Cultura e Spettacoli

Minima moralia (Meditazioni sulla Vita Offesa. T. Adorno) (147)

Di un attimo la luce dalla folgore; di momenti la Beatitudine dall’Amore. A volte, l’Infinito, l’Eterno Disertando, Trova la Strada Giusta nella Istantanea, Miracolosa, quasi, Immediatezza dei Fenomeni Mondani.

 

A volte, le massime o gli adagi, elaborati, recitati, diffusi, scritti da uomini di successo, ma non di Specchiato Talento, sono delle autentiche banalità.

 

Il governatore della lombardia, tal fontana attilio e il sindaco di milano, tal giuseppe sala, intercettati  in un ”fuori onda”,  si lamentavano  che gli ”sghei”, dall’europa destinati all’italietta, sarebbero stati, quando, qualora fossero arrivati, girati per il 60% al sud. Non MI sono, affatto, scandalizzato e stupito delle geremiadi degli augusti ”polentoni”, di cui sopra, pur  Ponendo Mente alla collocazione  politica, ovviamente, si fa per dire, dei due risibili personaggi,di cui sopra: l’uno leghista e l’altro pdddino, che, ideologicamente, dovrebbero essere incompatibili, irrevocabilmente. incompatibili, a patto che le Ideologie fossero, attualmente, il Collante degli iscritti ai diversi partiti e partitini italiettini. Le Ideologie Sono Fatte di Principi, di Valori  Etici, oltre i quali, qualsiasi Dissenso dalla Linea Politica di un Partito, Discussa e Approvata dai Suoi Organi Statutari, non  può, non  deve, beatamente, passeggiare lungo l’”Iter” Impervio, ove Si Decide l’Organizzazione della Vita e del Destino di una Comunità . Ma il popolo italiettino, mai, E’ Stato Guidato da Principi e Valori Etici, in quanto, da sempre, suddito: per oltre mille anni, dalle “gentes” romane, poi, dai capi delle popolazioni barbare che ne invasero il territorio, poi, dai signori e signorotti, che si spartirono la camicia di cristo, cioè, lo stivale, poi, alla mercé degli eserciti di spagna, francia, chiamati dai papi, quando qualche masnadiero, italiota o straniero, tentò di destabilizzarne lo strapotere temporale sull’italietta centrale, poi, per 20 anni zittiti dal predappiano e per 50 anni dai delegati del vaticano, la più corrotta canea di ladroni che lo abbia governato, poi, per altri 20 dal bunga bungante. Si  che l’unico punto di riferimento ideologico dell’ italiettino è stata l’indifferenza ai Principi e ai Valori Etici, sì che di altro non si è curato,se non, impoliticamente, di gettarsi nella mischia, altrettanto, impolitica, per salvaguardare personalissimi interessi  o per ricevere, da ” cliens” le briciole che gli cadevano e gli cadono dal patronus” di turno. Pertanto, la sinistra, la destra, il centro sono state, sono diafane, asociali categorie truffaldine,  destinate a scolorarsi del tutto, appena  si intravvedevano, s’ intravvedono “sghei”  da mettersi in saccoccia o “sghei” in pericolo nella propria saccoccia. Non si  può perdonare niente alla suburra italiettina, da alcuna scusante  può, potrà essere essa affrancata  per le sue responsabilità, se il grado zero della sua incultura impolitica è stato raggiunto. Il caso, a volte, fa sì che un italiettino si trovi schierato a destra o a sinistra o al centro, o addirittura, al di fuori di quello che viene chiamato l’”arco costituzionale”, ma al di sotto, al di là delle prosaiche contingenze casuali, c’è l’assoluta povertà culturale, spirituale che gli impedisce  qualsiasi Sguardo all’esterno di sé e, quindi, qualsiasi Esteriorizzazione che gli Possa Fare Percepire l’Essenza, la Sostanza del Bene Comune. Per anni e anni, ad esempio, i maggiorenti, i componenti del direttorio del “pci” hanno ricevuto prebende, onori , incarichi prestigiosissimi nelle istituzioni locali,. regionali, nazionali, quando sono stati autorizzati dagli eventi storici a togliersi la maschera,  tutti in coro, non solo hanno dichiarato, con la faccia delle ”escort”, di non essere, giammai, stati comunisti, ma si sono comportati da autentici reazionari, facendo impolitica nel “pd”, un partito che, pur stando a sinistra dell’”arco costituzionale”, dal punto di vista dei programmi e delle conseguenti programmatiche realizzazioni è stato , è un ircocervo, ciòé, è di una sinistra che non esiste o ad essa non è, giammai, pervenuto. Eppure, ahimè,  agli italiettini non sono Mancati Gli Uomini, i Poeti, gli Scrittori, i Filosofi, gli Scienziati della Politica, i Mentori che ,incessantemente, lo hanno Spronato a “Egregie Cose”, alla Unità Spirituale, alla