Cultura e Spettacoli

Minima moralia (Meditazioni sulla Vita Offesa. T. Adorno) (150)

“Il mondo non sarà più quello di prima”,  questa frase ad effetto, costituisce il preambolo del tremendo annuncio, che il nuovo cancelliere della germania federale, l’olaf scholz socialdemocratico, nel colpevole silenzio generale di tutte le cancellerie del mondo, ha fatto, tre gironi dopo, ci Informa l’Editorialista de  “il manifesto”,  la caduta del veto sull’export bellico verso kiev, approfittando, vigliaccamente, che l’attenzione, Direi, dell’umanità è, diuturnamente, ”zoomata” sulla sciagurata invasione dell’ucraina da parte dell’esercito di putin, di colui che ambisce ad essere lo zar di tutte le russie. Di quale ’prima” parla l’olaf? A quale prima egli si riferisce? Ché, se interpelliamo la Storia, Essa ci Spiega che c’è un ‘prima’, a fare data dalla notte dei tempi fino al 7 maggio 1945, in cui i nati sul continente europeo hanno versato nei grandi fiumi, che l’attraversano,  gonfi affluenti di sangue, e un ’prima’, dal 7 maggio 1945 al 22 febbraio del 2022, giorno, mese anno, in cui l’ex kgbista, innalzato ai fasti e nefasti del “ cremlino”, interpretando lo stolto, che in questo mondo conduce i ciechi, per Celiare con Shakespeare in “Re Lear”, ha inaugurato l’operazione: ”In macerie l’ucraina, se…”. Per il momento, MI Concedo una necessaria digressione, su Cosa Comporti Essere di Sinistra e, più ancora, Essere Socialista/i, senza aggettivazioni,   per, poi, Focalizzare i contenuti dell’antistorico, oltre che incostituzionale, secondo i Principi Fondanti la “Carta Suprema” della repubblica federale tedesca,    annuncio “urbi et orbi” dell’olaf, che sembrava il tipico omino in cammino, sempre, in punta dei piedi, per non calpestare le formichine, di traverso, al suo passaggio, che, purtroppo, è, “statim” apparso il teutonico scarpone, che tutto travolge al suo arrivo, come tutti i tedeschi, appena si tolgono la maschera di  indegni Compatrioti ed Eredi di Goethe. Olaf, dunque, socialdemocratico? E che significa? E che vuol dire? Qualcuno MI suggerisce, “per distinguerlo dall’ imbianchino hitler che fondò il “nazionalsocialismo”. MI è facile opporre al qualcuno che ”nazionalsocialismo” è un crociano “ircocervo”, qualcosa, insomma, che non esiste tra le categorie politiche, e non è, altresì, un “ossimoro”, che, tra l’altro, è l’accostamento di termini, apparentemente, antitetici. Infatti, la figura retorica ”ossimoro”, essendo formata dai due aggettivi:”oxis” (acuto) e ”moros” (sciocco) è essa stessa un “ossimoro” (La madre dei cretini è, sempre, incinta di pargoli, acutamente, sciocchi). Il Socialismo, di contro, E’ un Complesso di Ideologie, Movimenti, Dottrine, Legati a Movimenti Politici di Sinistra, che Tendono a una Radicale Trasformazione della Umana Comunità su basi Collettivistiche. Quindi, Socializzazione dei beni di produzione e Distribuzione Sociale dei beni prodotti, abolizione della proprietà privata e, infine, superamento delle classi. Per Discorrere col Filtro della Poesia, il Socialismo E’ una Pianta Rigogliosa, che il Sole Fa Sbocciare là dove, sul Pianeta “Terra”, l’Uomo viene umiliato, maltrattato, usato da altri uomini, che non si sentono suoi Fratelli, e Mostra alla Percettiva Intelligenza degli Uomini Sensibili Fiori, come Modelli Etici e Politici, per Orientare alla Bellezza e alla Felicità l’Esistenza di Tutti gli “Animalia”. Ogni aggettivazione del ”Socialismo” è una scusa, un pretesto per dimensionarNe la Portata, Direi, Escatologica, la Sua Visione del Mondo. Per Marx il ”Socialismo” Altro non Doveva Essere che il Punto di Arrivo di un Percorso, di un Viaggio, Finalizzato al Completo Rinnovamento, nella Solidarietà, nella Uguaglianza, nella Fraternità, delle modalità di organizzare la Vita sul Pianeta “Terra”. Ovviamente, la Sua Era un’Utopia, il Luogo che non c’E’, che, ”tamen”, si potrebbe Provare a FarLo Esistere, a patto di Rimuovere gli ostacoli prìncipi, che Ne impediscono l’Oriente, cioè, la famiglia e lo “stato”, con enfasi, chiamato “patria”, disvalore, in nome del quale  gli ingenui (“La vostra tomba è un’ara”.  