Cultura e Spettacoli

Minima moralia (Meditazioni sulla Vita Offesa. T. Adorno) (118)

Da sempre, e, manco a dirlo, attualmente, dall’oricello “a” si grida, si protesta che negli orticelli “b”,”c”, ”d”, etc., etc., etc., rispettati non siano i diritti di codesti, di codeste, di quelli, di quelle, di essi, di esse, ma, poi, si va a scoprire che proprio nella zolla, dove più si starnazza di diritti, non si conosce il dovere di stare ai patti. Sei arrivato in casa altrui col pretesto di esportare la democrazia e hai, invece, esportato armi che tu e i tuoi sodali, riuniti nel non verginello sinedrio ”nato” nomato, avete fabbricato, fabbricate,  per fare il maltusiano bene dell’umanità, in quanto il satellitino “Terra”, a parere vostro, non può più sopportare 7 miliardi di, quasi, vegetanti. Infine,”alla squagliata degli stronzi”, come Recita una specie di emistichio bitontino, esaurite, anche, le armi, custodite nelle  vostre riserve di magazzino, in quanto dopo 20 anni di giochini a fare la guerra, esse si smaltiscono, con i vostri fedeli  secondi vi congedate dai talebani , lasciando dietro di voi macerie insanguinate, con un bel “arrivederci e grazie”, per avervi permesso  di divertirvi con loro, e andate a piantare accampamenti in altre parti del pianeta, sempre col pretesto di esportare la democrazia. Così come, dopo la scoperta del continente amerindo, da parte del criminale colombo, la real casa spagnola inviava eserciti, convertitori ed evangelizzatori, su quel continente, facendoli precedere dalla croce di cristo. Ahimè, ancora, delitti, sangue, in nome dei Valori e dell’Etica, non solo, Politica.

 

Su un “post” un’Amica scrive: “Anche Giuda sembrava un buon Amico”. Sì, sì, giuda si vendette il nazareno per 30 denari, ma pietro e i suoi successori per quanto altro denaro, fino ad oggi, hanno svenduto il maestro loro e il suo Magistero?

 

Il mare basta a se stesso, per essere fotogenico, sì da aspirare, merirandoLo, all’ Occhio di un Vero Artista.

 

 

