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“Mi piacerebbe tornare nella boxe, ma non ho rimpianti”

Quando si è campioni lo si è sempre, ed è il caso di Michele Piccirillo che probabilmente a stretto giro tornerà in quel mondo dove ha iniziato da piccolissimo ed anche se da anni si occupa di altri, ha ancora tanto da dare in altre vesti, mercoledì sera il campione di Modugno è stato ospite del Bar dello Sport, format di Barimania, ideato dal presidente Tonio Lucatorto, dove siamo stati invitati anche noi. Prima dell’inizio della puntata sportiva, da una delle sedi del Museo del Bari, abbiamo intervistato un eroe di Puglia, il pugile soprannominato “il gentleman del ring” non si diventa campione del Mondo, italiano ed europeo e si a va disputare incontri al Madison Square, solo per il nome, Piccirillo ha reso onore alla nobile arte della boxe ed ha rappresentato l’orgoglio italiano all’estero della Boxe. Pertanto chiamarlo come titolarono in passato le maggiori testate giornalistiche cartacee, “Eroe di Puglia”, non è iperbole o un’esagerazione, per uno che ha vinto 50 volte su 55 incontri di cui 29 per Ko e le poche sconfitte sono giunte a fine carriera, combattendo punto su punto. Nella sua carriera ha realizzato anche un no-contest, dove gli sarebbe dovuta essere assegnata la vittoria a tavolino in quanto l’avversario Mayorga lo colpi alla nuca irregolarmente ma non ravvisato dall’arbitro. Ma tantissime sono state le imprese scritte dal pugile italiano che quella decisione arbitrale iniqua non ha avuto alcun peso in una brillante ed irripetibile carriera.

Hai iniziato la boxe a 4 anni sino a 37 anni, rimpianti?

“Se fossi nato americano probabilmente sarei diventato miliardario, ma io ho iniziato d piccolino che avevo quattro anni per il piacere e la passione, mi sono divertito e fatto tantissimi sacrifici. Ho vinto tutto quello che era possibile ed ho smesso quando non avevo più benzina dopo a 37 anni, dopo che feci il mio ultimo incontro con Vennon Forrest, perdendo per la prima volta per Ko ed all’undicesima ripresa e c’era in gioco il titolo WBC. Forse avrei potuto proseguire ancora chi lo sa, ma io avevo deciso che dovevo staccare. Ad oggi mi piacerebbe tornare a parlare di boxe come opinionista e dare una mano alla Federazione, ma non mi sono arrivate chiamate. Ho anche un altro progetto sul quale sto lavorando ma lo svelerò a tempo debito e sarà in altra veste”.

 Scipione, tuo padre sempre al tuo fianco…

“Non solo lui, ma anche altri ci sono stati al mio fianco. Però avendo iniziato dall’età di quattro anni lo avvertivo dentro. Una persona a me cara, disse in un’intervista che avrei potuto fare qualsiasi sport per la mia voglia di sacrificio, forza e determinazione, non so se avesse ragione, però la boxe è stato il mio mondo e non ho rimpianti. Certo, magari avrei potuto fare anche 555 su 55 (se la ride, con eleganza che è nella sua classe, ndr) ma ripeto, non mi posso lamentare. Mi dispiace vedere e molto, lo stato in cui verte la boxe italiana e la poca risonanza che se ne da, quello ‘si’ non lo nascondo”.

A Seoul 88’ sarebbe stato un giusto premio andarci, ma scelte del CT ti penalizzarono ed a quella successiva ci andasti ma senza trovare la gloria?

“Nella stagione 1988 ci arrivavo con quattro titoli internazionali vinti a livello Juniores, una medaglia d’argento vinta ed avevo 18 anni e tante speranze. Solo che il CT Franco Falcinelli, preferì il mio collega, altro grande pugile Parisi e decise di conservarmi per le Olimpiadi del 92’ dove mi infortunai ed uscì al Secondo Turno contro un avversario che avevo già battuto in carriera. Da lì, in poi feci il passo di passare nel professionismo ed oltre a vincere tutto, rimasi imbattuto per 4 anni di fila, il mio esordio nei professionisti avvenne a Ponte San Giovanni, vincendo contro l’ucraino Monakhov, lo mandai giù alla quinta ripresa”.

Raccontaci di come sei arrivato a Piazza Prefettura, combattendo nella tua Bari e poi come ti sei ritrovato a combattere per Don Kin al Madison Squadre Garden ed in altri contesti internazionali?

“La voglia di sacrificio, di restare sempre sul pezzo e rimanere umile principalmente. Oggi si è persa quella voglia e capacità di sacrificarsi. Nel 97’ dopo essermi laureato Campione d’Europa nella nuova categoria di peso (superleggeri, ndr) battendo l’inglese McCresh, sfidai in un derby italiano Duran, campione e boxeur di fama internazionale. Lo ho battuto alla quinta ripresa e divenni campione del Mondo. Nel 1998 concessi la rivincita a Duran ma vinsi ancora. Sull’incontro di Bari è tra quelli che ricordo con più affetto e che ho avuto tutto il calore della mia gente. Il pubblico pugliese è meraviglioso. Anche se l’incontro che doveva avere il patrocinio del Comune di Bari, qualche giorno prima venne meno ma io accettai comunque di combattere rinunciando praticamente alla mia borsa, l’incontro fu valido per la cintura WBU e fu una grande soddisfazione vincere quell’incontro davanti alla mia gente. Don King? Un grande intenditore ed imprenditore della boxe, gli sarò per sempre grato della possibilità che mi ha riconosciuto e di come ha creduto nel sottoscritto. Difficile scegliere una vittoria, però resta memorabile quella contro il campione americano Cory Spinks, a sua volta figlio d’arte che quando fu sconfitto uscì piangendo dal ring e contestando all’arbitro, ma ce ne sarebbero tante altre da raccontare, come di vittorie dove ero reduci da infortuni e sono rimasto sul pezzo sino alla fine, spuntandola”.

Concludiamo così, quale messaggio vuole lanciare Michele Piccirillo a chi si avvicina alla boxe, considerato da molto uno sport violento?

“La nobile arte della boxe è uno sport di contatto e combattimento, come nella vita quotidiana ma non violento. E’ educativo, soprattutto se dall’inizio, dai primi passi si insegna che andranno compiuti dei sacrifici. I ragazzi di oggi sono presi da altro, ma non è una battaglia persa a priori”. Augurando a Michele Piccirillo di realizzare il suo sogno e magari ritrovarlo a fianco in una telecronaca di boxe, come seconda voce, lo ringraziamo di cuore per la sua disponibilità e schiettezza, rara in questo mondo.

 

M.I.


Pubblicato il 14 Ottobre 2022

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