Cultura e Spettacoli

Minima moralia (Meditazioni sulla Vita Offesa. T. Adorno) (124)

Mai negare alla Follia un’àncora nella Luce.

Qualche giorno fa, M’è capitato di sfogliare le pagine di “facebooK” e  ho Appreso che è stata Istituita la ”Giornata Mondiale  degli Amanti dei Cani”. Una ”facebookiana”, addirittura, si Autodava gli Auguri, che Estendeva a Tutti coloro che Amano i Cani, senza i quali, a Suo Giusto Dire, non si potrebbe Vivere. Concordo,”tamen”, non chiamiamo questi animali cani, ché molti uomini e popoli nella Storia e nel presente sono stati, sono di una ferocia indicibile e, impropriamente, li abbiamo definiti cani. IO Proporrei di Indire un” referendum” mondiale,  per dare ai Nostri Animali un Nome, che non alluda all’animale che avrebbe sviluppato il ”Logos”, per evacuare da Esso, per mezzo di Esso, solo, merda.

 

L’era teutonica merkelliana è, finalmente, finita. Qualcuno MI contesterà che morta una merkel, se ne fa un’altra o un altro, questa volta, con i testicoli e, magari, con, anche, le “palle” virtuali, grazie alle quali la cancelliera s’è fatta una fama immeritata, avendo, esclusivamente, operato per la “grande germania”, pur senza gli strumenti, a fiato, minacciosi di hitler. L’euro, ad esempio, che ha impoverito, soprattutto, la piccola, media borghesia italiettina, da reddito dipendente, impegnata nel ”pubblico”e nel ”privato”, è stato coniato con il cambio a favore del marco, e la stronzetta l’ha, ognora, continuato ad usare, ché la germania si liberasse dei debiti, contratti con la riunificazione. Ecco come ha utilizzato la sua presunta autorevolezza la stronzetta, che i soliti pennivendoli italiettini, servi dello ”status quo ante”, hanno glorificato negli ultimi giorni del suo regnare. Quale europa codesta ha lasciato, se non un’aggregazione di stati, i cui governi pensano a fare, ad agire, a comportarsi, avaramente, “pro domo sua”? E vorrei Dire che l’egemonia europea in europa della germania, nei 16 anni del regnare merkelliano, è stata quella che hitler voleva, a cui hitler aspirava, di cui tutti facevano finta, per quieto vivere, di non accorgersi, temendo di scontrarsi con gli adoratori del “pensiero unico”, che riteneva e ritiene la merkel la donna, non della “provvidenza”, ”sed” della “necessità”, come il presidente della “confindustria”, tal bonomi, ha definito un altro sopra valutato,  cioè, draghi.

 

I pennivendoli italiettini, che  nei giorni preelettorali in germania (Infatti s’è votato domenica, 26 settembre 2021) hanno strisciato sul cognome e nome della merkel, lo hanno leccato, oltre ogni dire, definendola “guida”  per 16 anni della”ue” e utilizzando, ancora,  per quel cognome e nome mille altre amenità, cos’hanno, ormai, più da dire sulla sonora “debacle”, a cui  il popolo teutonico ha costretto la merkel e il partito, di cui l’amazzone era la capessa, nelle ultime elezioni politiche? Dal 40% dei voti la discesa dell8, 8 % è stata per la merkel e i suoi sodali una irrevocabile mazzata, che significa monumentale malcontento del popolo teutonico, dopo 16 anni di:” ghe pensi mi”, alla berlusconi, nei confronti dell’ex puella, allevata a tali comportamenti dai comunisti dell’ex germania orientale, e decisa volontà di cambiamento. Così, in europa, sembrava che, senza la merkel, non si potesse decidere e fare niente di positivo. Infatti, si consideri quale europa ha lasciato la merkel! Ora, si spera che la merkel uscita dal portone del potere, non rientri in esso da qualche finestra. Intanto, i soliti pennivendoli non hanno perso tempo nell’indicare il draghi, l’omino della”necessita” (c’è mancato poco che non fosse ripresa, per l’ex banchiere, l’etichetta di omino della “provvidenza”, da pio XI, a mussolini affibbiata), a sentire bonomi, il “ras della confindustria”, e l’omino più autorevole, oggi, in europa. Certo, quando “in terra caecorum est ”monoculum”, anche per i draghi è possibile scalare, scalare, scalare, gradino, dopo gradino, il ”quirinale”, sostenuto dal “lato b” dai pennivendoli, di cui sopra, non tutti, ma la più parte,  venduti ai “padroni delle ferriere” e degli euro, che vogliono il “quirinale”, occupato da draghi e “palazzo chigi” occupato dal due salvini-meloni. Cioè, in pratica, in fondo, la destra che sgovernò l’italietta dal 1922 al 1943.

