Cronaca

Mercato agroalimentare di Bari-Mungivacca, servita un’altra brutta incompiuta

E’ trascorso più di un anno, da quando il presidente della Camera di Commercio Sandro Ambrosi cercava di risollevare le sorti del Mercato Agricolo Alimentare di Bari, al centro di una lunga serie di incontri che vedevano in prima linea alcune aziende ortofrutticole baresi. “La Camera di Commercio, socio di maggioranza dell’infrastruttura insieme al Comune, vuole innanzitutto evitare strumentalizzazioni fra vecchia e nuova gestione e sta procedendo con la massima attenzione su una questione che attiene anche all’impiego di fondi pubblici ed il cui utilizzo deve essere sempre ben ponderato, oltre che utile per le imprese e per il territorio”. E allora? “Il MAAB non dovrà essere una cattedrale nel deserto”, azzardava tempo fa il presidente camerale barese e tenendo conto che ieri è scaduto l’avviso pubblico per affittare sedici locali uso box con celle frigo per ortofrutta, il suo progetto potrebbe non essere del tutto peregrino. Circa un paio di anni or sono, poi, è stato effettuato il collaudo dell’infrastruttura. “Non abbiamo ancora la disponibilità materiale del MAAB, ma stiamo cercando di risolvere tutti i problemi dopo la richiesta di revisione prezzi da parte della ditta appaltatrice, l’impresa Salvatore Matarrese, pari a circa 4,2 milioni di euro (gran parte premio di accelerazione previsto dal contratto), valutazione estremamente diversa da quella effettuata dal  Responsabile del procedimento e dal collaudatore, pari a 400-500mila euro”. Insomma, Camera di Commercio e Comune di Bari sono ancora impegnatissimi a rivedere il conto economico dei costi di utilizzo dei box del primo lotto, affinché non ci siano spese spropositate per gli operatori, anche perché non esistono obblighi in quanto non sono stati stipulati contratti di locazione, ma raccolto solo manifestazioni di interesse da parte di diciotto dei quarantotto operatori del mercato ortofrutticolo barese. Senza contare che i box ultimati sono solo sedici”. Ultima, ma non meno importante, la destinazione finale e completa dell’opera, per Ambrosi. “La Camera di Commercio che sul MAAB è fortemente esposta dal punto di vista finanziario  – ha concluso il presidente Ambrosi – ritiene che la struttura così com’è progettata negli anni passati sia oggi anacronistica e antieconomica, se dedicata solo al Mercato. A questo proposito abbiamo commissionato ad esperti docenti della Facoltà di Economia, Logistica e Trasporti del Politecnico di Bari uno studio di fattibilità per l’arricchimento ed il completamento dell’opera”. I costi lievitano per le richieste dell’impresa costruttrice, gli espropri sono fermi e ora c’è anche un altro studio di fattibilità affidato ad esperti e docenti, potrebbe andare peggio per il futuro della struttura abbandonata al suo destino? Dunque, da oggi si potrebbero già scartabellare i documenti presentati dalle ditte che hanno chiesto di occupare una quindicina di locali uso box a Mungivacca, come detto all’inizio: prima tappa per vederlo aperto e operativo. E in effetti dopo un’attesa durata più di trent’anni, il nuovo mercato agricolo di Bari si presenta ai margini della periferia sud della Città dopo la realizzazione del primo stralcio dell’opera (da 54 milioni di euro), costruito a metà tra il quartiere Mungivacca e Triggiano: il Mercato Agricolo Alimentare di Terra di Bari (Maab) dovrebbe rappresentare l’incontro tra offerta e domanda di prodotti agricoli nella città capoluogo della Puglia, prendendo il posto del vecchio mercato di via Caracciolo, non lontano dal vecchio stadio della Vittoria, per ora è ancora un rustico. Ma quando (chissà quando…) sarà pronto, promette numeri da record: oltre centoventimila metri quadri di superficie, sedici più altri trentacinque box quando sarà al gran completo per 500 metri quadrati con celle frigorifero, centro direzionale e uffici per un investimento da 17 milioni di euro. Un mega-progetto caldeggiato senza se e senza ma in primis dall’ex sindaco Michele Emiliano, presidente e sindaco della Puglia eppoi dall’ex assessora regionale Loredana Capone e dall’ex presidente dell’ente Camera di Commercio Luigi Farace, un plotone di ‘ex’ che lascia poche speranze sul recupero del Maab, anche perché l’unica assessora in sella, quella al Commercio del Comune di Bari, svicola sempre sull’argomento. L’intenzione di amministratori baresi vecchi e nuovi, almeno sulla carta, resta quella di completare l’opera ancora meglio di com’era stata progettata, cercando di non perdere troppo altro tempo per renderla operativa. Ma solo sulla carta, appunto. Con chi, quando e come, invece, sembrava dovesse sapersene di più nei mesi scorsi aprendo le offerte delle imprese che parevano decise ad andare oltre gli indugi per occupare i primi sedici box…E invece a quanto pare un altro buco dell’acqua del mare pieno di occasioni perse in questa povera Città.

 

Francesco De Martino

 

 


Pubblicato il 23 Luglio 2015

Articoli Correlati

Back to top button