Cultura e Spettacoli

Minima moralia (Meditazioni sulla Vita Offesa. T. Adorno) (140)

Si Esiste, se Si Pensa, Se Si Riflette su Ciò che Si Pensa e Si Capitalizza Ciò che Si Pensa. Pensiero e Riflessione Ci Costringono, quasi, a Tirare Fuori dalla Nostra Interiorità,  ad Esprimere l’Immaginazione Creatrice, che E’ in ciascun uomo, con la quale Potremmo Essere in Grado di Formulare, Elaborare Utopie di Società (Dis)umane, Formate da (Dis)uomini. Società,

insomma, e Uomini da CondiderarSi Autentici Punti di Rottura con la Storia, Mirabili Discontinuità col fiume di sangue, dalle umane canee e dalle”umane belve” fatto scorrere nei millenni. E chissà che in futuro le une e le altre, Liberandosi delle incrostazioni sottoculturali, in cui  lo scorrere cruento del Tempo le ha imprigionate,  non Si Rendano alla Storia o alla Cronaca, come Modelli di Riferimento per l’Edificazione: del Meglio, in cui Vivere; del Buono nell’Uomo, eticamente, Educato. Colui che Immagina Utopie e Fantastica di Utopie E’ Simile a Colui che Prega un Dio, ché Gli Possa Elargire la Formula Segreta di quella Felicità, in Ottima Salute, di cui Gli Piacerebbe Fruire ”usque ad mortem”.

 

In Rare Creature l’Amore E’ Durato per decenni, ché Si Vedevano pochissimo  e,  solo,  per Essere Amanti.

 

Le elezioni e, quindi, le democrazie e le maggioranze in esse, artatamente, costituite o costruite, sono l’alibi delle dittature mascherate.

 

Una Precisazione Devo ai Miei 25 Lettori. Spesso, ahimè, Sono Costretto a ”marzialare” personaggi, apparsi all’ ”esserci”, ché la Natura s’era stufata di chiocciarli nel suo grembo e, per sfortuna delle Minoranze, responsabilmente, Pensanti, la plebaglia ha dato loro la possibilità di scalare le istituzioni delle zolle locali, regionali, nazionali e planetarie, addirittura, mettendoli in condizione di decidere, perfino, del destino non solo dei colpevoli vegetanti di esse, “sed etiam” dei Pochi, di cui sopra, che, invece, Vivono. Ebbene, non rare volte, non ho degnato del loro nome e cognome i personaggi, focalizzati dalla Mia Critica, dal Mio Giudizio, non perché la loro ingiusta presenza sulla”Terra” MI arrechi timore, sebbene perché gli errori o gli orrori degli ominicchi restano e di essi dobbiamo LiberarCi, mentre gli ominicchi passano.

 

A volte, E’ la Speranza che Ci Induce a Pretendere che la plebaglia voglia o possa Apprezzare il Nostro Mondo Interiore, il Cibo Intellettuale, Culturale, Spirituale, di cui Parla Machiavelli, in Esso Contenuto, e, ardentemente, accoratamente, PregarCi di SpartirLo con essa.

 