Umana Solidarietà. Penso a Dante, a Vico, a  Machiavelli, a Guicciardini, a Leopardi, a Pirandello, a Gramsci, a Pasolini. Dove sono finiti i Loro Studi, le Loro Opere, le Loro Fatiche? Nel Dimenticatoio Metafisico della Bellezza, della Razionalità, della Scienza: Stelle Fisse in Cielo, ma, per Parafrasare Lutero, che Riteneva, Guardando il Cielo con la Compagna, di non Essere Degno di Esso, troppo Lontane, troppo Splendenti, ché gli italiettini, potessero, possano  fissarLe con il loro  miope sguardo. Come giudicare, quindi , il sala e il fontana? Prima di tutto, come due omini che  non conoscono la storia dei rapporti tra il nord e il sud d’italia o fanno finta di non conoscerla. Gran parte del popolo meridionale non era interessato all’unità dell’italietta. Quando, e non Dico, finalmente, essa fu realizzata e male, i contadini meridionali non sapevano, addirittura, che sulle terre dei loro padroni, la nobiltà dei baroni, ancora, feudale, regnasse un nuovo re.  A volere l’unità d’Italia furono le due grandi borghesie: quella agraria del sud, parassitaria, e quella  agraria del nord, non parassitaria, che aveva cominciato ad investire”sghei” in agricoltura, innovandola,  tecnologicamente, operando con bonifiche e con pratiche virtuose di ripristino idrico, di sistemazione dei terreni nell’ottica di un più ampio progetto di miglioramento dell’irrigazione e, quindi, dell’agricoltura piemontese. Come è noto, ispiratore dei progetti, di cui sopra, fu cavour , immaginando di realizzarli nei suoi possedimenti e in tutto il piemonte. L’agricoltura, condotta con metodi innovativi, dava, così, agli agrari nordisti un lauto ”surplus” da impiegare, collocare nella nascente industria siderurgica e metallurgica, sì che essi, oltre che  per i redditi in agricoltura, s’arricchirono perché si riciclarono, anche, come padroni delle ferriere. Di codesto abbraccio visse tutta la politica italiettina, fino ai nostri giorni ,quasi; di codesto abbraccio si avvalse il predappiano, per stroncare il movimento dei cepputi del nord, che negli anni  venti del secolo scorso diedero vita al tentativo di occupare le fabbriche, ove venivano sfruttati, e dei braccianti, alla fame, meridionali, che incominciarono ad occupare la manomorta dei loro affamatori. Di questo abbraccio s’è valso il politicume di tutti i governi italioti, per i quali , secondo i quali, tenere il meridione d’italia, carente di ogni tipo di infrastrutture (comunicazioni, sanità, scuole, istituti di credito), sarebbe stato funzionale, è, ancora, funzionale al potente, ognora iterato, sviluppo  del nord. I bilanci statali tutti proiettati alla ricchezza, alla prosperità del nord e al depauperamento, persino, delle risorse umane del sud. Uno dei fattori di siffatto sviluppo economico nordista fu il fenomeno migratorio, grazie al quale si sfruttava nelle ferriere e nei servizi del nord la mano d’opera con la politica ricattatoria di bassi salari.  E che dire, infine, del latrocinio, perpetrato da garibaldi, delinquente pirata, mandante della strage dei contadini di bronte, che, appena arrivato a napoli, in qualità di dittatore, diede ordine di aprire i forzieri del ”banco di napoli” e ordinò di trasferirne il tesoro, composto  di metalli preziosi e di valuta pregiata, per dare, ancora, una  mano, dopo la beffa dei “mille di quarto”, la sua mano di infame massone, ai  savoia, capi di logge massoniche, ai quali donò, perfino, le carrozze dei borboni?  O Sala, o fontana, l’europa ha promesso “sghei”all’italietta con la precisa finalità che risolva, finalmente, l’arretratezza infrastrutturale del sud nei riguardi della superiorità infrastrutturale del nord e la disoccupazione, sì che, aumentando l’occupazione del sud, aumenterebbe la percentuale degli occupati in italia, che è del 67%. Aumento di occupati che darebbe più respiro all’erario in forte fibrillazione, con l’ampliamento della massa dei contribuenti alla fiscalità italiettina. O sala, o fontana, avete così tanto il braccino corto da non considerare, che se sta meglio il sud, starete il doppio meglio voi, ché avreste il mercato interno più disponibile all’acquisto delle vostre cianfrusaglie, di ciò che, ancora si produce al nord,solo al nord? Comunque, per farvi stare in pace con il vostro stolto egoismo, sappiate che il sud, come sempre, non ha, ancora, visto un euro di ciò che l’europa ha promesso, con infinite condizionalità.

