Cultura e Spettacoli

Minima moralia (Meditazioni sulla Vita Offesa .T. Adorno) (153)

L’Amore tra Due “Leib”, cioè, tra Due Corpi, Segnati da (Dis)umanissima Spiritualità, Cultura, Precipua Storia, non Esclude l’Amare, con la Medesima Intensità, Passione,Trasporto gli Altri, Tutti gli Altri, che Sono al Mondo. L’Amore nel Microcosmo della consueta, umana Dualità dovrebbe Essere il Primo Momento della Sperimentale Esteriorizzazione, non solo dell’IO verso il Tu, ma dell’IO  verso il Voi e, infine, verso il Loro. Comunque, poiché, Attori dell’Amare, generalmente, non sono i ”Leib”, sebbene i ” corper”, la chiusura, non dei Sentimenti (i “ corper” non hanno Sentimenti), sebbene dei sensi nella prigione della coppia è inevitabile, in quanto la possibilità di Attrarre e di Attrarsi di essi, tra essi è limitata a ciò che è vicino, non a  ciò che è lontano. Ahimè, il Concetto, la Categoria della Lontananza E’ Riferibile all’Universo Sterminato, Indeterminato, non a una zolla, come la“ Terra”, dove i suoi abitanti, dovrebbero Prendere Consapevolezza della Necessità della Fratellanza fra loro, se solo avessero Contezza della loro tragica Limitatezza, posta tra ciò che è, infinitamente, sconosciuto, la cui pericolosità andrebbe esorcizzata, Vivendo essi e dialogando, solidarmente, nella Universale Socialità.

 

Anche le epidemie, le guerre, le stragi, le distruzioni, che esse causano sono motivo, pretesto di profitto per il liberismo capitalistico. Il susseguirsi, negli ultimi due anni, di due accadimenti, che hanno riguardato il mondo intero: il “covid” e, immediatamente, dopo l’invasione putiniana del’ucraina, ha tenuto, completamente, in modo monotematico, banco sulle pagine della carta stampata e sugli schermi televisivi. Non per l’Etica Missione d’Informare i lettori dei giornali e coloro che seguono i programmi televisivi, ma perché l’aumentata clientela di essi, o la prospettiva che essa aumentasse,  i prevedibili guadagni, hanno spinto e convinto gli editori a delegare ai loro giornalisti di impinguare, ingrassare le pagine dei giornali, le ore, i tempi televisivi del racconto di come, perché, quando, quanti morivano e muiono di ”covid “ e del racconto, anche per immagini (foto e video sonori)i dei bombardamenti putiniani sulle teste dei poveri ucraini. Ovviamente, nel bel mezzo del raccontare televisivo, tutto s’interrompeva e s’interrompe e,  imperiosa, risuonava e risuona la voce del mezzobusto conduttore o della mezzobustessa conduttrice, per nunciare che, irrinunciabile, arrivava, arriva la pubblicità. “A’go go”, Si pubblicizzava, si pubblicizza di tutto sui giornali e in televisione: medicinali contro la diarrea, per il flusso equilibrato dell’urina attraverso la prostata, per l’erezione immediata  dei falli e tutta una serie di mutante, stilisticamente, pensati e creati. Alla prima scossa del terremoto ad aquila, Mi Pare, un imprenditore nel campo dell’edilizia se la rideva, ché prevedeva dai disastri, che esso avrebbe causato, forti guadagni dalle pubbliche commesse per la ricostruzione. Così, Temo che gli editori nel campo dell’informazione, si fa per Dire, si augurino altre pandemie ed altri eventi bellici, qui dant panem, infornato ne/tra gli incendi o riscaldato sui resti bollenti delle “bombe intelligenti e chirurgiche”, scaricate sulle città, sugli ospedali, sulla case degli innocenti.