Allora, Gabriel Boric, 36 anni, capo della sinistra cilena, è stato eletto presidente della repubblica del Cile. Infatti, ha staccato di 11 punti percentuali (56,86%) il rivale josè kast (41,14%). Dopo 34 anni dalla fine della dittatura del criminale pinochet e, quindi, di governi ultraclerical- conservatori, ritorna al governo del Cile la sinistra. Riflettano i Miei 25 Lettori, il giovane Boric, il più giovane presidente della repubblica cilena, vittorioso su kast che, senza pudore, ostentava venerazione per il fu pinoschet e di lui, quindi, nostalgico, cioè, di uno spudorato dittatore, orditore della  scomparsa di Migliaia  di Cileni, di Uomini, di Donne, di Bambini, a cui, ad onta dei suoi crimini, il santo giovanni paolo II s’era concesso,  facendosi riprendere   da fotografi e da cameraman alla finestra del palazzo presidenziale cileno. Ma i Miei 25 Lettori Riflettano, anche, sulla scellerata, irresponsabile ammirazione di salvini per kast, partigiano di pinoschet  che, tra i Desasasparecidos, avrebbe incluso molti Italo- Cileni. Come può la plebaglia italiettina, specialmente quella nordista, mettere, non patriotticamente, in pericolo la già traballante democrazia italiettina, pensando di affidarla, indegnamente, agli “aficionados” del cileno kast, a sua volta, patito di pinochet, sterminatore di Italo – Cileni, cioè, al duo salvini – meloni, benedetti dal berluska, loro candidato alla presidenza della repubblica italiettina, nei riguardi del quale qualsiasi giudizio negativo è, addirittura, inadeguato? Ho nell’ ”incipit” Puntualizzato che il giovane vincitore è il ”leader” della sinistra cilena, che “statim” s’è presentato al Mondo, sintetizzando il suo programma di governo del Cile con due sostantivi e un aggettivo: ”Giustizia Sociale e Democrazia”. Ahimè, come in nome di dio, così in nome della ”Giustizia sociale e della Democrazia” quanti delitti sono stati nella Storia perpetrati e, ancora, si perpetrano! E, spesso, non era, non è tutta sinistra, ciò che luccicava e luccica nei sinistri! Quegli italiettini sono e furono la cartina al tornasole di coloro che formarono e formano la sinistra italiettina. Come Diogene, in ogni momento della Mia Esistenza, Vado Cercando col lanternino un governo di sinistra (in francia, in russia, in cina, a cuba, in corea del nord, in nicaragua, etc., etc. etc.,) che non si sia trasformato, per varie e drammatiche motivazioni, in sinistro, cruento, dispotico bonapartismo. Dove le colpe? Di chi la colpa? Se vogliamo, anche, i vangeli hanno ispirato una religione di sinistra, comunque, è possibile enumerare i delitti, di cui le chiese, figliate dal cristianesimo, si sono rese fattrici nella Storia? Solo l’Uomo Preistorico era, socialmente, nelle Condizioni di Essere di “Sinistra”: non Si Sentiva Proprietario di niente, neanche del Suo Corpo, e ciò che la Natura Gli Offriva lo divideva col suo Prossimo. Non era stanziale, Era Nomade; non era chiuso in blocchi sociali, come la famiglia, come la classe, come lo stato; Era Libero di ConfrontarSi, positivamente, con tutto ciò che, Vivendo, Gi Accadeva. La rivoluzione agricola introdusse nelle Antiche Forme di Umana Socialità il vieto concetto di proprietà, a cominciare dal corpo; la necessità: di gruppi famigliari, di riunirsi in classi in difesa di particolari interessi o per conquistare diritti negati, di stati, da millenni gli uni contro gli altri armati. Se gli istituti sociali, che la rivoluzione agricola ha reso inderogabili, hanno nei millenni frustrato la Fraterna Esteriorizzazione dell’ “IO” al “TU”, rendendolo egoista ed egotista, quale Giustizia Sociale, quale Democrazia sarà, mai, Possibile, che non duri per lo spazio e il tempo, in cui questi Due Valori sono pronunciati, come auspicio, però in cuore e in mente irrealizzabile da chi, sciacquandosi la bocca, si fa vanto di volersi adoprare per essi? E, se nell’antica roma Appaiono i Fratelli Gracchi, Mentori di preliminari di una “riforma agraria”, che colpiva le”gentes”, fraudolenti ladrone” dell’”ager publicus”, e, se nel Cile di 40 anni fa Viene Eletto Salvador Allende, Intenzionato a Liberare il Suo Paese dalle catene massoniche degli ”states”, che ne frenavano lo sviluppo economico, culturale, sociale, non era, come la Storia ha Documentato, ben appostata alle Spalle di Essi la mano omicida che avrebbe spento, come effettualmente, spense, ogni Speranza di Riscatto e di Redenzione di Classi e di Paesi oppressi? Se la Storia non Si Smentirà, se l’uomo non smentirà la Storia, che egli ha contribuito a sviluppare nei millenni, il giovane Gabriel correrà il rischio di non morire nel suo letto, a meno che, segretamente, non faccia sapere ai probabili mandanti di un sicario, già appostato, subito dopo la sua elezione, nei pressi del palazzo presidenziale, di cui prenderà provvisoriamente, possesso, che  i suoi proclami di Giustizia Sociale e di Democrazia Sostanziale vanno visti e interpretati annacquati di inerte, inerme, infertile caratura socialdemocratica, cioè, dello stimma, gradito ai massoni che, quando non possono fare a meno dei truci: putin,  Lukashenko  erdogan, dei trump, etc.,etc., etc., vestono le democrazie formali, in realtà dittature sostanziali, dei sereni, ridenti volti dei biden. dei macron, delle merkel e di qualche plebiscitato salvatore di penisole, dalla Natura inoltrate nel bel mezzo del “mare nostrum”.

 

