Cultura e Spettacoli

“Microm” la musica applicata alle immagini

Un mondo virtuale dove il tempo è relativo e la realtà è multidimensionale, questo rappresenta “Microm” (dal nome completo dell’autore Michele Romolo) prima opera solista di Miro Abbaticchio, pianista e compositore partenopeo,vincitore del Premio “Sonora2008“ per il migliore spettacolo dedicato alla musica da film.Frutto di mesi di lavoro, l’ispirazione di questo disco è nata dallo spazio, dalla natura, dalla storia, dalla figura leggendaria di Federico II, dalle legioni romane, dai miti celtici, dalle frecce tricolori, in un turbinio di timbriche, suoni e colori. Il legame che unisce i ventiquattro brani è essenzialmente il viaggio, inteso come apprendimento, multidimensionalità dell’universo (o multiverso in questo caso). La composizione che dà il titolo al doppio album, descrive l’immensità delle galassie, che si sfiorano, vivono, muoiono e si rigenerano in altra materia. Tutti i brani, concepiti in larga parte per organici orchestrali, sono colonne sonore ricreate da strumenti virtuali generati da computer e tastiere. Sulla copertina del disco è raffigurata, una personale elaborazione virtuale di un pianeta di pietra, che racchiude qualsiasi significato l’ascoltatore voglia attribuirgli. Data la particolarità della musica applicata alle immagini, attraverso l’ausilio di computers, sintetizzatori e campionatori, abbiamo intervistato l’autore per saperne di più.

Maestro Abbaticchio “Microm” rappresenta un mondo virtuale dove il tempo è relativo e la realtà è multidimensionale. Che significa?

<<E’ la piena libertà dell’ascoltatore di entrare in un mondo dove il tempo è scandito dalla sua immaginazione collocandosi in una realtà a più dimensioni alla quale solo il pensiero può avvicinarsi>>

 

Come nasce questa sintesi tra storicità e modernità, tra i richiami della tradizione e gli elementi della natura?

<<Il legame che unisce questi ventiquattro brani è essenzialmente il viaggio, inteso come apprendimento e introspezione. Viaggio in un tempo che unisce noi alle nostre radici storiche, al paesaggio, alla natura e quindi al pianeta stesso>>

 

Quanto il suo interesse per le arti figurative, il cinema, le immagini ha influenzato questa Sua prima opera da solista?

<<Moltissimo. Da diversi anni infatti suono in formazione (Polaris Duo,due pianoforti, tastiere, computer) con l’intento di diffondere la musica da film suonandola dal vivo con l’ausilio delle immagini delle pellicole più famose>>

 

In un momento così particolare della musica dovuto alla eterogeneità degli artisti e delle proposte che sia la rete discografica che il web offrono a giovani e meno giovani a quale tipo di pubblico ritiene si possa rivolgere maggiormente la sua opera?

<<A tutti coloro che amano viaggiare con la mente, nello spazio e fuori dal tempo. Il nostro è un pubblico eterogeneo che risponde sempre in maniera molto positiva a questo tipo di proposte culturali>>

 

Maria Giovanna Depalma


Pubblicato il 7 Maggio 2019

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