 

In questi giorni l’informazione cartacea italiettina e quella catodica e quella “social” si sta, con diligente, ripetitiva continuità, impegnando nell’informare la plebaglia (tutta appiattita sul presente, ché non ha Memoria del passato o,  per essere più precisi, non ha Memoria alcuna, in quanto questa capacità psichica e intellettiva, non dalla scuola, né da altre agenzie educative è stata in essa, giammai, sviluppata) delle efferatezze dei talebani contro la popolazione afgana. Le esecuzioni capitali sono all’ordine del giorno e, soprattutto pubbliche, e i cadaveri penzolati dai patiboli sono esposti, per giorni, all’altrettanto pubblico orrore. Per carità, è dovere dell’informazione, in qualunque modo praticata, non nascondere nulla, non censurare nulla su quanto di miserabile avviene nel mondo e di chi la colpa. Il problema è che, anche, coloro che nell’italietta esercitano la professione (non dico “mestiere”, ché è un “topos” linguistico diffuso, come altra volta denunciai, dal secondo padre della lingua italiettina, cioè, maurizio costanzo) d’ informare,  per mancanza di Cultura Storica, non hanno Memoria, in quanto alle loro puntuali descrizioni delle modalità di esprimere, di testimoniare, di pubblicizzare la  crudeltà da parte dei talebani, dovrebbero Aggiungere che tutto ciò che si vede di umano, troppo umano, in afghanistan, è un film già visto da remoto al presente in tutti gli angoli del pianeta. I protagonisti di codesto film, ovviamente, non sono, ognora gli stessi, ma il contenuto del film è, tragicamente, il medesimo. Intanto, Ripeto, i processi e le esecuzioni  capitali sono stati, in tutti gli angoli del mondo, da sempre,  pubblici. E ciò, non per scrupolo di esemplare trasparenza da parte dei detentori del potere, ”sed” perché  essi hanno sempre ritenuto, “in mente atque in interiore”o, autocraticamente, che il privilegio, ad esempio, di rubare, di uccidere, di desiderare la donna d’altri (vedi: lo”ius primae noctis”), etc., etc., etc., fosse, sia di loro esclusiva pertinenza, per cui un singolo che rubasse, che rubi, che uccidesse, che uccida, che stuprasse, che stupri, etc., etc., etc.,  s’appropriava, s’appropria di qualcosa, che non era, che non è suo, sì che andava, va processato ed, eventualmente, condannato a pene severe o a morte, pubblicamente, come monito severo nei riguardi di chiunque avesse, abbia in animo di  offendere i titolari, comunque titolari, del potere, comportandosi, come loro si comportano, avvalendosi dello scudo, delle guarentigie del potere. Ancora, i nostri pennivendoli si sono scandalizzati per il fatto che i talebani hanno tenuto appesi alla gru, per giorni, 4 disgraziati, non si sa per quale reato o, forse,  per niun reato. Anche l’esposizione pubblica del condannato a morte non è cosa nova. Infatti, nella civilissima roma e anche, in tutti i territori, dalle sue legioni occupati, la crocifissione era la pensa più avvilente  con la quale si potesse infierire nei riguardi di un condannato a morte, offerti al massimo ludibrio, per giorni, dei curiosi, sì che lo schiavo spartaco e i suoi compagni schiavi, condannati alla crocifissione, per essersi ribellati allo “status di schiavi”, furono costretti, dai loro padroni, a formare una fila di crocifissi, che andava da roma a capua. Il nazareno con a lato i due ladroni non languirono per qualche giorno sulla croce? E negli anni bui, in cui in europa spadroneggiava, l’inquisizione cattolica componeva la processione rituale, che accompagnava al rogo i condannati, non per avere ucciso, non per avere rubato, non per avere stuprato, ma, esclusivamente, per avere dissentito, come Giordano Bruno, non dai vangeli, non dal “libro”, “sed” dalle glosse, dalle capotiche interpretazioni di essi, elaborate dalla teologia