Tra gli ultratrentenni o quarantenni impolitici che, “cotidie”, bucano non solo il sipario catodico, “sed etiam”  i preziosi camilleriani “cabbasisi”, cioè, renzi, salvini, la meloni, di maio, vale a dire la generazione delle nuove impolitiche albe, il di maio campano, che si mette in coda per baciare la teca, ove riposerebbe il sangue del mai proclamato santo gennaro, annualmente, protagonista di un improbabile miracolo, per tacitare e rilassare la popolaneria partenopea, è il più irritante di tutti, per non Dire altro. Grazie al comico grillo, pedana di lancio con i suoi “vaffanculo” nell’agone impolitico dell’italietta di una miriade di non studenti fuori corso, di frequentatori di “bar dello sport”, da mane a sera, di figli di mamma senz’arte né parte, l’ex bibitaro del “san paolo” (MI rifiuto di ribattezzare tale impianto ”maradona”, ché “la mano di dio” con la sua vita, a Dire poco, disordinata, non può essere un  esemplare modello per molti adolescenti napoletani, già, stimmati per conto loro di ”povertà educativa”) in napoli a 26 anni, a sua insaputa, diventa deputato della repubblica italiettina e vice presidente della”camera dei deputati” italiettini. Viene rieletto nella successiva legislatura, in cui il “m5s” fa l’”en plein”, raggiungendo il 35% dei voti della plebaglia italiettina, e, pur, irrazionalmente, ambendo al premierato nel consiglio dei ministri italiettino, l’insaputello si contenta: nel primo governo conte (“m5s” + “lega”) di due ministeri (Lavoro e Sviluppo economico), nel secondo ministero conte (“m5s”+ “pd” e deiezioni della, si fa per Dire, sinistra italiettina )del ministero degli esteri; nel governo draghi (tutte le formazioni  impolitiche in parlamento a fare caciara a”palazzo chigi”) del ministero degli esteri, ancora. Di maio, da buon napoletano, è l’incarnazione del democristiano e dell’andreottiano” doc”. Infatti, andreotti in auge, di lui si diceva: “Centro destra o centrosinistra, andreotti c’entra sempre”. E così, di maio: governo giallo verde o governo giallorosso o governo con tante teste di…  pluricolorate egli fa la parte, a lui particolarmente acconcia, del prezzemolo, che va bene per/su tutte le minestre, il cui destino è quello di essere versate nel cesso. Allora, un Povero Cristo, Ultra Ottantenne, come ME, che di scartine impolitiche ne ha viste,a più non posso, posare il culo sulle cadreghe del suo borgo, della sua provincia, della sua regione, della sua zolla nazionale, non può tollerare, come ciliegina sul pezzo di cacca, che è l’impolitica italiettina, un piccolo arrampicatore sociale che all’estero MI rappresenti,  Considerando che  la plebaglia italiettina, pur, assolutamente, immeritevole, ha avuto la Fortuna, tra milioni di figliastri, di avere dato i Natali a Dante, Foscolo, Leopardi,  Giotto, Michelangelo, Verdi, Pasolini.  Di una moltitudine di stronzate il di maio è responsabile, ma di più MI rode l’avere egli patrocinato, con la determinazione di chi vuole, senza meriti, accaparrarsi il consenso di pancia della plebaglia, l’elemosina, chiamata “reddito di cittadinanza”, che non ha risolto alcun problema degli ultimi , finita, spesso, nella mani di autentici delinquenti e mafiosi,  alimentando, tra l’altro il lavoro nero; l’essersi vantato dal balcone di ”palazzo ghigi” (quasi, novello predappiano) di avere sconfitto la povertà, alla faccia di coloro che sono rimasti e poveri rimarranno per sempre, grazie, si fa per Dire, al perpetuarsi, al procrastinarsi “ab illo tempore”, cioè, dalla rivoluzione agricola, di impolitiche economiche finalizzate all’arricchimento indecente di pochissimi sul pianeta ”Terra” e alla pauperizzazione della maggioranza dei viventi su di Essa; di avere, schiamazzando per le strade di roma, con una canea di suoi scherani, chiesto l’ ”impeachment” di Mattarella, MI Pare, per il diniego del Capo dello Stato di affidargli l’incarico di formare il governo, dopo l’”en plein” del suo movimento, di cui sopra ho fatto cenno. MI Chiedo, come ha fatto Mattarella a sopportare, al suo commiato con il corpo diplomatico italiettino, l’ipocrita panegirico nei suoi riguardi, pronunciato da un ragazzino (premiato dal popolo italiettino, per avere abbandonato gli studi, sì che  di tanto, per tanto possiamo immaginare la statura etica e culturale di tale accozzaglia) che avrebbe, per ritorsione di un giusto, opportuno diniego, osato metterlo in stato d’accusa? Maledetta ”ragion di stato”,  a quanti schiaffoni o peggio  ha sottratto ( e chissà per quanto altro tempo, ancora, sottrarrà) tanti arrogantelli, che hanno beneficiato, beneficiano, beneficeranno dell’ideologia, elaborata da un comico, dell’ “uno vale uno”! IO, ad esempio, nel MIO Piccolissimo, a Buon Diritto e a Giusta Ragione, per Cultura e Valori Etici, Sento, fermissimamente, di Abitare Altezze Astrali rispetto al masaniello del “rione sanità”, quando “non di forcella” in napoli. In buona sostanza, di maio non può competere, nemmeno, con il più pedestre dei pulcinella che, a furia di salire e scendere le scale di un qualsiasi tribunale, avvocato diventò. Ma la democrazia, fatta di voti, spesso senza qualità, che si pesano, in passato resasi responsabile della condanna a morte di Socrate, oggi, commette l’illecito etico di innalzare al vertice dello stato italiettino tal, un certo, un qualsiasi di maio.

Pietro Aretino

 

 

 

 

 


Pubblicato il 8 Febbraio 2022

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