 

E’ una becera normalità, purtroppo, che agli adolescenti non piaccia oltrepassare la soglia di un istituto scolastico e nel pomeriggio sostare per qualche ora sui libri a Studiare, dal Latino “Studium”, Passione, cioè, a Sviluppare la Passione per la “Canoscenza”, per il Sapere. Ovviamente, la normalità, sia pure, raramente, viene Disobbedita, Trasgredita  si fa per dire, da Mirabili Eccezioni: Penso al ” Volli, sempre Volli” dell’Alfieri, che avrebbe Preteso di Essere Legato ad una sedia, perché l’adolescenziale, il giovanile piacere di andare per prati con i suoi compagni, non Lo allontanassero dai Suoi Nobili Propositi di Umana, Spirituale Liberazione dall’Ignorare attraverso il Colloquio con  i Grandi. E Penso agli Struggenti “Studi matti e disperatissimi” del Grande Giacomo Leopardi. Di codesta idiosincrasia degli adolescenti, dei giovani, molto si è scritto, molto si è discusso, spesso, demagogicamente, cavalcando l’adolescentismo, il giovanilismo, giustificandola con il carattere repressivo, a volte, dell’Istituzione scolastica. In ogni caso, a parte il fatto, che tutte le Umane Conquiste sono Frutto di Sacrifici, di Impegno, di Scelte, tra il piacere del presente e il Dovere per il Futuro, Tutta la Vita Si Percorre in Salita, ché Possa Offrire Ognuno di Noi un Personale Contributo al Miglioramento Comunitario di Essa, che Sia, anche, all’interno della Comunità, un, ognora, più godibile, “vedere o rivedere le stelle” per Ciascuno di Noi, pur ad una Età Avanzata, e, se non per  Ciascuno di Noi, per Coloro che, in futuro, si avvantaggeranno delle nostre ”orme”. I pedagoghi da strapazzo, cultori  della la pedagogia (sostenuta dalla psicologia, scienziucola, a meno che non Sia parte della Medicina crocianamente, ircocervo, in quanto s’interessa degli affari di qualcosa che non esiste, come l’anima e affini) che, sempre, strapazza la Ragione, la Storia, la Cronaca, la Sociologia, dovrebbero Sentire l’impellente Bisogno  di non sostare, eccessivamente, a contemplare la Scuola con eccessiva “puzza al naso”, se è Essa, “orazianamente” “Plagosa”, Severa, Intransigente, Esigente. Severità, Intransigenza, Esigenza del Maestro “Plagosus”, che Orazio  (Figlio di un Piccolo Coltivatore Diretto di Venosa, che, per PermetterGli Studi più Seri a Roma, S’era Venduto il suo venosino orticello) con Commozione Rammentava per i/ai Posteri, Ammonendo, soprattutto,  l’umanità, a Lui Successiva, anche di millenni, senza voce, ultima nella scala sociale, che l’Ascensore Sociale Si Prende, Si Acciuffa solo se Si Viene Nutriti o Si Riesce a Farsi Nutrire del medesimo Cibo Culturale, del medesimo Sapere, delle medesime ”Canoscenze” , di cui sono stati nutriti, si nutrono, ancora, i “figli di papà”, ché possano, da grandi, ereditare, lo ”staus sociale” del genitore,  anche con le scudisciate di un Maestro “Plagosus”, anche nelle stalle, anche in aule fredde, come  ghiacciaie, anche nelle scuole con cessi alla turca, senza possibilità di “privacy”( cerco il consenso alle mie accorate denunce dai miei coetanei ottantenni, se non sia vero che lo stato dell’ospitalità della scuola elementare di san pietro in bitonto e del ginnasio e del liceo classico ”carmine sylos” non fosse quello che IO in questo Scritto Sto Descrivendo), anche tra i/sui bordi di un cassonetto della spazzatura, come un Documento Fotografico ci Mostra Hussein, un Bambino  Siriano, che Legge un Libro Trovato, provvidenzialmente, tra i rifiuti di un contenitore, ove aveva sperato di trovare un po’ di cibo. Ritornando all’”incipit” di questo Mio Scritto, siamo stati tutti adolescenti, tutti giovani e, a scuola, tutti siamo andati col magone, sì che, spesso, abbiamo fatto” filone”, seguiti da ceffonazzi dei nostri padri, se avvisati dalle  segreterie delle nostre scuole, ai quali tutto potremmo rimproverare, ma non il Culto Religioso che Rivolgevano alla Scuola e al Sapere (Mio padre, quando MI Vedeva a “fanulloneggiare”, MI Rimproverava, InvitandoMI, perentoriamente, così, a InteressarMI di Qualcosa di Utille per ME e per il Mio Prossimo ”Ce stej a fa’, pig nu libr e lic!), Culto che non Anima gli sciagurati genitori di oggi), ma, mai, mai, mai, abbiamo mascherato, Direi, sublimando la nostra infingardaggine scolastica, i nostri filoni, con la scusa di solidarizzare con gli sfortunati del pianeta o per protestare (occupando, ritualmente, gli istituti scolastici), contro  il dirigente scolastico di turno,  poco diligente nel non dotare la sua scuola delle rastrelliere. Vivo da 84 anni, ma con generazioni di adolescenti, di giovani, così, disperantemente, subodolamente, ipocrite, come quelle di oggi, non avrei qualcosa da spartire. Le lezioni in “dad” per la pademia? E si sciopera, ché la”dad” non permette la socializzazione; le lezioni in presenza? E si sciopera, ché pressante è il pericolo di contagio. Inoltre,  quotdianamente, gli scellerati sbarbatelli si svegliano al mattino e la prima loro cura è informarsi delle tragedie del mondo, per le quali in corteo  versare lacrime da latrina. Lo sciopero, emeriti lazzaroni, E’ Stato il Grimaldello di cui Generazioni di Lavoratori Si Sono Dotati, Lottando, con l’Olocausto, perfino, della Loro Vita, per scardinare le soperchierie, la prepotenza dei padroni delle ferriere. Può, Deve ServirSi di questo Nobile, Metaforico Utensile Chi è Inserito nel mondo del lavoro e della produzione di beni e di servizi. Voi, invece, Rifiutando il Servizio Scolastico, che lo stato, pur con tante disfunzioni e pecche, vi offre, non fate che altro che essere, diventare i terenziani punitori di voi stessi. Più lo stato combina ingiustizie, e ne compie, più voi avete il Dovere di Rimanere a Scuola sui Libri; lo stato , i detentori del potere vi vogliono ignoranti, tollerano le vostre imbecilli trasgressioni, ché a essi sono utili, per infinocchiarvi più di quanto abbiano fatto, perpetrato con i vostri irresponsabili genitori. “Estote Parati,” “Sapere Audite”: con il Sapere, Solo con il Sapere, Sarete le Nuove Albe,  che, grazie a Voi, più non Saranno un’Utopia. Per Concludere, Karl Popper Scriveva che ” la vera ignoranza non è la mancanza di Conoscenza, ma il rifiuto di acquisirLa”.

Pietro Aretino.

 

 

 

 


Pubblicato il 29 Marzo 2022

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