Cultura e Spettacoli

Minima moralia (Meditazioni sulla Vita Offesa. T. Adorno) (151)

Gli italiettini, in folta maggioranza, ricchi, poveri, padroni delle ferriere e cipputi proletari, agrari e braccianti agricoli, nobili e plebei, borghesi, piccoloborghesi, mafiosi, camorristi, ndrangtisti, militari e incivili, pariolini e della suburra, maschi e femmine, vecchi e giovani, al potere o nati, fatalmente, alla sudditanza di esso, democristiani, comunisti, fascisti, preti e laici, tutti, in solido, furono responsabili nel delegare a un branco di teppisti di farLo tacere, per sempre. Ora, che 46 anni hanno smacchiato la loro sporca incoscienza, inconsapevolezza, piangono, versano lacrime amare, ipocritamente, sull’Ara di P.P.Pasolini. Il vate, che aveva Previsto cosa sarebbero diventati: un popolicchio senza Immaginazione sociologica, incolto, analfabeta, rincretinito da una scuola, che Egli avrebbe Preferito fosse chiusa, e dalla televisione. Che, per Primo Egli Intuì fosse un messaggio ai ”minus habentes, volto a convincerli a inabissarsi nel fatuo conformismo, nell’omologazione; che fosse il mezzo, più,facilmente maneggiabile dagli aspiranti tiranni, per modellare, a milioni, cadaveri di schiavi, che camminano. Italiettini, vergognatevi!

 

Devo Dire Grazie ai Miei Tanti Anni, che non MI Permettono più di deambulare per bitonto, tuttavia non sarebbero solo le strade rappezzate, che MI farebbero venire il magone. Ma Immagino, da Poeta, l’atmosfera di cupa autocolpevolizzazione dei bitontini nel rendersi conto di avere usato, cialtronescamente, per due legislature, la Sovranità, che la Costituzione Italiana ha loro Affidato, affidando, a loro volta, il loro ”Palazzo” a chi ha mostrato, impunemente, per lunghi, ahimè, 10 anni “rara virtus” amministrativa. Quanti mesi, ancora, per potere Respirare una  Novella Aria Culturale Piciana, alla quale siamo Riandati, inabissati nel grigiore neodemocristiano, iteratamente, nostalgicamente?

 

E’ tanto generale, radicata la convinzione immorale, bestialmente, antidemocratica, del popolicchio italiettino che la Scuola, il Sapere, la Canoscenza, la Bellezza, alla quale i Valori, appena Elencati, avviano l’Animo dei giovani, non Serva/ono più, che basti/ano alfonso signorini e il suo orribile berlusconiano “gfvip” a fare sì che le novelle (solo dal punto di vista della carne, dei muscoli palestrati, cesellati, si fa per dire, nelle “beauty farm”) generazioni siano addestrate a trovare i modi e i mezzi irrinunciabili, per esistere e sopravvivere e contare nel sociale cessume con un cospicuo conto in banca, magari, che un tale, segretario di un sindacato scolastico, addirittura, della provincia barese, se n’è uscito con una proposta da dama o damina di carità cattolica e, quindi, democattolica, esperta in elemosine, che recita: ”Ospitiamo i profughi (di Serie A, l’inciso è mio) ucraini nelle nostre scuole”. Non, quindi, nelle nostre sacrestie (quelle servono, come gli studi delle “tv”berlusconiane a rincretinire i giovani e noi  del laiciume contemplante non possiamo fare a meno di futuribile carne cretina), non nei mille e mille appartamenti, che la speculazione edilizia, oltre il consentito e oltre le necessità del mercato, ha reso beni inutilizzati e inutilizzabili, non nelle seconde, terze, case di vacanza abusive, magari, no, proprio, no, le scuole, invece, come insisterebbero le dame e le damine di carità cattoliche e, quindi, neocattoliche che, quando hanno dismesso la loro biancheria intima, magari non illibata, dal punto di vista igienico, la donano al loro confessore cattolico, impoliticamente, collaterale, manco a dirlo, al democattolicesimo. Il tale si vergogni!

