Cultura e Spettacoli

Minima moralia (Meditazioni sulla Vita Offesa. T. Adorno) (102)

Lascia che l’Amore TI Leghi a un’Altra o ad Altre Creature, senza DomandarGli Nulla. Il Suo Significato E’ solo Essere l’Amore che Lega Due o Più o Milioni di Creature.

 

“Io da grande mi voglio fare le canne”. Questa è la terribile didascalia, che orna, si fa per dire, un disegno, da un bambino inviato a ”Satyritont”, un Gruppo “facebookiano” d’Opinione Politica, in Salsa di Intelligente Satira Politica, che Opera nel borgo di Bitonto, a nord del borgo metropolitano barese. Tanto di miserabile, che prefigura il domani italiettino, avviene nei tempi nostri; di tanto dovremmo prendere atto, mentre la scuola italiettina, che non dovrebbe essere un universo scontato, appiattito sul ”di fuori di essa”, tenta, miserabilmente, parrucconamente, clericalmente, dipanando all’infinito le porcherie contenute nei “patti lateranensi”, voluti nella costituzione italiettina dal comunista togliatti, e revisionati sotto il tallone, simil fascista, di craxi (questa è stata la sinistra italiana: la “famula” delle mene, degli interessi non evangelici dei papisti), tenta, senza Convinzione, senza Passione di affrancarsi da esso. Come? Celebrando, e non facendo altro, con cori il bambinello che nasce, il bambinello che muore, il bambinello che risorge, scavando nell’animo, nella mente dei suoi, si fa per dire, scolari un irrecuperabile vuoto di Valori, che domani sarà riempito dal mito delle droghe “et similia”. Si parla in continuazione di “povertà educativa”, che la scuola italiettina, progettualmente, non dimidia, anzi incrementa, in quanto frequentata, massimamente, da pargoli di proletari piccoloborghesizzati. Quindi, lontani da qualsiasi Idea Marxiana di “Liberazione dalle secolari catene dell’ignoranza del Senso della Bellezza, dell’Etica Politica”, perché, quando i sinistri comunisti e socialisti erano bene radicati in/ su tutte le zolle italiettine, li ospitavano, considerandoli utili allocchi, nelle loro inospitali sedi, permettendo loro che si degradassero, umanamente, nel/ con l’alcolico gioco della”passatella”: gli ubriachi sono più manipolabili, perfino, dei lucidi ignoranti. Mentre ogni sede dei Partiti, Degni di Rappresentare Coloro che non avevano avuto, giammai, Voce in Capitolo, inderogabilmente, ineludibilmente, doveva essere l’Alternativa Culturale, Intellettuale alla religiosa oppressione impolitica delle coscienze, operata nelle sagrestie. Oggi, le sedi del pci e del psi che, ancora, sopravvivono alla brama di ”stanze di bottoni” dei loro fascistoidi, antichi capoccia, sono frequentate da studentelli (mano nella mano, non rare volte, dei loro insegnanti, aspiranti a un ipotetico sociale prestigio, che la cattedra non è più in grado di offrire loro)  sfigati, transfughi dagli oratori, ora, bergogliani (per i loro qualunquisti genitori, la “paideia”, si fa per dire, di bergoglio, è troppo sinistroide, cosa che, secondo loro, colliderebbe con la, da loro gradita, storia di felpata avarizia del cattolicesimo papalino),  in cerca: in prima istanza, di gemellaggi sessuali; in seconda istanza, magari, di un checcozalonato ”posto fisso”; in terza istanza, se fra essi ci sono loschi ambiziosi, di percorrere  un europeculiato “cursus honorum” nello stagno del politicume italiettino.

 

Le rose e, in generale, i fiori, offrono agli Sguardi la Bellezza del loro silente sbocciare, ma con augusto riserbo. Così Si Comportano la Scienza e gli Scienziati. Ma non altrettanto, da quando è scoppiata la pandemia da “covid”, si sono comportati, continuano a comportarsi gli italiettini virologi, epidemiologi, pneumologi, biologi, considerati o autoconsideratisi, scienziati. Da mane a sera, passano le loro giornate da un “talk show” all’altro (Quando Studiano, quando Ricercano, quando Curano i loro pazienti?)  e, spesso, a battibeccare con coloro che, a ragione o a torto, li contestano Così, si notano, tra i tanti, il prof galli che litiga con il fumantino cacciari; il prof. crisanti con tale on. borghi della lega, che lo ha definito “studioso delle zanzare”, apprezzamento, a dire il vero, del prof. palù, (perché in quota lega, vergogna tutta italiana!, nominato membro del “comitato scientifico”, che monitora il pericoloso, a volte, incontrollabile, ”via vai” della pandemia), maestro del prof. crisanti e suo predecessore sulla cattedra di virologia nell’Università di padova. Un altro indegno ”pour parler” s’ è avuto tra il prof bassetti, primario di malattie infettive nel policlinico universitario di genova (che già aveva avuto un duro scontro verbale con la “show girl” simona ventura) e una presunta, saccente scrittrice, con annessi di “vaffanculo” e di dito medio in evidente erezione, da parte del presunto scienziato. Insomma, codesti presunti scienziati dovrebbero vergognarsi di volgarizzare la Scienza nelle piazze catodiche: Ne sminuiscono, così,  la Dignità e, a volte, confrontandosi con gli ignoranti, vengono da essi ridicolizzati, addirittura, mettendo in gioco il loro presunto prestigio, frutto di presunti anni di  leopardiani ”Studi matti e disperatissimi”.

