Cultura e Spettacoli

Michele Costantino, il sansepolcrista che fondò i fasci di combattimento baresi

La storia della città di Bari  passa anche da figure che nonostante abbiano contribuito a scrivere, nel bene o nel male, le vicende della nostra città, nel secondo dopoguerra  sono state volutamente dimenticate o archiviate. Ma la storia è storia ed è bene che se ne parli sempre, analizzandone scientificamente fatti e protagonisti, per restituire alle nuove generazioni una parentesi lunga vent’anni della storia cittadina. Generalmente, quando si parla del ventennio fascista a Bari, il riferimento al Ministro e Podestà Araldo di Crollalanza è doveroso quanto scontato, dato che progettò e realizzò Bari e la Puglia del futuro. Ma Araldo Di Crollalanza nacque politicamente nel cenacolo culturale di Michele Costantino, sansepolcrista e fondatore del Fascio di Bari. Infatti, in quel 23 marzo del 1919, Costantino rispose all’appello di Benito Mussolini lanciato, qualche tempo prima, dalle righe del giornale “Il popolo d’Italia” con il quale  invitava gli italiani a partecipare alla fondazione del suo nuovo movimento politico. <<Il 23 marzo – scriveva Mussolini – sarà creato l’antipartito, sorgeranno cioè i Fasci di Combattimento, che faranno fronte contro due pericoli: quello misoneista di destra e quello distruttivo di sinistra>>. Alla riunione programmatica, tenutasi a Milano nella sala convegni del Circolo dell’Alleanza Industriale messa a disposizione dal Presidente -l’interventista ebreo Cesare Goldmann- parteciparono le associazioni combattentistiche con il Capitano degli Arditi Ferruccio Vecchi, il futurista Filippo Tommaso Marinetti, diversi sindacalisti e circa 500 aderenti -professionisti, soldati, operai- provenienti da ogni parte d’Italia. Tra questi, nei documenti dell’epoca, spicca il nome di Michele Costantino che, all’indomani della riunione di Piazza San Sepolcro, tornò a Bari  e fondò i Fasci di Combattimento della Puglia e della Lucania. Alcune notizie sulla sua biografia sono riportate sui giornali dell’epoca. L’edizione de “Il Giornale d’Italia” del 19 maggio 1937, all’indomani della sua scomparsa, scriveva: <<Nato a Bari il 20 gennaio 1867 fu fondatore del “Barion Sport” (attuale Circolo Canottieri Barion), fu per molto tempo presidente della Società Ginnastica Angiulli  e del Circolo Canottieri “Nazario Sauro”. Fondò il Circolo Unione, divenuto poi Circolo del Littorio e fu consigliere comunale e Assessore al Dazio Consumo nel 1908. Capeggiò il movimento interventista fondando il Comitato Interventista, assunse poi la presidenza, nel 1914, del Comitato d’Azione Rivoluzionaria dedicandosi con impegno alla propaganda per l’assistenza e la resistenza interna durante la Grande Guerra.  Fondò, successivamente, il Comitato Italo-Serbo e, terminata la guerra, assunse la presidenza dell’Associazione Nazionale Italiana della Vittoria (dal 1917 al 1918). Segretario del Fascio Italiano di Difesa Nazionale, partecipò alla storica adunata del 19 marzo 1919 a piazza San sepolcro. Rientrato nella sua Bari, fondò i primi Fasci di Combattimento di Puglia e Lucania -quale segretario regionale dal 1919 al 1921- e organizzò il primo nucleo dell’Associazione Mutilati ed Invalidi di Guerra e dell’Associazione Arditi d’Italia. Il Fascio di Bari lo ebbe per cinque volte componente del Direttorio e fu Commissario straordinario dei Fasci di Mola e di Polignano. Ricoprì più volte le cariche di Ispettore, vice Segretario del Fascio del Capoluogo, vice Federale, Ispettore amministrativo, dirigendo anche il Fascio di Monopoli quale segretario. Fu segretario provinciale e poi Ispettore regionale dell’Artigianato di Puglia e, quale collaboratore del Podestà, fu chiamato a far parte della prima Consulta barese. Vice Presidente della Camera di Commercio Italo-Orientale, consigliere della Fiera del Levante, dell’Istituto delle Case Popolari e del sindacato interprovinciale esercenti imprese elettriche, fu Sindaco della Società Pugliese di Elettricità, presidente onorario del Circolo Educativo “Sansepolcrista Michele Costantino” con sede a New York. Socio onorario del sindacato interprovinciale Ragionieri di Puglia e socio onorario degli Amici del Brasile, rappresentante per l’Italia e le Colonie della Federazione Fascista Italiani residenti in America e dei Pugliesi d’America. Inoltre, per le alte benemerenze e per l’attività svolta in ogni campo, gli furono conferite la Commenda della Corona d’Italia, la Croce di Cavaliere Mauriziano e la insegna di Ufficiale della Stella Nera della Legione d’Onore di Francia>>.  Morì nella sua casa in via Vittorio Veneto (attuale via Sparano) alle ore 22.00 del 18 maggio 1937. Dopo la sua scomparsa venne istituita, con pubblica sottoscrizione, una fondazione intitolata “Sansepolcrista Michele Costantino” la cui rendita annuale (10 milioni 680 lire) servì a costituire delle Borse di Studio per i giovani dei corsi di Preparazione Politica che si distinsero negli esami finali. Tra gli enti sottoscrittori e finanziatori della fondazione vi furono l’Amministrazione della Provincia di Bari, il Comune di Bari, la Federazione dei Fasci di Combattimento di Bari, l’Ente Autonomo Fiera del Levante, la Camera di Commercio Italo-Orientale, l’Istituto Fascista Case Popolari, professionisti provenienti da ogni settore della società come l’on. Antonio Larocca, il Comm. Cesare Diomede-Fresa, il Presidente dell’Unione Industriale Italiana Cav. Raffaele De Bellis, il Cav. Messeni-Petruzzelli,  ma anche la Ditta Mincuzzi, Ditta G. e L. Lamacchia e gente comune. La targa commemorativa affissa in memoria di Michele Costantino presso la sua abitazione fu distrutta con la caduta del Regime.

Maria Giovanna Depalma


Pubblicato il 23 Marzo 2018

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