Mimmo ‘volava’ ma Johnny non stava a guardare
Con ‘Nel blu dipinto di blu’, l’1 febbraio 1958 Domenico Modugno trionfava all’ottava edizione del Festival di Sanremo ed entrava nella leggenda. Nessuno avrebbe immaginato che quella era destinata a diventare la canzone italiana più celebre di sempre con oltre 22 milioni di copie vendute in tutto il mondo (800mila in Italia) e cinque settimane di permanenza in prima posizione nella Hit Parade statunitense, risultato mai conseguito né prima né dopo da qualsiasi altro brano italiano. Ancora oggi, tra l’altro, risulta il brano sanremese di maggior successo in assoluto. La Fonit Cetra, la casa discografica di Modugno, ebbe fiuto e mise sul mercato quell’incisione abbinandolo ad altri quattro successi del cantante pugliese : ‘Nisciuno po’ sapè’, ‘Strada ‘nfosa’, ‘Vecchio frac’ e ‘Lazzarella’. Non una copia di quelle stampe risulta mandata al macero. Un successo senza precedenti per l’Italia e che trova giustificazione in una politica commerciale piuttosto audace. Alcuni abbinamenti infatti erano in formato sia 78 che 45 giri, altri presentavano la gran novità per l’epoca del vinile colorato (ovviamente d’azzurro). Di tutte quelle stampe la più ricercata dai collezionisti è ‘Nel blu dipinto di blu/Strada ‘nfosa’, formato 78 e in vinile azzurro ; la quotazione oscilla tra i 700 e i mille euro. La popolarità conquistata da ’Nel blu dipinto di blu’ nell’esuberante versione di Domenico Modugno ha sempre fatto passare in second’ordine che il cantante pugliese (coautore del brano insieme a Franco Migliacci) si affermò in quell’edizione di Sanremo in coppia con l’allora poco conosciuto Johnny Dorelli. Dopo una breve apparizione al Musichiere di Mario Riva, celebre appuntamento del sabato sera della neonata tv italiana, Dorelli si era messo in evidenza con canzonette come ‘Calypso melody (inserita nella colonna sonora del film ‘Totò, Peppino e le fanatiche’), ‘Concerto d’autunno’, ‘Refrain’… Di fatto, era un esordiente, soprattutto al cospetto di un Modugno, il quale godeva già di fama consolidata. Dorelli tuttavia non rimase a guardare, né si fece schiacciare dal confronto. Fu all’altezza della situazione con una versione coerente col suo stile già elegante, confidenziale e discreto di cantare come di stare in scena. Ma per ragioni di cassetta la sua versione di ‘Nel blu dipinto di blu’ venne incisa solo alcuni anni dopo. La si trova in uno dei primi long playing italiani. A pubblicarlo nei primi anni sessanta fu l’etichetta Alta Qualità Musica Italiana in una raccolta di cover cantate dallo stesso Dorelli, che nella circostanza era accompagnato dal Quartetto Radar. Il felice sodalizio Modugno/Dorelli si ricostituì l’anno dopo in occasione della nona edizione del Festival. Fu ancora primo posto, questa volta con ‘Piove’.
Italo Interesse
Pubblicato il 1 Febbraio 2018