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Mercato agroalimentare, dopo i proclami è ancora uno scatolone vuoto…

Il presidente della Camera di Commercio Sandro Ambrosi getta ancora acqua sul fuoco dei nodi che bloccano l’operatività del Mercato Agricolo Alimentare di Bari, al centro di un incontro convocato un bel po’ di tempo fa da alcune aziende ortofrutticole baresi. “La Camera di Commercio, socio di maggioranza dell’infrastruttura insieme al Comune, vuole innanzitutto evitare strumentalizzazioni fra vecchia e nuova gestione e sta procedendo con la massima attenzione su una questione che attiene anche all’impiego di fondi pubblici ed il cui utilizzo deve essere sempre ben ponderato, oltre che utile per le imprese e per il territorio”, le sue parole. E allora? “Il MAAB non dovrà essere una cattedrale nel deserto”, azzarda Ambrosi che resta ottimista. Il consiglio di amministrazione, infatti, è stato rinnovato solo pochi mesi fa e in questo breve lasso di tempo è stato impegnato ad analizzare la situazione degli espropri: solo 1/3 di quelli dei suoli del primo lotto, che coincide con l’opera già ultimata, sono stati liquidati; 2/3 ancora no. Effettuato anche il collaudo dell’infrastruttura. “Non abbiamo ancora la disponibilità materiale del MAAB, stiamo cercando di risolvere una richiesta inattesa di revisione prezzi da parte della ditta appaltatrice, l’impresa Salvatore Matarrese, pari a circa 4,2 milioni di euro (gran parte premio di accelerazione previsto dal contratto), valutazione estremamente diversa da quella effettuata dal Responsabile del procedimento e dal collaudatore, pari a 400-500mila euro”. Insomma, Camera di Commercio e Comune sono tuttora impegnati a rivedere il conto economico dei costi di utilizzo dei box del primo lotto, affinché non ci siano spese spropositate per gli operatori, anche perché non esistono obblighi in quanto non sono stati stipulati contratti di locazione, ma raccolto solo manifestazioni di interesse da parte di diciotto dei quarantotto operatori del mercato ortofrutticolo barese. Senza contare che i box ultimati sono solo sedici”. Ultima, ma non meno importante, la destinazione finale e completa dell’opera, per Ambrosi. “La Camera di Commercio che sul MAAB è fortemente esposta dal punto di vista finanziario – ha concluso il presidente Ambrosi – ritiene che la struttura così com’è progettata negli anni passati sia oggi anacronistica e antieconomica, se dedicata solo al Mercato. A questo proposito abbiamo commissionato ad esperti docenti della Facoltà di Economia, Logistica e Trasporti del Politecnico di Bari uno studio di fattibilità per l’arricchimento ed il completamento dell’opera”.

I costi lievitano, espropri fermi e c’è uno studio di fattibilità affidato ad altri esperti e docenti

Dunque, ci vorrà ancora tempo per vedere il ‘Mercatone’ di Mungivacca aperto e operativo: nonostante un’attesa durata più di trent’anni, il nuovo mercato agricolo di Bari si presenta ai margini della periferia sud della Città dopo la realizzazione del primo stralcio dell’opera (da 54 milioni di euro), costruito a metà tra il quartiere Mungivacca e Triggiano. Eppure il Mercato Agricolo Alimentare di Terra di Bari (Maab) dovrebbe rappresentare l’incontro tra offerta e domanda di prodotti agricoli nella città capoluogo della Puglia, prendendo il posto del vecchio mercato di via Caracciolo, non lontano dal vecchio stadio della Vittoria, per ora è ancora un rustico. Ma quando (chissà quando…) sarà pronto, promette numeri da record: oltre centoventimila metri quadri di superficie, sedici più altri trentacinque box quando sarà al gran completo per 500 metri quadrati con celle frigorifero, centro direzionale e uffici per un investimento da 17 milioni di euro. Un mega-progetto caldeggiato senza se e senza ma in primis dal sindaco Michele Emiliano, eppoi dal vicepresidente della Regione Loredana Capone e dall’ex presidente dell’ente Camera di Commercio Luigi Farace. Il problema è che da qualche mese le ruspe dell’impresa appaltatrice dei lavori, la Salvatore Matarrese, si sono praticamente fermate anche per colpa di imprevisti negli allacci dei servizi e poi per colpa dei soliti problemi amministrativi e burocratici collegati agli espropri dei suoli. elle vie di collegamento alla città su via Amendola, da Bari verso Taranto. Eppure, nonostante i lavori praticamente fermi, il neopresidente della Camera di Commercio che ha preso il posto di Farace anche a capo del consorzio Maab, Alessandro Ambrosi, anche ieri ha ripetuto che occorre impegnarsi per completare l’opera e valutare contributi tecnici e idee per il suo miglioramento. In realtà il progetto del nuovo mercato di via Amendola, in effetti, non piace a nessuno anche perché quella struttura enorme rappresenta soltanto una megapiattaforma logistica, non certamente un vero mercato. L’intenzione degli amministratori baresi resta quella di completare l’opera ancora meglio di com’è stata progettata, cercando di non perdere troppo altro tempo per renderla operativa. Con chi, quando e come, ancora non si sa, nonostante promesse, impegni e, soprattutto, speranze…

Francesco De Martino


Pubblicato il 16 Febbraio 2013

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