 

Anche il ”David di Donatello”si “autoscema”, avendo assegnato al film di checcozalone, “Tolo Tolo”, una statuina per il numero di spettatori che, nelle sale cinematografiche, hanno assistito alla sua proiezione. Così, gli  italiettini amanti del cinema hanno dimostrato, hanno asseverato che il loro livello culturale e, direttamente, proporzionale alla banalità formale, contenutistica del film ”Tolo Tolo”.

 

Leggo da “facebook” che un prete, tal gianpaolo, non so di quale parrocchia, di quale borgo o paese o città, avrebbe fatto sventolare dal campanile della chiesa, di cui sarebbe parroco, il vessillo dell’ ”inter”, campione dell’italietta calcistica. Che dire? La chiesa cattolica, per sopravvivere si adegua a tutti i falsi miti dei suoi cari infedeli al ”Vangelo”.  Il don, di cui sopra, certamente, indubitabilmente, non ha, mai, avuto contezza che il sistema “calcio”, non solo italiettino, sebbene internazionale, non ha più niente da spartire con lo ”Sport”, essendo stato incardinato in un interminato ordine affaristico, i cui interpreti  sono, in massima parte, lerci mercenari, che fanno vita da squallidi nababbi sulla pelle degli sfigati, che vanno a fare la fila ai botteghini degli stadi o assistono in massa alle partite di “calcio”, date in diretta televisiva, creando un’enorme “audience”, grazie alla quale, si fa per dire, gli editori catodici sono impegnati a versare alle società di calcio somme consistenti che, appena, servono a liquidare ai pedatori le esosissime prebende, gli stratosferici ingaggi, da loro richiesti, per tirare quattro calci a una palla. Tutte risorse, quindi, pubbliche e private, che vengono sottratte alla Finalizzazione, Realizzazione di Scopi più nobili, come la maggiore Cura dei Settori Giovanili o, addirittura, la Costruzione di Centri Polisportivi, per sottrarre i “ragazzi a rischio” alle sirene dei malavitosi, quando non dei camorristi, dei mafiosi. Sa il don, di cui sopra, che  il “coach dell’inter”, forse, percepisce 12 milioni l’anno d’ingaggio; che il moccioso donnarumma ha rifiutato  otto milioni l’anno d’ingaggio dal “milan”? Sì che codesti mercenari sono maledetti modelli per i giovanissimi ignari, che sognano di essere, da grandi, conte o donnarumma, non per allenare, non per fare i portieri, ma perché costoro guadagnano tanti, tanti soldi, si accompagnano con belle donne, hanno la barca e il/la ferrari. Ma, come Giovanni Verga c’Insegna nei” Malavoglia”, per chi si stacca, come l’ostrica, dallo scoglio nativo, che è al metafora della sua vita reale, per inseguire i falsi miti delle città, scatta la selezione naturale, tanto che per un milione di ragazzi che sognano “la luna nel pozzo”, uno o due si faranno baciare dalla fortuna, mentre agli altri 999 o 998 sarà riservato il fallimento su tutti i fronti. O don, di cui sopra,  pertanto, ti prego di sostituire il vessillo dell’ ”inter” con la croce  su fondo bianco, la cui Didascalia, Destinata ai ragazzi della sua parrocchia e a tutti gli altri che avranno la ventura di LeggerLa, Dovrebbe Recitare: ”Solum in hoc Signo vinces”. Nel caso che in seminario tu non abbia Studiato  la Storia, dato che i rigorosissimi seminari cattolici del buon Tempo Antico si sono convertiti e, quindi, adeguati al mefitico andazzo della non scuola Italiettina, sappi che ho Parafrasato la didascalia, che sarebbe apparsa in cielo sotto una croce, nel 312 d.c. all’imperatore costantino, prima della battaglia contro massenzio sul ponte milvio in roma. Devi , però, dalla Mia Parafrasi della didascalia originale espungere il ”Solum”, e fare minuscola la”S” maiuscola di “Signo”, Ritocchi che Sono Farina del mio Sacco.

