“Mettiamo al primo posto il lavoro e il suo ruolo nella Costituzione”
Pino Gesmundo, segretario generale Cgil, sul primo Maggio e il suo significato
“Mettiamo al primo posto la centralità del lavoro e il suo ruolo indicato nella Costituzione”: ecco l’affondo di Pino Gesmundo, segretario generale Cgil per la Puglia intervistato dal nostro giornale sulla data del primo Maggio e il suo significato.
Segretario, che cosa rappresenta il primo Maggio?
“E’ una giornata particolarmente importante nella quale mettiamo al primo posto e ricordiamo l’ importanza del lavoro e soprattutto la sua centralità. Non è sbagliato parlare di orgoglio del lavoro, ricordiamo soprattutto il peso e il ruolo che ha nella nostra Carta Costituzionale. E’ il solo strumento che davvero ci fa sentire liberi e garantisce dignità sociale”.
L’ Italia è una Repubblica fondata su lavoro, sta scritto…
“Proprio per questa ragione il sindacato a livello unitario questa volta ha voluto partire dalla Costituzione, ricordando che esiste uno specifico diritto al lavoro per tutti. Auspichiamo vivamente che possa esserci e subito, un cambiamento vero nelle politiche del lavoro a livello centrale. Bisogna investire sulla buona occupazione, sul lavoro stabile e non precario, garantendo ed assicurando occupazione a tutti i cittadini. Non è pensabile, come sta accadendo, morire di lavoro e sul lavoro. Ogni giorno abbiamo una media di tre morti in occasione di lavoro, questo non è più accettabile e tollerabile. Se al giorno ci fossero tre morti per mano mafiosa si indignerebbero tutti, ma non noto la stessa indignazione quando si perde la vita in un cantiere o su una impalcatura. Ecco, auspichiamo un cambio anche di mentalità, una coscienza più evoluta”.
Che tipo di lavoro invocate?
“Vogliamo un lavoro qualitativamente sicuro, lottiamo contro la precarietà dello stesso e soprattutto esigiamo sicurezza sui posti di lavoro. Mentre ancora si perde la vita lavorando, il Governo che fa? Abbassa la guardia e addirittura fa una norma che avvisa della imminente ispezione i consulenti del lavoro. Ovviamente questo fa in modo che chi non è in regola lo si metta furbescamente gabbando tutti. L’ attuale esecutivo ha scelto una linea super liberista, basta vedere il codice degli appalti, e ha persino tradito la tradizionale solidarietà della destra sociale”.
Che cosa manca ancora?
“Manca quella che io definisco la centralità del lavoro. La politica deve tornare ad occuparsene, realmente. Bisogna investire su lavoro e formazione e ricordo che fare questo non è una perdita, ma un investimento che alla fine premia le aziende serie da un lato e garantisce la dignità dei lavoratori dal’ altro. Non è serio dare un lavoro qualsiasi a tutti, ma bisogna assicurare ai cittadini un lavoro degno, accettabile, di qualità e soprattutto sicuro. Noi come CGIL rivendichiamo prevenzione, sicurezza, buona occupazione e stabilità. Senza queste cose non si va avanti e il lavoratore ne perde in dignità, libertà e sicurezza. Solo un lavoro ben retribuito e sicuro permette una esistenza che meriti questo nome”.
Insomma, un primo Maggio all’insegna di lavoro e Costituzione…
“Certamente. Non vogliamo che il lavoro rimanga una categoria vuota, che si viva di retorica. La Carta Costituzionale esalta il lavoro, ne sottolinea la centralità. Ecco perché noi sindacati insistiamo, andremo avanti sapendo che non siamo soli. Il lavoro è la priorità di questo Paese, non possiamo farne a meno e lavorare in modo dignitoso non solo è un diritto, ma un dovere. Il governo abbandoni le attuali logiche liberiste e assicuri maggior vigilanza, più ispezioni, assumendo personale e soprattutto metta da parte ogni logica di precarietà, privilegiando la stabilità”.
Bruno Volpe
Pubblicato il 28 Aprile 2023