Molti commentatori politici italiettini hanno geremidiato sul fatto che i militari dell’esercito afghano all’avanzata, tra l’altro incruenta, dei talebani, non hanno opposto alcuna resistenza, dimenticando che nei 20 anni di regime, quasi, democratico, sotto la tutela degli ”states” e dei loro satelliti, tra i quali, da sempre, l’italietta degasperiana e post, le loro madri, le loro sorelle, le loro mogli, le loro figlie hanno visto riconosciuti molti Diritti, tra i quali il fondamentale Diritto all’Istruzione, che con il ritorno al potere dei talebani e del, già, proclamato “emirato islamico”, regolato dalle uniche regole, che sono quelle della” sharia”, verranno misconosciuti. Ai geremidianti, di cui sopra, vorrei Opporre l’ovvia, fattuale Considerazione che, se non c’è stata alcuna resistenza da parte dell’esercito afghano all’avanzare dei talebani e alla presa di essi di kabul, gli è perché c’è stato in questi ultimi giorni un abbraccio di solidarietà maschilista tra talebani e coloro che vestivano la divisa dell’esercito afghano, di cui si sono ”statim” liberati non solo per la paura di passare per le loro armi, “sed etiam”, per ringraziarli di aver loro restituito in seno alla società afghana il prestigio di essere maschi e in seno alle loro famiglie il piacere, la libidine di possedere in condizione di pura oggettualità mogli e figli (figlie, soprattutto). Prestigio e libidine, ad essi dimidiati dalla, pur, frale democrazia ventennale, istituita dagli eserciti delle potenze occidentali. Ora, i miei 25 Lettori Riflettano: quante famiglie, fondate da maschi mussulmani, fioriscono nei continenti asiatici e africani,  alcune stanziali in codesti continenti, non poche altre emigrate nel resto del mondo e nell’italietta, che, pur non soffrendo del radicalismo fondamentalista talebano, pur di non perdere l’onore  (l’autorità della parola del padre di famiglia) sarebbero disposte a far ammazzare le proprie figlie, cioè, quelle non sono disposte a sposare un uomo da esse non scelto e, quindi, da esse non amato? Come Saman, scomparsa da qualche mese da novellara (RE), probabilmente, uccisa dallo zio, ché non volle sposare un cugino, che i suoi genitori avevano scelto per lei, come sposo. L’omicidio sarebbe stato commesso in concorso materiale e morale con nazia e shabbar abbas, padre e madre di saman. Per non parlare di noi italiettini, eredi della Civiltà della ”Magna Graecia”, di quella Classica Latina, del Rinascimento, che in coscienza non possiamo non dirci responsabili nel corso dei secoli di efferate ingiustizie e, altrettanto, efferati delitti nei confronti delle femmine. Per la narrazione di tanti episodi di crudeltà nei confronti delle femmine, essendo tanti, uno più infame dell’altro, non saprei da dove cominciare. “Tamen”, al bisogno, MI viene in mente la tragica storia della Monaca di Monza, Raccontata da Manzoni nei ”Promessi Sposi”. La Monaca, di cui sopra, in realtà Si Chiamava Marianna de Leyva, Divenuta Suor Virginia, Maria. Per la feudale “legge del maggiorascato” (perché non si disperdesse in molti rivoli l’asse ereditario di una famiglia nobile, il maschio primogenito doveva essere l’erede del titolo nobiliare  e della totalità dei beni di essa. Gli altri figli, se femmine, destinate al convento; se maschi, dovevano cercarsi un reddito col farsi cavalieri di ventura), ancora, in vigore nel 1600, fu costretta a 13 anni dal padre, un principe spagnolo, ad entrare, come novizia, nell’ordine di san benedetto e a pronunciare i voti a 16 anni. Quindi, nell’italietta, regolata dalle bolle vaticane o vescovili, da resistenti esiti sociali ed economici, da famigerate tradizioni famigliari patriarcali , non solo le femmine erano costrette, da matrimoni combinati dai padri, a sposare un maschio non amato e, non di rado, di molto più grande di loro, ma, anche, a sposarsi, controvoglia, con il nazareno. A volte, non per motivi dinastici ed ereditari, le femmine, entravano nei convento, ché, se appartenenti a famiglie indigenti, in cui, pur tra  mura fredde, umide,  esse trovavano, per sempre, un tetto, un letto, e il pane di cui, ampiamente saziarsi, dopo avere lavorato, come sguattere, da mane a sera, per servire le consorelle(???), figlie della nobiltà,  poco cristianamente, rassegnate a una forzata convivenza con pargole della plebe o dei servi della gleba. Inoltre,  per i problemi di estrema povertà fino a una cinquantina d’anni fa alla maggioranza delle femmine italiettine era preclusa l’iscrizione alla scuola primaria, perfino, per non parlare della loro impossibile frequenza nelle/delle scuole superiori e nelle/delle aule universitarie, da segnalare, a mo’ di mosche bianche, nella seconda parte del XX secolo, addirittura. Per Ritornare  a Suor Virginia, detta la “Monaca di Monza”, Essa finì i suoi giorni murata viva, a tale punizione condannata, per avere in concorso con egidio, un giardiniere del convento, poi giustiziato, ucciso una monaca (gettandone il cadavere in un pozzo), che aveva scoperto la loro tresca. Che dire, poi, delle inqualificabili riduzioni di pena per chi si macchiava del cosiddetto “delitto d’onore”, cioè, del delitto, consumato da un marito, tradito dalla moglie, che si sentiva leso nell’onore di maschio, al quale era, però, possibile ogni sorta di tradimento della moglie e, quindi, di adulterio. L’adulterio della moglie, invece, veniva punito dal marito, offeso nell’onore, con la giustizia, che egli si faceva in automatico (come,oggi, si dice nei salotti buoni), mentre nel mondo mussulmano l’adulterio femminile veniva, viene dalla regola della “sharia” punito con la lapidazione della moglie, tipica punizione che veniva comminata tra gli ebrei. Nel mondo classico la femmina non aveva altra funzione, se non quella di farsi ingravidare dal maschio, di essere la ”domina”, che amministrava la “domus”, sorvegliava le ancelle.  Essa, quindi, non ad altro era destinata, se non a essere l’ancella del focolare domestico o ”etera”, prostituta, cortigiana, quindi, femmina di liberi costumi, “tamen”, ragguardevole, non di rado, per cultura, eleganza, e per perspicacia politica molto ammirata, ascoltata e di peso politico nei palazzi, che contavano. Sì che prostitute a parte, circolanti nel cerchio magico dei  potenti, non vi sono notizie di femmine che nell’antichità classica abbiano ricoperto incarichi di notevole spessore politico e men che mai si noverano femmine filosofesse, scrittrici, poetesse, se non la tristissima, eterea Saffo, Grande Poetessa, forse, ché nel Canto Riusciva ad Esprimere il Suo Amore Insolito nei riguardi di Fanciulle del suo gineceo. I militi dell’esercito afghano avrebbero dovuto combattere contro i talebani per salvare i diritti delle loro femmine? E nell’ italietta chi si occupa e preoccupa, per salvare non i diritti, ma la vita di tante femmine e dei loro figli? Quasi ogni giorno, un femminicidio e, quasi, a non dovere essere smentito per le mie denunce, poco fa , da “facebook” ho appreso che a barcellona, comunque, sempre in quel mondo latino e occidentale, che guarda e giudica con la puzza al naso l’altrove, mentre dovrebbe guardare e giudicare con la medesima  querimonia ciò che di brutale avviene al suo interno, un 44enne, ancora, ricercato, ha ucciso in un hotel il figlio di due anni, per vendicarsi della sua ex.  Per Parafrasare una Domanda, che Si Poneva e Poneva ai Suoi Lettori una Giovane Ebrea di Amsterdam, che ebbe la ventura di sperimentare quella sorta di anticamera dell’inferno, che fu per gli ebrei olandesi un campo di smistamento nazista, prima che essi fossero avviati ad Auschwitz: ”Non è quasi empio credere ancora così fortemente in Dio”, se coloro che ne interpretano la volontà e le intenzioni le traducano in scritti, che appaiono farina del diavolo? A meno che la differenza tra dio e il diavolo non si riduca, esclusivamente, a una questione nominalistica, essendo codeste inesistenti entità metafisiche state, essendo nella Storia  la mera ipostatizzazione della volontà di onnipotenza del potere e, quindi,  degli attributi di esso.  Eccone, una limitatissima scelta, per ragioni di spazio, usciti dalla penna di autorevoli , si fa per dire, rappresentanti delle tre religioni monoteiste e dai due” libri di riferimento di esse, cioè dalla “bibbia” e dal “corano”, in cui ritroviamo le radici culturali della spiritualità (?????) antifemminista, che dalla rivoluzione agricola si affermò sul pianeta”Terra”, tra la maggioranza degli “animali” e le ragioni dell’ interminato olocausto, in cui può essere, ognora, coinvolto il genere femminile.”Se gli uomini potessero vedere quel che si nasconde sotto la pelle, la vista delle donne causerebbe solo il vomito. Se rifiutiamo di toccare lo sterco anche con la punta delle dita, come possiamo desiderare di abbracciare una donna, creatura dello sterco?” Sant’Oddone – Abate di Cluny;  “L’uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di dio; la donna invece è gloria dell’uomo. E infatti non l’uomo deriva dalla donna, ma la donna dall’uomo; né l’uomo fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo. Per questo la donna deve portate sul capo un segno della sua dipendenza.” San Paolo, Prima lettera ai corinzi, XI; “…La donna è addirittura un errore di natura, una sorta di maschio mutilato, sbagliato, ma riuscito.” San Tommaso d’Aquino, Summa Teologica; ”Le donne non dovrebbero essere illuminate o educate in nessun modo. Dovrebbero, in realtà, essere segregate poiché sono loro la causa di orrende ed involontarie erezioni di uomini santi.” Sant’Agostino. ”Alla donna disse:’ Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai i figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà.” Bibbia, Genesi; “Ogni donna impudica sarà calpestata come sterco nella via.”  Bibbia, Siracide IX, 10; “Se le vostre donne avranno commesso azioni infami, confinate quelle donne in casa senz’ acqua, né vitto finché non sopraggiunga la morte.” Corano, Sura IV, 15.

Pietro Aretino


Pubblicato il 7 Settembre 2021

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