Cronaca

Meno costi e più attenzione all’ambiente: le vere armi del biologico

Le associazioni di categoria mettono in rilievo anche l'abbattimento dei consumi energetici con le nuove tecniche

‘Bio’ ti dà una mano: con l’aumento dei costi, infatti, l’agricoltura biologica sta dando vita a una serie di benefici per gli addetti ai lavori, consentendo praticamente di tagliare d’un terzo i consumi energetici attraverso l’utilizzo di tecniche meno intensive, le filiere corte e la rinuncia ai concimi chimici di sintesi prodotti con l’uso di gas. E’ quanto emerge da un’analisi Coldiretti/Puglia sull’andamento del settore biologico che torna a crescere a doppia cifra, sulla basa dei dati ‘Sinab-2023’, con un aumento del 12% in un anno, confermando la Puglia al top della classifica nazionale per l’agricoltura biologica con quasi 321mila ettari coltivati a <<bio>>. La Puglia è la seconda regione più bio d’Italia con 320.829 ettari, dove la pratica biologica interessa tutti i comparti agricoli: dall’olivo con 89mila ettari ai cereali con oltre 63mila ettari, dalla vite con più di 19mila ettari agli ortaggi con quasi 13mila ettari, oltre a 3 impianti di acquacoltura biologica. Un successo trainato dalla fiducia dei consumatori con un cittadino su cinque che – secondo Coldiretti – consuma regolarmente prodotti bio ed è disposto a pagare anche di più per acquistare un prodotto certificato ‘bio’, mentre il 13% dei consumatori è certo che, nel prossimo futuro, aumenterà la spesa per portare in tavola prodotti biologici. La spinta verso il biologico è sostenuta soprattutto da motivi salutistici, ma molto importanti nella scelta di acquisto, il territorio di origine e le garanzie della certificazione. Sul fronte dei prezzi si registra, a essere ancora più meticolosi, il permanere d’una marcata instabilità e un generale trend rialzista. Anche se per la maggior parte delle colture si riduce il differenziale di prezzo riconosciuto all’agricoltore biologico rispetto all’omologo prodotto convenzionale. L’attenzione dei consumatori di cibo biologico ha portato alla realizzazione nei Mercati di Campagna Amica di spazi destinati alle produzioni agroalimentari biologiche, oltre alle fattorie completamente bio e numerosi agriturismi di Campagna Amica che hanno impostato la ristorazione proprio sulle produzioni aziendali <<bio>>. In bella vista anche il potenziamento delle filiere corte con la vendita diretta che abbatte i trasporti. In questo modo si riesce a ridurre i consumi di energia in media del 30% rispetto all’agricoltura tradizionale – sottolinea Coldiretti – ma in alcuni casi, come ad esempio per le mele, si arriva addirittura al -45%. I concimi di sintesi (azotati, fosfatici o potassici) sono, infatti, ottenuti con procedimenti fortemente energivori e l’Italia – ricorda Coldiretti – è dipendente dall’estero per la produzione di questi prodotti. L’aumento dei costi dei fertilizzanti chimici (+170% degli azotati) è dovuta proprio a tali dinamiche e l’agricoltura bio, puntando esclusivamente su concimi organici e minerali, evita il ricorso a queste sostanze, valorizzando la zootecnia, che rappresenta una risorsa nazionale anche in termini di sostanza organica che gli allevamenti mettono a disposizione per rendere più fertili i nostri suoli. Concimare la terra attraverso l’uso del letame, il compostaggio dei residui organici e anche i residui degli impianti di biogas, favorisce così la resilienza delle aziende agricole biologiche – rileva ancora Coldiretti – e rappresenta un modello produttivo in grado di contrastare la dipendenza da mezzi di produzione esterni alle aziende. Ma, puntando sulla filiera corta, il biologico riduce anche i tempi di trasporto dei prodotti e, con essi, le emissioni in atmosfera, tagliando le intermediazioni con un rapporto diretto che avvantaggia dal punto di vista economico agricoltori e consumatori. Insomma, Il biologico s’inserisce a pieno titolo nel modello dell’agroalimentare ‘made in Italy già fortemente caratterizzato per l’attenzione alla qualità, alla salute dei consumatori e tutela dell’ambiente. Dimostrando, infine, d’essere una risposta alle sfide attuali per una maggiore sostenibilità ambientale e sociale, con la sola necessità di legarlo ancora più saldamente al territorio di produzione.

Antonio De Luigi


Pubblicato il 14 Luglio 2023

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