 

Il signore francesco savino, vescovo  di una diocesi cattolica calabrese, domenica, 13 marzo 2022, ha tenuto un’omelia durante la messa, trasmessa da “rai 1”. Ebbene tra le tante parole, pronunciate dal prelato, MI sono rimaste impresse due parole: cristianesimo e ideologia, parole, finalmente, messe o connesse in modo tale da formare una frase compiuta, ma, concettualmente, filosoficamente, errata. Quale la frase del prelato? “Il cristianesimo non è un’ideologia”. No, e – egrege signore savino francesco, il cristianesimo, invece, la è “crème de la crème” dell’ideologia, mentre il ”Comunismo E’ Utopia”. Infatti, è ideologico predicare l’Amore nei riguardi del prossimo nella medesima intensità con cui si ama se stessi, senza Indicare i Percorsi Psicologici, Culturali,  Politici, perfino, economici, sociali, per i quali siffatto Amare Possa Essere Realizzato. Potrà, mai, Amare il servo il padrone, il proletario il padrone delle ferriere che lo sfrutta? E il padrone potrà, mai, amare il servo,  il proletario se lo sfrutta, ritenendo, persino, naturale, come affermava Aristotele, lo sfruttamento e la servitù? E  in una società schiavistica, di cui il cristianesimo oriente si disinteressò per millenni, come si disinteressò della feudale servitù della gleba,  come si sarebbe potuto Costruire l’Universalità dell’Amore? Miserabile promiscuità interclassista, con la quale il democattolicesimo, ispirato dai palazzi vaticani, ha inquinato l’italietta per 50 anni, sì che, ancora, gli italiettini ne stanno pagando le conseguenze. Cos’E’, invece, l’Utopia? Dal Greco: ”U Topos”, cioè, il Luogo della Giustizia, della Libertà, della Uguaglianza, della Pace Fraterna, pertanto, che non c’E’, ma che potrebbe Esserci, Realizzarsi, se si Rimuovessero gli ostacoli al Rivoluzionario Esserci di Esso. Marx  Auspicava l’Avvento del Socialismo, Incoraggiando gli Uomini, i Proletari a LiberarSi delle secolari catene economiche e sottoculturali, per Fondare una Società, in cui a Ciascuno fosse Dato secondo i propri bisogni e le proprie Capacità. Come Tanto, secondo Marx, sarebbe Stato Possibile? Con la Lotta di classe, con l’Abolizione delle classi e della proprietà privata. Condivisibili o no Tali Suggerimenti, Marx, almeno, aveva  Percepito l’inanità dei buoni propositi evangelici e che, comunque , ad essi dovessero Seguire Fatti Concreti, ché Certi valori Escatologici dal Mondo dell’Immaginazione Fossero, Siano Trasferiti nella Realtà dell’Uomo, che Si Sottraeva, Si Sottrae, Si Sveste della sua storica, cruenta umanità e Si (DIS)umana insieme ai Suoi Simili, ai Suoi Fratelli.

 

Piango la Morte di Marco Vacca, il Maestro di bitonto: medesima Età, Amicizia, a fare data dalla Nostra fanciullezza, pur se non la medesima fede, ma Egli Era un Uomo ”Plurale”, un aggettivo, ognora, sulle Sue Labbra,Testimone della Sua Profonda Disponibilità al Rispetto di Tutte le Idee, di Tutti i Convincimenti, di Tutti i Modi di Essere e di Vivere al Mondo. Il Suo Modo di EsprimerSi era una sorta di fiume carsico, che aveva il Suo Oriente dal Possesso Albico della Lingua Italiana che, improvvisamente, S’ Inabissava negli anfratti sotterranei del Dialetto bitontino dei Nostri Padri, in cui sono dissolte tutte le parlate (dai micenei, ai greci, ai latini, ai francesi, agli spagnoli, agli inglesi, etc., etc., etc.) di coloro che hanno sostato in bitonto, e, poi, Riemergeva alla Luce della Comprensione Dialogica, Arricchito di Ciò che Va Conservato, ché Fa Parte della Storia della Nostra Comunità che, non di rado, si degrada a non commendevole condominio, a Dire il Vero. Esemplare la Sua Icastica Ironia, la Cifra, non cara ai piccoli uomini, della Sua Passione nell’Essere Uomo, Cristiano, Cittadino d’una ”Polis”, Dettata dalla Sua Utopia. In ogni caso, poiché Marco Era molto Diretto nelle Sue Rampogne, se il Padre Eterno, alla cui Destra Egli Siede, certamente, Gli avesse Dato il Permesso di Proclamare l’Ultima Sua, avrebbe Indirizzato, in Dialetto, al “palazzo” bitontino, parafrasandolo l’adagio: ”A vtond, pur menz a r murt, ston r figh e r fghiastr”.

