Cultura e Spettacoli

Minima moralia (Meditazioni sulla Vita Offesa. T. ADORNO) (4)

Ieri sera, 2 – 5 – 2019, sabino cassese, giurista, accademico italiano, giudice emerito della “Corte Costituzionale” è stato intervistato da corrado formigli, conduttore della trasmissione televisiva “Piazza pulita”. Preliminarmente, Devo con Grave Imbarazzo Confessare ai miei 25 Lettori la Sensazione di Notevole Apprensione, Cura, che MI Sorprende, di Essere Deluso, quando MI Accingo ad Ascoltare gli, universalmente, ritenuti luminari nei diversi campi del Sapere e della Conoscenza. Il primo a lasciarMi Basito  fu, qualche anno fa, franco modigliani “Premio Nobel per l’Economia” nel 1985, considerato, addirittura, uno dei maggiori economisti della seconda metà del novecento e, dopo costui, una caterva di luminari, si che, Parafrasando il Titolo del Capolavoro di Hannah Arendt, ”La banalità del male”, MI verrebbe da Titolare un mio improbabile, futuro Saggio, ”La banalità del luminare o dei luminari”. Per esempio, MI Sembrava che, spesso, Umberto Veronesi, intervistato in ”tv”, dicesse cose molto scontate, per non parlare dei vari monti, prodi e molti altri, che non mette conto rimembrare. Ciò Premesso, veniamo a cassese. Dopo tanto, più e meno feriale, blaterare, a dire il Vero, formigli invita il nostro luminare a formulare un giudizio sulla “democrazia illiberale” di orban, il premier ungherese che, recentemente, ha incontrato salvini, il suo degno futuro pari grado, se il popolicchio italiettino non rinsavirà, cosa di cui, fortemente, Dubito, se, a ritroso, Ripercorro la storia italiettina dalla presunta o mal fatta “unità d’italia” fino ad oggi. “ ‘La democrazia illiberale’?- risponde, scandalizzato, cassese – sarebbe come se noi costruissimo un palazzo di 10 piani e dimenticassimo il primo, cioè, dimenticassimo la libertà. Non c’è democrazia senza la libertà, senza il liberalismo, ideologia e movimento politico che afferma l’esistenza di diritti individuali e assegna allo stato il compito di garantirli”. E – grege, cassese, le sue pie affermazioni, non altro che petizioni di principio, farebbero bella figura, se mantenessimo la nostra testa fra le nuvole, come il Socrate Immaginato da Aristofane. Quali nuvole? La nuvole della Teoria, da ”Teorein”, che è il Contemplare l’Idea: della Democrazia, della Libertà, nel nostro caso. Ma se ci Sforzassimo, ci Industriassimo nel sottrarre la nostra testa dalla prigione delle nuvole, della Teoria, allora, amaramente, scopriremmo che nella Storia, col metodo democratico, cioè, della conta dei voti o delle mani alzate, sono stati condannati a morte gesù e Socrate; che col metodo democratico, cioè della conta dei voti, per la quale il voto della beghina, plagiata dal prete con la minaccia della condanna all’inferno, se non vota il “partito della croce”, vale quanto quello del Cittadino Consapevole dei suoi Diritti e dei suoi Doveri, per 50 anni abbiamo  subito nell’italietta la dittatura democratica della maggioranza del “partito della croce”. Ovunque e comunque, la democrazia è stata, è, sarà la dittatura della maggioranza, foggiata da moltissimi non Liberi dall’ignoranza, dall’indifferenza nei confronti dei destini della ”Polis”, da sbandati, da corruttibili dalle transazioni del ”do ut des” (se mi dai il tuo voto, io ti prometto questo o quest’altro) contro Pochi Coscienti, Informati, Preoccupati del regime in cui vivono, della qualità, della quantità, perfino, di democrazia, che Loro viene offerta. Allora, prof. cassese, e – grege, Convengo, senza remora alcuna, con lei che la Libertà, Ineludibile Prerequisito della Democrazia, è il  Primo Piano di quell’Edificio Ideale, Costruito da Uomini e Donne, Intellettualmente, in Grado di Sapere Ciò che Fanno, Ciò che Scelgono con il loro Voto, “in progress” Liberi da ogni condizionamento culturale, sociale, economico, ché la Libertà Abita alla fine di un Percorso di Liberazione di Tutti Coloro che, appassionatamente, Vogliono SforzarSi di Rendere il più possibile Reale l’Ideale. “Tamen”, senza Uomini e Donne Liberati, non c’è Libertà e senza di Essa si può costruire solo quel  falso regime democratico, illiberale, mancante, come ella l’ha definito, del Primo Piano,   quello che, inderogabilmente, Deve essere Occupato dai Campioni di quella Umanità, di cui ho, appena, Fatto Cenno, in Cammino in Alto verso