 

“FLASH MOB” di questo o quell’ istituto, che passa per scolastico, in uno dei duecentodieci giorni, dedicati al Supremo Dovere, a Detta di Gramsci, di “Imparare a Leggere, Scrivere, Fare di Conto”, per la” Pace”. Ma se certe, pur elogiabili, manifestazioni si sostituiscono alle ore curricolari, in cui i ragazzi, attraverso la Cultura, il sapere, la Canoscenza, vengono Educati alla saggezza, il Punto di Arrivo di un Percorso, che li Forma, come Uomini razionali e, naturalmente, come Cultori della Pace, l’unica, futuribile vitoria non potrà non essere che l’ignoranza, madre di tutte le tragedie sul pianeta” Terra”. Pertanto Sarebbe Utile, e non pretesto di indebita vacanza da Ciò che E’ Utile,, come, spesso, avviene, oggi, nella scuola italiettina, che certe nobili manifestazioni fossero svolte nelle ore pomeridiane, nelle domeniche o in alternativa alle numerosissime feste civili e religiose, dalle quali è, continuamente, oltraggita, offesa, discriminata la” Paideia” nelle Aule Scolastiche. Alule, dal verbo latino”alo”, cioè, il Luogo, dove i ragazzi vengono Nutriti dal “Cibum”, che machiavelli Considerava”Solum Meum”, di Chi, insomma, E’ Grande e Si Propone, come Modella di Grandezza, a chi in “Fieri”, avendo Possibilità Infinite, non Può, non Potrà non IncamminarSi verso di Essa.

 

Devo, onestamente, e per amore di Verità, Affermare che, finalmente, l’attuale, provvisoria, in procinto  di essere licenziata dal popolo, finalmente sovrano, della ” città dell’ulivo”, amministrazione del ”palazzo bitontino”, dopo 10 anni di non produttiva ”pro bono publico” permanenza nell’ex manufato dei conti gentile, ha Preso una Buona Decisione, Facendo Tesoro, altrettanto, finalmente, della Pressante Indicazione del Dott.Francesco Natilla, Consigliere Comunale: la Dedicazione di una strada di bitonto a Don Cosimo Stellacci, il Prete del Vangelo e degli Ultimi.

 