 

Se noi uomini, ci Sentissimo, esclusivamente, naturalmente, Cittadini del Pianeta ”Terra” e non amassimo, fino a volere, inutilmente, sacrificare la nostra vita per essa, la zolla su cui il caso ci ha deposti alla nostra nascita, non avremmo alcun timore che qualcuno intenda,  brami di invaderla, per, magari, depredarla delle materie prime che nel suo ventre custodisce, ché non farebbe altro che sottrarre ad essa e a noi ciò che è, già, anche, suo. Se putin e zelensky avessero Riflettuto sulla Ovvia Razionalità, se, finalmente Riflettessero sull’Argomentare di un Idiota (alla Flaubert o al Personaggio di Dostoevskij), come ME, avrebbero Risparmiato, Risparmierebbero a milioni di russi e ucraini Immani Sofferenze  e al Mondo Intero Gravissime Cure.

 

Un flash su di maio: ”Putin, per spaventare la popolazione di kiev, punta le sue bombe, non su obiettivi militari, ma su obiettivi civili, cioè, su obiettivi, costituiti da civili”. A  parte il fatto che l’ex bibitaro avrebbe dovuto precisare, aggiungendo, quindi, a ”civili”  l’ altro aggettivo “inermi”, non armati, ché gli “obiettivi civili” (caseggiati abitati da uomini, donne, vecchi, giovani, bambini) potrebbero essere armati (non di rado i cecchini, che operano nelle guerriglie urbane, sono “civili armati”; le formazioni partigiane erano composte da “civili armati”), l’essere egli  scaduto nella figura retorica, chiamata “ridondanza”(eccedenza, sovrabbondanza, ripetizione di termini che hanno la medesima funzione logica e il medesimo significato), tentando di spiegare, invano, cosa, in realtà, siano gli “ obiettivi civili”, dimostra, da arrogante ignorante, di non avere alcuna stima del popolicchio che, direttamente o indirettamente, l’ha innalzato ai fasti dei ”palazzi” istituzionali italiettini più importanti. A volte, Sono Catturato dal Dubbio che: il comico grillo  abbia desiderato vendicarsi nei confronti del, sopra, citato popolicchio,  per qualche torto da esso subito, di cui NOI, Giusti e Buoni e Onesti e Competenti, non abbiamo contezza, rifilandogli, come suoi rappresentanti nel parlamento italiettino, una manica di ”senz’arte, né parte”, pari a di maio (non studente fuori corso); che una volta portata a termine la vendicativa fregatura, egli si sia ritirato sull’aventino” genovese, a godersi, ridacchiando, le “maialate” ricorrenti, messe in opera dai suoi pagliaccetti, raccattati nelle “movide” di città italiettine dalle alpi all’etna. Ma che mattarella abbia nominato di maio “et similia” a rappresentarci nelle internazionali cancellerie, su proposta di draghi, e che la terza seggiola dello stato italiettino dal parlamento italiettino sia stata offerta a un tipo alla fico che, pare, si sia laureato (ma IO non ci Credo, assolutamente), discutendo la tesi di laurea sui testi di gigi d’alessio, tollerato non può essere non dal Cielo, non dalla”Terra”.

Pietro Aretino

 

 


Pubblicato il 10 Maggio 2022

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