ufficiale della chiesa cattolica, che avevano forza di legge e severo punto di riferimento della giurisprudenza civile e penale e della condotta dei singoli, in tutta l’europa, sì che se, anche, un  re o imperatore, come Federico II, non si fosse, completamente, allineato  alle fisime teologiche di un papa che, in realtà, tendevano a salvaguardare gli interessi politici del papato, sarebbe incorso nella scomunica, che avrebbe potuto mettere in seria crisi il suo impero o il suo regno. Così, la sharia, radicale, estremizzata interpretazione del corano, le regole morali, che dal corano scaturiscono,  si ipostatizzano in assoluta “legge”, alla quale gli afghani, gli iraniani, i sauditi, etc., etc.,etc., devono uniformarsi, pena la morte, o pene corporali gravissime, come  la morale cattolica, tra l’altro, non germinata dai vangeli e neanche dal “Libro”, era  ritenuta la “legge” dall’inquisizione cattolica, a cui  tutti gli europei dovevano obbedire,   per non essere bruciati su un rogo o per non subire la tortura.  I preti iraniani  riservano, ancora, la lapidazione alle iraniane adultere; hanno in funzione un carcere durissimo, ironicamente, considerato una sorta di “università”, ché in esso  rinchiudono, soprattutto,  i giovani universitari dissidenti. Eppure, i nostri pennivendoli, non si scandalizzano che le nostre autorità mantengono ottime relazioni diplomatiche con i preti sciiti al potere in iran, ché con essi si fanno buoni affari. Come si fanno buoni affari con la casa reale saudita, di cui il nostro ex presidente del consiglio e senatore, matteo renzi, ha, catodicamente, decantato il rinascimento, da essa promosso in arabia saudita, elogiando i dispotici governanti di quel regno, che mantengono il costo del lavoro a livelli molto bassi, dato  che (cosa che renzi non dice)  tengono tutti gli affamati del mondo , in cerca di lavoro, in una condizione di imperdonabile schiavitù. Per non dire della fine che fanno tutti coloro che, politicamente, si fanno oppositori dei corrotti appartenenti della dinastia saudita, che vengono, dapprima decapitati, poi, ricompostone il corpo, pubblicamente, crocifissi. Ma tutti i potenti del mondo, compresi i semipotenti italiettini, si sentono onorati, quando i criminali principi sauditi si degnano di riceverli nelle loro splendide magioni. Che dire, infine, delle ghigliottine, cruentemente, in funzione a tagliare, pubblicamente, le teste di coloro che incorrevano nel”terrore” dei rivoluzionari francesi e delle fucilazioni, da parte dei bolscevichi, durante la rivoluzione russa, dello sterminio di tutta la famiglia dello “zar” nicola II?  E la carneficina dei 6 milioni di ebrei da parte dei nazisti? “E- grege” pennivendoli, non ci sono stati, dunque, in alcun tempo, in alcun luogo, uomini o popoli ai quali la Storia possa, debba loro concedere la facoltà di scagliare la prima pietra. L’uomo nei millenni s’è mostrato, si mostra  un criminale, un avaro, un grassatore; ha, perfino, distrutto, irreversibilmente, lo splendido ambiente dove viveva e vive, la sua casa. Non gli rimane, perciò, altro di delinquenziale da operare, da perpetrare. Invece, avrebbe qualcosa di non procrastinabile da fare: (DIS)umanizzarsi; Nudarsi di tutte le sovrastrutture culturali e sottoculturali che  hanno, irrimediabilmente, nascosto alla sua consapevolezza e percezione la Nativa Innocenza; Regredire alla Ingenuità dell’”Animal”, dell’Essere Vivente, non aggressivo nei confronti degli altri “Animalia”, degli altri Esseri Viventi e in Esse Rimanerci “optime”, ad Aeternum. Facciamo la conta, Riflettiamo, cosa sono state le civiltà? Quanto sangue è stato sparso e si sparge per esse, in esse?

Pietro Aretino

 


Pubblicato il 19 Ottobre 2021

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