Ahimè, Caro, Grande, Amato Giacomo, “tu quoque”?) si sono, vicendevolmente, scannati nei millenni sulle zolle terrene. Famiglia e “stato”, a torto, vengono definiti micro e macro nuclei naturali e sociali; non sono naturali, ché gli uomini, prima della rivoluzione agricola, vivevano nella più assoluta promiscuità; la loro unica cura era la vicinanza fisica, tenersi stretti, per potere esorcizzare in comunione di forze fisiche i pericoli e gli oltraggi, che avrebbero potuto incontrare nella ricerca del cibo; non sono sociali, bensì asociali, in quanto prigioni del Cuore e della Mente di coloro (poche unità nella famiglia o milioni nello “stato”) che di essi  fanno parte, sì che, da essere Luoghi ove gli individui dovrebbero, se non devono, Allenarsi ad Esteriorizzarsi, dovrebbero, se non devono Sperimentare l’Amare non solo  i prossimi, sebbene i Lontani e Lontanissimi, si chiudono, come gli “animalia sine cerebro”, nella prosaicità istintuale del vicendevole interesse verso chi, biologicamente, li hanno generati o  verso la “germanità” biologica, e, non di rado, neanche verso quelli o quella. Per Marx, pertanto, il Comunismo doveva Rappresentare il Punto di Partenza del Rinnovamento della Umana Convivenza,  attraverso l’abolizione delle classi, della proprietà privata, attraverso la socializzazione della produzione e dei beni di produzione. La fase di transizione dal Comunismo al Socialismo doveva essere Governata da un Direttorio, dal “Principe” Gramsciano, un Organismo Collegiale di Saggi, di Intellettuali, Avanguardie di cultura, che per forza di cause, di eventi storici, non poteva non essere borghese, che dovevano, per Delega del Proletariato, Istituire una sorta di “Dittatura del Proletariato”. Ma dove arriva la borghesia, quando dalle classi, da sempre, al potere, membri (nel significato volgare del termine) di essa o di esse trovano il modo di occuparsi della Emancipazione Sociale delle Classi Oppresse, non cresce più l’erba, chiamata, Liberazione, si che la “dittatura del proletariato”, storicamente, ha subito l’involuzione nella “dittatura sul proletariato” e, quindi,  il fenomeno, quasi, fisiologico della “rivoluzione, come saturno che si mangia i suoi figli”, che ritorna al punto, da cui è partita, ritorno Profetizzato, già, da Marx, figurato dal “bonapartismo”, che dalla/per la lotta cruenta, senza risparmio, tra  i borghesi, aspiranti dittatori, si conclude con putin o con xi jinping, ad esempio. Come una rosa, straziata da una mano misteriosa (ad esempio, la massoneria internazionale), che le divelle i petali. Così, la responsabilità dei fallimenti, nell’italietta, in europa, nel mondo, delle sinistre (con i borghesi o piccolo borghesi alla guida di esse) al potere, o quando, non, ancora, al potere, col potere  inciuciando, come  nell’italietta (vedi  maneggi dell’ex direttore dell’”Avanti”, il massimalista mussolini, vedi il referendum, promosso dal socialista craxi e da craxi vinto, sull’abolizione della ”scala mobile”, cioè, dell’adeguamento degli stipendi dei dipendenti pubblici e privati e delle pensioni al costo della vita, inscritta nella Costituzione; il dono craxiano delle reti televisive al pduista berlusconi, l’incretinitore della suburra italiettina; l’abolizione dell’Art.18 dello ”Statuto dei lavoratori”, che impediva ai padroni delle ferriere di schiavizzare gli operai, ricattandoli con la minaccia del licenziamento, anche “senza  giusta causa”, votata dal ”pd”, un partito, ove gli ex comunisti, a loro dire, mai comunisti, erano e sono preponderanti), è di una solarità  ineffabile, storicamente, documentata, anche, ai nostri giorni, dall’ invasione dell’ucraina da parte dell’esercito russo – putiniano, e dalla clamorosa uscita del nuovo cancelliere tedesco, il socialdemocratico olaf scholz. Costui, già etichettato, come il ”cancelliere di guerra”, mettendo tra parentesi la “Costituzione Antimilitarista Tedesca”, ha