la Libertà. Mussolini insegnò a hitler  che, quando il potere non è possibile conquistare con rivolgimenti cruenti, bisogna avere pazienza e ordire metodi democratici truffaldini, per conquistarlo, magari, legalmente. Infatti, il predappiano, grazie alla “legge acerbo” del 18 novembre del 1923, da lui voluta, nelle elezioni politiche del 1924 assicurò ai camerati del “pnf” la maggioranza assoluta nella camera dei deputati, che gli spalancò l’autostrada per farsi votare da essa “le leggi fascistissime” con il conseguente suo insediamento nella “stanza de bottoni” in salsa dispotica. “En passant”, Berlusconi non si fece, democraticamente, approvare dalla sua maggioranza le “leggi ad personam”? Per ritornare a hitler, nelle elezioni politiche del 1932 in germania l’ex caporale e i suoi manutengoli nazisti ottennero il 36% dei voti, pochi per essere eletto cancelliere, molti per non essere ignorato. Infatti, approfittando di  un cavillo costituzionale, che permetteva al presidente della repubblica tedesca di nominare un cancelliere, a suo piacimento, si fece, forte delle forti pressioni, anche, dell’opinione pubblica, dal presidente hindemburg  nominare cancelliere nel gennaio del 1933, giurando, da grande paraculo, sulla costituzione tedesca. E non è, per caso, illiberale quella democrazia, che si fonda sulla “servitù volontaria”, anale di masse incolte, acefale, ad un capo, ad un tribuno, che si proclama leader? Le vicende pseudopolitiche recenti, ormai, concluse, per fortuna, dei berlusconi, dei renzi e quella dei salvini, in atto, non acclarano la ”servitù volontaria” di un popolicchio orbo di memoria Storica? Dell’esistenza storica e psicologica di  essa Scrisse intorno alla metà del cinquecento il Filosofo Francese Etienne de La Boétie nella sua Opera: ”Discours de la servitude volontarie”, Formulando la Scandalosa Teoria che la tirannia possa essere non imposta, ma, democraticamente, IO Aggiungo, accettata, volontariamente. Siamo sul piano della mortificazione del Naturale, Dice Antimo Cesaro, Innato Desiderio di Libertà e “ciò non  tanto in forza di una indotta obbedienza, quanto piuttosto di un oscuro desiderio di servire”. Ecco un breve Brano  di la Boétie: “La chiameremo viltà? Chiameremo vigliacchi e codardi questi uomini sottomessi?…Che vizio mostruoso è mai questo, che non trova un nome sufficientemente brutto, che la natura sconfessa e la lingua rifiuta di nominare?”. Come uno scolaro che voglia farsi bello nei confronti del suo insegnante, formigli, ad un certo punto dell’intervista a cassese, si buttò a capo fitto,  quotando la “democrazia illiberale” un “Ossimoro”, e cassese assentì con non eccessiva convinzione perché, forse, da luminare qual’ è, non Conosceva il Significato della Figura Retorica, da un po’ di tempo prezzemolo per tutte le minestre dialettiche, messa in ballo dal suo intervistatore. Intanto, cos’è l’”Ossimoro”? Come ho, testé, Annunciato, Esso E’ una Figura Retorica che Consiste nell’Accostare nella medesima Espressione Parole, apparentemente, di Senso Opposto, ma che all’ Intera Espressione Offrono una Logica Semanticità. Già la Figura Retorica “Ossimoro” E’ un “Ossimoro”, in quanto Costituita da due Parole, Ripeto, apparentemente, di Opposta Semanticità, cioè, da ”oxsys” (acuto) e “moros” (sciocco): Si può essere, profondamente, sciocchi; un’asserzione può essere, perspicacemente, sciocca; si può essere, acutamente, in grado di attendere a cose sciocche. Esempio  Classico di Ossimoro E’ “festina lente”(Affrettati lentamente), nel quale l’avverbio ”lente” sta per affrettarsi non con angosciata ansia, ma con Giudizio. Quindi,  la “democrazia illiberale” non è, come vorrebbero cassese e formigli, un crociano ircocervo, praticamente, qualcosa che non esiste, un inesistente sgorbio giuridico – istituzionale, se dobbiamo fare riferimento all’errata, profondamente, errata, individuazione  logica, da essi operata, dell’”Ossimoro”, ma un regime, sostanzialmente, illiberale, dispotico, così, concettualmente, inquadrato, così, risolto nella prassi storica e fino a oggi. E winston churchill, profondo conoscitore ”turpium humanarun rerum”, la connotava “il migliore dei peggiori regimi”, illiberali. L’Aggettivo, MIO MALGRADO, E’ MIO!

Pietro Aretino, già detto Avena Gaetano


Pubblicato il 7 Maggio 2019

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio