Cultura e Spettacoli

Minima moralia (Meditazioni sulla Vita Offesa. T. Adorno) (119)

Secondo Anna Magnani: ”Poracci non sono quelli che non c’hanno niente nel portafoglio. I poracci sono quelli che non c’hanno niente dentro l’anima”.Uè, o Anna, Figurati quanto Ti Volli e Ti Voglio Bene, anche o soprattutto, per la Tua Sovrana Arte, ma mo’ non fare l’anima bella. Sono entrambe categorie di uomini ”poracci”, quelli che hai, poco sopra, menzionato,  e i primi più dei secondi, ché, per metterci qualcosa nell’anima, è necessario metterci, prima, qualcosa nello stomaco.

 

Anche se l’Erudizione, fatta di nozioni apprese dalla Lettura di una infinità, a volte, di libri, non è’ una parolaccia, la Cultura (Originale Visione del Mondo e Prassi, coerentemente, Ispirata dai Contenuti Etici di Essa), non sempre, è, direttamente, proporzionale alla quantità di sapere/i, di conoscenza/e immagazzinati. Insomma, l’Uomo Colto non è una biblioteca ambulante, non ha, non possiede, ma E’ per mezzo di ciò che Possiede che, non  di rado, non è di esaltante quantità. IO, ad esempio, Sono più Colto di tanti eruditi. La Mia Cultura Sta nell’Avere metabolizzato il Messaggio di Pochi Libri,”sed” di Mirabile Bellezza e Scientificità. Dov’E’ la Bellezza, lì’E’ la Verità.

 

Talebanite, magari,”soft”, magari, molto ”soft”, comunque, pur, talebanite. E’ proprio dei talebani considerare la femmina un oggetto del maschio, sì che per non farla concupire, desiderare da altri maschi le impongono il velo o, addirittura, il”burqa” che, tra l’altro, il “ corano” l’obbliga a indossare. Ma l’oggettualità della femmina si riscontra, oggi o nel recente passato, non solo nelle desolate lande dell’afghanistan o dei territori vicini a codesto paese martoriato, non solo dai nativi, “sed etiam”, dalle armi statunitensi e da quelle serve di esse, quali sono state, sono, ad esempio, le armi italiettine, al codazzo delle prime, per ivi  imporre la democrazia con figuranti, che avrebbero permesso, permetterebbero alle lobby delle prime e delle seconde di fare man bassa delle immense ricchezze, che la Natura ha per millenni custodito in quelle lontane zolle asiatiche. E dove altro, quindi, la talebanite, fioriva e fiorisce, ancora, sotto mentite spoglie? Bene, nel lontano 1994 ero su un treno, da “far west”, a dire il vero, che da bari MI avrebbe portato a “villa san giovanni” e da lì, prima su un traghetto, poscia su un altro treno, ovviamente, da “far west”, a catania, ove dal ministero della pubblica distruzione Ero Stato Nominato Commissario d’Italiano, per l’esame di maturità in un liceo classico. Bene, a taranto salirono sul treno e, quindi, nello scompartimento dove  M’Ero IO Sistemato, un marito, un futura nuora, una moglie calabresi, che si posizionarono davanti a ME, sorpreso, meravigliato, in codesto modo: la futura nuora del marito e della moglie al centro della formazione famigliare, al paese d’origine, forse, molto rispettata, onorata, e il marito e la moglie ai lati della futura nuora. Perché i tre erano saliti a taranto? Perché il figlio maschio (qualcuno potrebbe opporMI, col farMI notare  che il figlio non poteva non essere maschio, ché, se androgino fosse stato, il padre calabrese, come un qualsiasi talebano afghano, l’avrebbe già sepolto sotto i pini cemeteriali) del marito e della moglie era un coscritto, un milite, che aveva “corseggiato” a taranto e, pertanto, aveva giurato, nella città dei due mari, fedeltà alla “patria”, senza, certamente, capire cosa fosse, cosa rappresentasse, “cui proderat” quel rituale e cosa fosse la “patria” e quali interessi e di chi quel nome, pronunciato con tanta retorica enfasi, si nascondesse. Pertanto, il marito, la futura nuora, la moglie, come centinaia di mariti, di future nuore, di mogli, avevano spostato dal loro paesello calabrese il “lato b” loro, per assistere all’iniziazione militare del figlio, che non poteva non essere maschio. Ma la futura nuora, sempre, in mezzo al marito e alla moglie, ché il primo e la terza avevano promesso al figlio maschio che nessun maschio avrebbe avuto il piacere di disonorarlo, sia pure, per sbaglio, strisciando il braccio, una coscia,  una mano della loro futura nuora. L’oggetto femmina glielo avrebbero consegnato casto e puro, come la vergine maria e solo egli l’avrebbe resa madre, non più vergine, come la vergine maria.  E veniamo all’oggi. E’ l’alba, e in una stazione di servizio posta tra due borghi, a nord del borgo metropolitano barese, si ferma un comitiva di ragazzi, per “colazionare” al bar della dispensatrice di benzina.  Dopo la” colazionata” i maschi della comitiva si fermano all’interno del bar per farsi una partita al biliardino, mentre le femmine escono fuori dal bar a/ per prendere una boccata d’aria, dato che la pressione o l’oppressione dei maschi non avrebbe permesso loro di continuare a vivere, senza respirare. Mentre le femmine, di tal fatta, erano all’aperto a “cazzeggiare”, come si dice nei salotti buoni, arriva un altro maschio, che nell’affittare una nidiata di femmine, non accompagnate da maschi, incomincia posare con esse e a farci sopra un pensierino adulterino, in quanto egli su un’ara aveva giurato ad un’altra femmina eterna fedeltà. Bene, codesto adulterino “in pectore atque in mente” non aveva, ancora, elaborato la sua speme di farsi una delle femmine cazzeggianti, che, improvvisamente, gli arriva uno sganassone, con la tecnica di chi coltiva le “arti marziali”, da un marito o compagno o ragazzo di una di esse, che lo fa piombare a terra e ivi finire i suoi giorni. Quindi,  a causa dell’ideologia della femmina oggetto, che non deve non solo essere sfiorata, materialmente, fisicamente, ma neanche, pensata, virtualmente,  sfiorata, un ventenne in galera e chissà per quanto tempo,  e un quarantenne, un po’ guascone e gigione,” morto, per sempre”, per Parafrasare un Verso di G. Lorca nel “Lamento per la morte di Ignazio”.

 

Il governatore della puglia, emiliano, ha fondato (Chi paga?) un partitino, che titola: ”Popolari con Emiliano”. Ancora, piccolo o grande che sia, un partito personale! Ecco la democrazia, ridotta a fondarsi su clan, ove hanno diritto impolitico, antidemocratico, anticostituzionale, di vita  o di morte, ovviamente, politica, duci e ducetti. Comunque, non è il sistema democratico in crisi, è la plebaglia, che s’illude di vivere in un regime democratico, con la sua pigrizia o inconsapevolezza percettiva la responsabile unica del germogliare di codesti raggruppamenti, composti di più o meno numerosi mostriciattoli pseudodemocratici, quando non parafascisti.

 

Non di rado, si usano a sproposito le Parole:”Uomo e Donna”, in quanto gli “animalia” che, pur, hanno Sviluppato la Razionalità, ipostatizzando l’importanza dei loro organi genitali, si distinguono in “maschi e femmine”, mentre l’”Uomo e la” Donna” Sono “Animalia”, che hanno Superato l’elementare istintualità degli esseri viventi “sine Razione” e Sono Liberi di Relazionare tra Loro, secondo la Simpatia e l’Empatia, che tra Loro Si Germina, Condividendo i Loro Particolari Vissuti, i Valori, Le Spemi, le delusioni, che Stimmano, anche, i Loro Addii.

 

Finalmente, s’è concluso il ciclo di tre partite (italia – bulgaria a Firenze:1 -1; Svizzera – Italia a Lugano: 0- 0; Italia – Lituania a Reggio Emilia: 5-0), valevole per le qualificazioni ai “Mondiali di Calcio”, che l’anno venturo Si Terranno in Qatar. Partite giocate dalla nazionalietta italiettina contro nazionali, composte da elettricisti, metalmeccanici (con tutto il rispetto  nei riguardi di codesti professionisti  che,”tamen”, con il “Calcio” hanno un rapporto di assoluto dilettantismo, per loro gratificante, non per coloro che, eventualmente, sarebbero costretti a pagare, profumatamente, il  “ticket”, sperando di vederli amministrare con garbo una palla di cuoio. A proposito, MI viene un Dubbio atroce: sono, ancora, fatte di cuoio le palle? ), in gita premio i bulgari e i lituani oltre i confini dei loro paesi,  al di qua dei confini del loro paese gli svizzeri. Eppure, un miserrimo “goal” la nostra ultravalutata nazionalietta ha segnato contro le bulgaria e la svizzera, nazionaliettine che, magari, hanno elettricisti e meccanici, più costanti nello smaltire, di sera, la luculliana cena, preparata dalle loro compagne (oggi, maschi e femmine che, carnalmente, si  congiungono, “cum – patiuntur”, cioè, sono “compagni”, “vae!”(guai!) a rintracciarli come sposi, fidanzati, pur se un sindaco o un funzionario municipale li abbia legati, formalmente, “usque ad mortem” o abbiano, soltanto, recitato, per non fare male parlare il vicinato, una promessa di matrimonio), su un campetto parrocchiale, protocollato, come adatto a partite, giocate da 5 contro 5. Mentre ha segnato 5 goal alla lituania, anch’essa, composta di elettricisti e metalmeccanici, ma di una specie rara, cioè, di quella specie di omini che, dopo la caduta del muro di berlino, non hanno più subìto la pressione dei commissari del partito comunista sovietico, che li costringevano a movimenti delle braccia e delle mani, ché, singolarmente, producessero, secondo i ritmi stabiliti dai vari congressi dei “soviet” e hanno smaltito, smaltiscono le energie, residuate da un lavoro non più, comunisticamente, stressante, con eccessiva frequenza e passione nei letti coniugali. Abbiamo scherzato, stiamo scherzando, ma a tanto non siamo arrivati, quanto tutta l’italietta, ovviamente, composta dai soliti italiettini, sempre, proni al pensiero unico o alla gioia, esaltazione unica o alla depressione unica, magnificava, magnificavano i calciatori nostri, reduci dalla vittoria nel/ del “Campionato Europeo di Calcio”. NOI avevamo, con la Consapevolezza Tecnica di Amanti del “Calcio”, Maturata in oltre70 anni, Evidenziato che il gioco, imposto da mancini ai suoi calciatori, fatto di passaggini orizzontali, con pochissimi affondi verticalizzanti, permetteva agli avversari di fare trovare ai nostri non prolifici, già di loro, attaccanti un muro di carni, assolutamente, non valicabile. Non è, infatti, un caso, ma la effettuale conseguenza delle fisime, non tecniche, del  “ct”, se dalle ultime due partite dell’”Europeo”, fino alle due partite, di cui stiamo Discorrendo, cioè, con la bulgaria e la svizzera, i nostri felloni hanno segnato, appena, un”goal”. Se, quando avevo 10 anni, qualche Veggente MI avesse profetizzato che sarei stato, da Vecchio, sorpreso da un irrevocabile “noiume” soporifero durante la visione di una partita di “Calcio” della nostra nazionale, IO avrei,”statim”,  alzato il telefono per avvisare  una qualsiasi “associazione per la difesa della “fanciullanza” inerme, che stavo correndo grossi pericoli di venire allontanato e, quindi scemato, dalla/ nella Passione  per il Gioco più bello del mondo. Ovviamente, ai miei tempi, ché, oggi, oltre a manate, gomitate, sgambettoni, sputi alla totti, sui campi di calcio, da quelli parrocchiali a quelli famosi, internazionalmente, altro non si vede (non colpi di tacco, non rovesciate, non doppi passi alla Biavati, non reti sfondate alla Levratto, non lanci della palla da 40 metri, non uscite kamikaziate sui piedi dell’avversario alla ghezzi, etc.,etc., etc.). Mentre ho spento il televisore e MI sono Affidato a Morfeo  alla fine del primo tempo di “Italia – Lituania”. Mancini, che si dà tante arie, ha scordato che tutti i “ct” delle nazionalI dei suoi tempi poco l’hanno preso in considerazione e stimato, ché, quando è stato chiamato a far parte di una compagine di “Calcio” nazionale, pochissimo è stato determinante. E ha pure scordato che i Grandi Trionfi della Nazionale Italiana sono Arrivati, quando i Nostri Pozzo, Bearzot, Lippi, hanno, umilmente, fatto giocare i Loro Calciatori all’”Italiana”, cioè, con i tutti  nostri calciatori dietro la linea della palla, con  la difesa e il centrocampo, disposti in uno spazio limitato, e con ripartenze rapidissime, dopo altrettanto rapide verticalizzazioni di 40 metri a velocissimi attaccanti che, non di rado, andavano a segno, a seguito di un reticolo di, appena, 3 o 4 passaggi, altrettanto non di rado, iniziato dai portieri, dotati di piedi buoni, e rifinito dagli attaccanti (dal portiere, quindi, o da un centrocampista alle ali e dalle ali, con la difesa avversaria sguarnita, ché sorpresa dalla rapidità delle azioni dei nostri calciatori, al centravanti, pronto a fare male, come, oggi, si dice in gergo. Povero immobile, povero bellotti, quale brutta fine avete fatto con mancini. Sempre, ad esempio, immobile impiegato all’inizio delle partite manciniane, e, sempre, sostituito dal”ct”, pur conscio che per il suo gioco, si fa per Dire, l’immobile sarebbe stato immobilizzato da difese che si sarebbero ”murizzate”, approfittando della lentezza, infertile o sfertile, delle rete di passaggini orizzontali, previsti da mancini, e dai suoi fondamentali, privi della capacità di driblare, velocemente, i suoi marcatori. Ahimè, nonostante, la vittoria agli/ degli “Europei di “Calcio”, convinciamoci che abbiamo una nazionale mediocre. Tanto per  incominciare, donnarumma non è il migliore portiere del mondo.Egli non MI fa Impazzire, come, a Dire il Vero, non Mi faceva Impazzire buffon. Chiellini e bonucci, evidenziano, latinamente, le crepe della loro età; i centrocampisti, barella, verratti e jorginho, è insania definirli dei fulmini di gerra: in tutte le partite, da loro giocate, non ha mai visto, un lancio da 40 metri; insigne e chiesa sono di una spalla più alta dei già cennati, ma niente di più; immobile starebbe meglio tra le grinfie paterne di lotito, ché la nazionale non è affare suo. E, per carità, la stampa cartacea e catodica, non innalzi al cielo kean e raspadori,  i due “bomber”, si fa per Dire, di “Italia- Lituania”, ché, infine, non hanno segnato al portiere del brasile, ma a un povero cristo, messo  tra due pali, sormontati da una traversa, destinato a raccattare le palle, scagliate, da qualsiasi piede, in fondo ad una porta calcistica. Un’annotazione, se fosse meno, indecentemente, galeottamente, tatuato, bernardeschi lo Vedrei, volentieri, in una nazionale italiana, a patto che non ci sia un”ct” dal gioco lento, come l’andare, il procedere della tartaruga del/ nel Paradosso Filosofico di Zenone di Elea.

Pietro Aretino.

 

 

 


Pubblicato il 14 Settembre 2021

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