annunciato al mondo, distratto dalla tragedia ucrainense, la sua irrevocabile decisione di ricostruire la “bundeswehr”, cioè, l’insieme delle forze armate della repubblica federale tedesca, realizzando il suo infame progetto attraverso lo stanziamento della cifra – monstre di 100 miliardi di euro, mentre la spesa militare annua eguaglierà il 2% del ” pil” teutonico. Ancora, l’ ”elmetto calzato” da scholz, come ironicamente ironizza, ma non troppo, l’Editorialista de “ Il Manifesto”, mette, anche, tra parentesi il pacifismo dei verdi, al governo con il cancelliere socialdemocratico, ma, anche, l’”Ostpolitik” della “Spd” del Vecchio Willy Brandt, il Sindaco della Berlino, divisa dall’inguardabile, a dire poco, muro. Ovviamente, la borsa dei padroni delle ferriere, sempre, a detta del”Manifesto”, celebra il record in borsa del titolo “Rheinmtall”, colosso delle armi made in germany, pronto ad aumentare la produzione di munizioni, elicotteri, carri armati e blindati, come ha confermato ieri a Monaco il Ceo, armin, Papperger”. I Miei 25  Lettori Riflettano, con profonda preoccupazione, su cosa sarà, in europa e nel mondo,  la germania, riarmata fino ai denti da scholz , e, magari, dal momento che l’appetito viene mangiando, dotata della “bomba” o delle” bombe”, se la germania, pur disarmata, della lunga era merkel, ha fatto e disfatto, a suo piacimento, gli sporchissimi suoi interessi, imponendo i suoi “diktat”, perfino, sul cambio in  euro delle monete, valute nazionali dei timidi, idioti (con la schiena piegata dei loro governanti) paesi dell’eurozona, impoverendoli a tal punto,  che sarà, nel breve e nel lungo termine, molto problematica la loro resurrezione o risorgimento economico – finanziario. Sarà la germania, certamente, come è stata “prima”  del 7 maggio 1945, quando  l’ammiraglio donitz, nominato cancelliere da hitler, in procinto di suicidarsi(???), firmò la resa del  truculento nazismo tedesco agli alleati(???). Perché dice Eduardo Galeano ”Le armi richiedono guerre e le guerre richiedono armi…  Ci si chiede per quanto tempo? Fino a quando la pace sarà nelle mani di coloro che fanno il business della guerra?”. E di business puzza  l’invasione putiniana all’ucraina, business, in cui i popoli, russo e ucraino, non sono,  affatto, coinvolti, di contro, sono impelagate, come in tutte le guerre, le oligarchie dei paesi guerreggianti o di paesi terzi, che sperano di trarre proficui vantaggi dalle carneficine perpetrate dai litiganti. Ad esempio, non è forse il gas russo,  venduto agli europei in euro, motivo di competizione tra gli oligarchi russi, con putin   “primus latro inter pares latrones” e gli oligarchi statunitensi, interessati, medesimamente, a sbolognare ai periferici europei del loro impero, come gli italiettini, il medesimo gas in dollari? Se gli oligarchi, capeggiati da putin, sono miliardari,  usando e vendendo il gas del popolo russo, anche v. zelensky é milionario (possiede una villa in  territorio italiano da 4 milioni di euro), sì che  spontaneo è il sospetto che il suo insistere nello schierare l’ucraina nell’ “unione europea”, collaterale, tollerante ai/dei disegni della “nato” verso i confini dell’ex unione sovietica, sia il risultato di qualche pressione, di dollari tintinnante, fattagli dagli oligarchi della nazione centrale nell’universo della militare alleanza, di cui sopra. Parola più, Parola meno, MI Conforta il Filosofo Emanuele Severino: ”… la competizione tra “usa” e “urss” non è mai venuta meno. E il motivo è che non è mai venuta meno la capacità dell’arsenale nucleare russo di competere con quello americano”. Pertanto, a Chi non E’ cieco e sordo non resta che Versare una Lacrima per i Morti, sia Russi che Ucraini: le guerre si fanno, ché si uccidano tra loro  coloro che non conoscono, per gli interessi e su comando di coloro che si conoscono, ma che tra loro non si uccidono, secondo Pablo Neruda.

 

Pietro Aretino

 

 

 

 

 


Pubblicato il 20 Aprile 2022

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