 

Qualsiasi fede, religiosa, politica, sportiva, spinge il fedele o i fedeli, non solo a trasgredire la Ragione (ammesso che in esso o in essi abiti un minimo di Razionalità), “sed etiam” il Buon Senso. Ecco, in india migliaia di fedeli che s’immergono nell’ inquinatissimo fiume ”gange”, per rispondere a un imperativo cogente della loro religione, pur in tempo di pandemia ”covid”, provocando una immane, impotente diffusione del “coronavirus” e un incalcolabile numero di morti; in israele centomila fedeli si sono accalcati sulle pendici di un monte, per loro sacro, sì che è bastato un evento imponderabile a creare tra la folla il panico e, quindi, 50 morti accertati. L’ ”inter” vince lo scudetto e 30 mila idioti irresponsabili si sono ammassati nella milanese “piazza duomo”, per festeggiare la vittoria di un grumo di mercenari internazionali che, usando i piedi, conducono esistenze da nababbi. Con chi se la prenderanno salvini e l’amazzone meloni, se a milano dovesse riacutizzarsi la pandemia, che costringerebbe chi di dovere a ordinare un’apocalittica sospensione, chiusura di tutte le normali cittadine attività? Con gli Emigranti, per loro, sporchi, brutti e cattivi? Se fossero i due impolitici un tantino obiettivi, ma non lo sono, dovrebbero sacramentare lo zoccolo duro dei loro elettori, perché essi non potrebbero essere da altri votati, se non da una massa di fedeli, nemmeno rispettosi della sanità de loro corpo, quale che sia l’oggetto, il feticcio della loro fede.

 

Non so se il “Corriere della sera” cartaceo s’interessi di pio e amedeo o di zalone, ma il ”Corriere. it” sì, tanto che ha lanciato una domanda ai suoi lettori di codesto risibile tono, appunto: “Perché la tiritera di Pio e Amedeo non ha fatto ridere e Checco Zalone con “La Vacinada” invece sì”?  Io getterei al mare in solido pio e amedeo e zalone. Per Far Ridere o Piangere, Nobilissime Espressioni dell’Animo Umano, dovrebbe Venirci in Aiuto l’Umanità del Divino Totò Redivivo, la Sua Immensa Classe con la Sua Tecnica Teatrale Raffinata, Imparata, Facendo Rigorosa Gavetta nell’avanspettacolo, sui Palcoscenici di Periferia, ove un Pubblico  di Emarginati, di Esclusi, di niente in canna, Pretendeva dagli Attori che Facessero Sgorgare una Lacrima dai Loro Occhi o di Accendere un Sorriso sulle Loro labbra. Creando, così, un Mondo di Fantastica Innocenza, in cui i Buoni Venivano Premiati e i cattivi venivano puniti, quando non derisi o irrisi. Mondo, che fuori del Teatro, da Loro Frequentato, ovviamente, non Esisteva,  di Uomini, finalmente,  non di pagliacci che nelle finzioni dei teatri, frequentati da chi aveva voce, da chi poteva ciò che voleva, venivano ripresi da altri pagliacci.

 

La robaccia pseudomusicale, i grugniti, i ruttoni, mandati in onda da ”rai3”, dall’ ”audutorium” di roma, in occasione del “1° maggio”, non è stata l’Omaggio, che il Mondo del Lavoro, gli Sfruttati nel Mondo del lavoro, i Morti sui Posti di Lavoro, il Proletariato di ieri, non  quello piccolo  borghesizzato di oggi, nonostante sia, forse, più sfruttato di quello di ieri, si sarebbero meritato. Solo la Bellezza che Smuove dall’inerzia, che Maraviglia, dell’ingiustizia,, della corruzione, delle prevaricazioni delle massonerie, delle mafie, colluse con il potere o i poteri, coloro che sonnecchiano nell’abitudine a subire da esse, E’ di Sinistra, tutto il resto, comprese le omelie del tatuato fedez,  è noia destroide, per Parafrasare il Grande Giacomo, plagiato da un tale, di cui non ricordo il nome e il cognome. Mancamento della mia Mente che, comunque, viene derubricato a peccato non mortale!

 

Pietro Aretino

 

 

 

 

 


Pubblicato il 11 Maggio 2021

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