I “testimonial” del declino politico, del degrado culturale italiettino sono due impolitici della generazione, altrettanto, impolitica dei quarantenni  nel parlamento italiettino, addirittura nel senato, dove dovrebbe avere Diritto di Seggio l’Espressione Massima della Saggezza di un Popolo, che Tale Possa DirSi. Ma, ahimè, la gran parte degli abitanti della sfortunata  penisola costituisce un maxigrumo di inconsapevoli, di analfabeti, di sprovveduti, sì che non è sorprendente che essi abbiano innalzato sugli scranni della Massima Istituzione della Democrazia, Nata dal Sangue di non Pochi Martiri della violenza nazista e fascista, due individui, i cui grugniti contraddittori, a dire poco, da un decennio e oltre, stanno segnando, negativamente, la cronaca e la storia dell’italietta. Non si può non parlare di matteo salvini e di matteo renzi,  i prodotti più emblematici, più speculari dell’attuale scuola italiettina, ma a fare data dallo sputtanato, visti i risultati, ’68 del secolo scorso. Matteo salvini,  l’allegato del partito, che mastica la più becera sottocultura ligure piemontese lombardo veneta, che potrebbe essere descritta e analizzata con la Sublimi Parole di Marx dei ”Manoscritti economico – filosofici”: ”Quando il denaro diventa il fine ultimo, tutti i beni che non sono di natura economica come l’intelligenza, la cultura, l’arte, la forza, la bellezza, l’amore, per l’avaro cessano di essere valori in sé, perché lo diventano limitatamente alla loro convertibilità in denaro, che, a questo punto, si  presenta agli occhi dell’avaro come la forma astratta di tutti piaceri che tuttavia non vengono goduti”. Salvini, quando apre bocca o si accinge a decidere, a fare qualcosa, per sopravvivere bene, essendosi dato al credo leghista, fatto di avarizia lombarda e di razzismo nei confronti di tutto ciò che per lui è “terzo mondo”, specie se di Bellissima Carnagione Nera, da emerito, in potenza e in atto, nullafacente, per sua stessa ammissione in un programma televisivo, dove si discuteva del modo migliore di preparare il ”mangime”, per dirla  alla maniera del Divo Totò. Nonostante tutte le espressioni, recenti e passate, d’incondizionata stima nei riguardi dell’autocrate putin (come nei riguardi di bolsonaro, il presidente del brasile, che odia la foresta amazzonica, l’ultimo grande polmone verde del pianeta e le popolazioni, che in essa vivono da millenni, come nei riguardi di tutti i “ras” che, attualmente, usano in europa e nel mondo il pugno di ferro della loro dittatura), improvvisamente, sin dall’inizio dell’invasione dell’ucraina da parte dell’esercito putiniano, visto l’isolamento, in cui l’eterno presidente russo è stato costretto da capi e capetti che, attualmente, sguazzano sulle teste delle mondane moltitudini, s’è convertito all’antiputinismo e con il suo solito fare, parlare, gesticolare da sagrestano della chiesa tridentina, preconciliare, prefrancescana (a dire il vero, secondo ME, non, eccessivamente, lontana dalla prima, considerato il non velato dissenso, che le manifesta la maggior parte del suo clericume, della sua nomenclatura, dei suoi infedeli al Vangelo), ha organizzato con una “parva” masnada di suoi sodali una missione, in fiaccole, in polonia, in soccorso degli ucraini in fuga da putin e dalle sue bombe. “Come, Direte Voi, o Miei 25 Lettori, il salvini che, ognora, s’è fatto feroce replicante dello slogan: ’Prima gli italiettini’, partorito dalla pancia della suburra lombardo veneta ligure piemontese; che su di esso ha fondato il suo losco, cialtronesco agire impolitico e la sua carriera impolitica, si mette, or ora, dalla parte dei profughi, dalla parte di coloro che scappano dalle mire fratricide di un dittatore, tra l’altro, da lui tanto amato e apprezzato? Perché gli emigranti che arrivano sulle itale sponde non scappano dalle guerre, da dittatori criminali, dalla fame?”. Si, Miei cari 25 Lettori, ma gli emigranti sui barconi, non solo hanno la pelle nera, non solo non godono della simpatia delle suburre occidentali, ma suscitano inconsapevoli sensi di colpa in esse, ché esse prendono atto del neocolonialismo praticato da  coloro che le governano e  che, per tacitarle, fanno su di esse cadere le briciole dei latrocini, commessi sulla pelle dei popoli africani, asiatici, abitanti di territori ricchissimi di materie prime, i cui proventi sono requisiti dai burattini al vertice delle loro istituzioni, non di rado,  di poca sembianza democratica, controllati e protetti da eventuali rivolte dagli eserciti delle potenze neocolonialistiche, che fanno man bassa, di tutto ciò che il ventre del territori, di fatto in possesso di esse, possiede. Quindi, salvini, in occasione dell’invasione dell’ucriana da parte di putin, s’è fatto diffusore del credo, della teoria dell’emigrante vero, autentico, di “Serie A”, da coccolare, da amare, quasi, evangelicamente, ovviamente di pelle bianca, biondo e di cilestri occhi, e dell’ emigrante, del fuggiasco di “serie b”, proveniente dalle lande  africane o da quelle asiatiche, ovviamente, di pelle nera, occhioni neri e naso camuso, sotto il tallone dei, ripeto, neocolonialisti occidentali e da essi affamati. Dicevo, poco sopra, della fiaccolata organizzata da salvini, che si è risolta in un magistrale schiaffo, secondo, ME dolorosissimo per salvini e per i suoi cortigiani, che l’hanno accompagnato, in corteo, in polonia. Infatti, il “leader” leghista, appena arrivato in una cittadina polacca, ai confini con l’ucraina, s’è trovato a dovere fare i conti con il sindaco di essa, un impolitico di destra che, ad onta delle similari simpatie  ideologiche, si fa per dire, con salvini, poiché c’è a tutto un limite,  l’ha rimandato, con una mano avanti e una dietro, indietro, imponendogli sul muso una maglietta con il faccione putiniano, stampato su di essa,  per ricordargli con estrema acredine le simpatie eccessive salviniane nei riguardi di putin, il dittatore che sta facendo tanto soffrire coloro che, improvvisamente, sono diventati le vittime, di cui salvini sente il dovere cattolico-tridentino di soccorrere. Conosciuta l’incresciosa cacciata di salvini dalla palonia, l’altro quarantenne, di cui l’italietta avrebbe fatto a meno e farebbe a meno, senza fare nomi  il bullo renzi, ha sbottato: ”Se ne ritorni a pregare con il rosario in mano in piazza duomo e la smetta di fare il pagliaccio”. Da quale pulpito la predica, come la padella che invita la friggitrice a starle lontana, ché potrebbe sporcarla. Renzi, che si congratula con il dittatore taglia teste saudita, fattore, autore  di un improbabile risorgimento del suo paese, contando sui salari di fame, elargiti agli schiavi, che hanno lavorato per quel presunto risorgimento. O renzi, l’unica cosa, di cui MI Dispiaccio, è che nell’inferno, Immaginato dal Divino, non sono riuscito a trovare un girone di pene adeguato alla tua colpa di essere stato il mentore della cancellazione dell’Art.18 dello “Statuto dei   Lavoratori”, l’unica Deliberazione, in consonanza con gli Ideali dei Martiri della Resistenza, che gli impolitici italiettini e i loro governi hanno assunto in oltre 70 anni dalla caduta di mussolini. E pure, la suburra fiorentina non ti ha, ancora, mandato al diavolo, perché. forse, qualcuno le ha suggerito che il diavolo non esiste e sì è rassegnata a vederti strombazzare nelle aule che, per Parafrasare il predappiano, sono diventate il bivacco di manipoli di mangiapane a tradimento.

 

 

Pietro Aretino

 

 

 

 


Pubblicato il 27 Aprile 2022

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