Cronaca

Mercato nuovo, vizi antichi

 
 
Fintanto che su quei due ettari di terreno sorgevano gli impianti dell’impresa Palmiotto, nessuno ha mai protestato. Parliamo però degli anni cinquanta, quando il quadrilatero oggi racchiuso tra le vie Petroni, Modugno, del Concilio Vaticano II e Giovanni XXIII era solo un pezzo di campagna strappato alla periferia ovest di un capoluogo in crescita. Con lo sviluppo di Poggiofranco, l’impresa Palmiotto si spostò altrove e quell’area divenne un ‘largo’ in attesa di destinazione. Nell’attesa il Comune consentì ai circhi di piantarvi i loro tendoni. Le proteste dei residenti non si fecero attendere : il cattivo odore delle bestie e dei loro escrementi era insostenibile. Confinati i circhi nell’area antistante la pineta di San Francesco, il Largo Ex Palmiotto tornò al suo nulla, al più ospitando qualche partitella di calcio amatoriale e frotte di cani senza guinzaglio. Infine, ed è roba di neanche un mese fa, arrivò il Mercato di Santa Scolastica. Ma mentre in quel di via Montegrappa si comincia a respirare, ecco tornare ad agitarsi gli stessi residenti che a suo tempo fecero sloggiare i circhi. Numerose le ragioni di malcontento. Il traffico in quel punto è aumentato in modo esponenziale e scorre lento a ragione dei troppi mezzi in doppia fila (il parcheggio di cui il Mercato è fornito è insufficiente, tanto che si sta valutando l’ipotesi di impiegare anche un’area adiacente e inutilizzata). E i muri esterni già coperti da scritte? A parte questo, resta il fatto che – per quanto l’Amiu possa fare interamente il proprio dovere – un mercato ortofrutticolo vuol dire rifiuti, cattivi odori, insetti molesti e ratti. A ciò si aggiunge l’inciviltà di molti commercianti che abbandonano per strada i rifiuti ingombranti. In verità abbiamo visto rifiuti, cassette e cartoni abbandonati anche all’interno della struttura. Il giorno dell’Antivigilia ci colpì in un angolo all’interno di Santa Scolastica scorgere una notevole quantità di immondizia. Sullo stesso muro su un cartello improvvisato e che aveva l’aria d’essere lì da diversi giorni si leggeva un appello. Con grammatica approssimativa, una mano incerta si richiamava  al senso di responsabilità collettiva. Il richiamo al decoro si chiudeva così “… che qui non stiamo più a via Monte Grappa, capito?!” Ci pare tutto chiaro : Già il giorno successivo all’inaugurazione, gli incivili di sempre (la solita minoranza all’interno di una categoria encomiabile) confermavano di aver trasferito a Santa Scolastica le stesse becere abitudini dei giorni di Via Monte Grappa. E dire che questi impudenti, quando accusati d’essere corresponsabili del degrado di quella via, si difendevano gridando che il problema era soprattutto di ordine ‘logistico’ e che una volta trasferite le cose in una struttura degna di questo nome tutto sarebbe cambiato da così a così. Infatti… Sono gli stessi furbetti delle bilance taroccate che partono dai 40/50 grammi in su. L’ultima volta abbiamo visto che su una di queste bilance era appeso un vistoso crocifisso. Il sacro simbolo era posizionato in modo tale da coprire alla vista l’area-grammi da 0 a 50… Sì, siamo malpensanti.
Italo Interesse
 


Pubblicato il 14 Gennaio 2012

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