … Ma la Scienza nulla può fare contro tali minacce? Scrittori e cineasti si sono sbizzarriti in proposito, mentre allo stato attuale delle cose la Scienza non sa andare oltre la soluzione di colpire questi colossali macigni con missili a testata nucleare. La detonazione ridurrebbe l’asteroide in frammenti, che punterebbero ugualmente sulla Terra. Attenzione, però, essere investiti da una pioggia di piccoli meteoriti potrebbe avere conseguenze anche peggiori… Al momento la strada più incruenta potrebbe essere una missione spaziale che agganci alla superficie dell’asteroide un missile (non armato) che spinga lateralmente il corpo celeste modificandone la traiettoria.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 5 Novembre 2022

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