Cultura e Spettacoli

Minima moralia (Meditazioni sulla Vita Offesa. T. Adorno) (55)

 

In altra occasione ho Scritto che non andrei negli ”states” neanche se coperto fossi d’oro e ribadisco la mia Affermazione dopo la Morte dell’Afroamericano George Floyd. Comunque, non è stata necessaria l’ennesima, brutale, volontaria, letale esecuzione, perpetrata da 4 poliziotti bianchi, di un inerme Cittadino, Ripeto, Afroamericano a ConvincerMI, novamente, che gli “states” sono un paese, una nazione, uno stato ”canaglia” ove, per Parafrasare il Sociologo Zygmunt Bauman, la maggioranza dei cittadini è ”schiavizzata da una élite di parassiti”. In Verità, Bauman non Dice niente di nuovo, in quanto dalla rivoluzione agricola su ciascuna zolla del pianeta “terra” una minoranza di parassiti ha schiavizzato, in tutti i modi  possibili e immaginabili, perfino con le forme e le regole democratiche, oltre che con gli eserciti, le polizie, le torture, la sua maggioranza di riferimento, per Dirla con l’algido linguaggio burocratico. Ad esempio, l’élite agraria – mercantile – affaristica – gabelliera, operante nell’antica roma, portò a tal punto di perfezione il sistema schiavistico nei territori, nei paesi, imperialisticamente, conquistati (in Africa, in Asia Minore, ad est, a ovest dell’Europa), sì che poche migliaia di ladroni, tra romani e i loro lecca ani barbari (cioè stranieri), godevano della ricchezza prodotta da milioni di esseri umani, brutalmente, schiavizzati. Gli “states” sono un paese, una nazione, uno stato ”canaglia” sin dalla loro fondazione, ché i mallevadori, i creatori, i garanti, gli istitutori di essi provenivano dalla suburra umana più incanaglita d’europa. Avanzi di galera della peggiore specie, assassini, falliti, economicamente, ladroni; insomma, individui che avevano molti debiti con le istituzioni giudiziarie del loro paese, capaci, in grado, in animo di operare il più grandioso genocidio di Nativi Amerindi: milioni di Uomini, Donne, Bambini, Vecchi sterminati in nome del dio denaro, a cui, solamente s’erano votati, s’erano essi iniziati. E, non contenti del Sangue succhiato agli Amerindi, organizzarono dall’Africa, con la complicità di fiduciari, complici africani, il più sistematico, scientificamente, studiato, trasferimento e sequestro di Nativi Africani, a milioni, nelle terre che avevano usurpato, strappato agli Amerindi. La schiavitù, legalmente, negli “states” fu mantenuta fino al 1865, nonostante il 4 luglio del 1776,  contestualmente, alla “Dichiarazione d’indipendenza degli “states”, ne fosse promulgata la “costituzione” che nell’ ”incipit”, ipocritamente,  in contrasto con tutte le magagne, i soprusi, le grassazioni, le violenze, le violazioni dei diritti di tutti gli uomini con cui i reggitori di essi, in  una posizione di supremazia militare, economica, si sono nella Storia sino ad oggi incontrati o scontrati, così recita: “Tutti gli uomini sono stati creati uguali, che essi sono dotati dal loro creatore di diritti inalienabili, che fra questi sono la vita e la libertà e la ricerca della felicità”. Se, poi, la storia degli “states” s’è dipanata nel modo che tutti conosciamo, evidentemente, le bellissime parole, che la costituzione americana contiene e di cui gli statunitensi si lodano (adagio: chi si loda si sbroda!), erano state stilate da gentaglia, che covava gravissime, razzistiche riserve mentali su chi fossero gli uomini e/o quali uomini dovessero essere titolari dei diritti, elencati nella “lex maxima”, da essi promulgata. Evidentemente, non dovevano essere gli  Uomini, che essi avevano schiavizzato, ché sul Sangue di Costoro doveva galleggiare la prosperità economica e militare degli ”states”. D’altra parte, i colonizzatori del nord del continente americano non erano soltanto d’incultura anglosassone, fra di loro v’erano non pochi francesi, nella madrepatria dei quali era da tempo in preparazione una cruenta rivoluzione da parte della grassa, grossa borghesia contro l’ ”ancien régime”. Anche i capi della rivoluzione borghese, che si sarebbe espansa in tutto il continente europeo, scrissero la ”magna charta” rivoluzionaria, infiorettandola della Nobilissima Triade di Valori: ”Liberté, Egalité, Fraternité”,  Sì, solo, però, di/fra tutti i grossi e grassi borghesi non solo francesi, “sed etiam” d’europa, che si sarebbero, in seguito, sempre più, ingrossati e ingrassati, con il loro affaristico, egoistico protagonismo nelle numerose rivoluzioni industriali, che incentivarono, degradando masse enormi di Uomini a livello di ingranaggi, sincronizzati con altri meccanici ingranaggi, della produzione industriale, derubandoli, persino, del ”plusvalore” del prodotto del loro Lavoro. A dimostrazione di quanto le oligarchie, i poteri forti (massoneria, produttori di armi, petrolieri, mercanti di schiavi, le varie mafie) abbiano incanaglito gli ”states”, basterebbe, ad esempio, soffermarsi sugli strumenti legislativi, sulle politiche, da esse/i adottati, ché la  patria di washington potesse superare la tremenda depressione che ebbe, certamente, il momento apicale nel 1929, ma che, già, era in incubazione prima del 1920. Tramite il XVIII emendamento della costituzione e il “volstead act” (andrew volstead, il deputato che formulò la proposta di legge), il ”palazzo” statunitense s’inventò il “proibizionismo”, cioè, il movimento diretto a combattere l’alcolismo, mediante divieti legali alla produzione e allo spaccio dei liquori: in vigore tra il 1920 e il 1933. Se qualcosa si proibisce, la bibbia e adamo ed eva “docent”, si invitano, si sollecitano, si pungolano i destinatari della proibizione a desiderare, ardentemente, la mela, la cosa proibita. Poiché la domanda di alcolici, in seguito alla proibizione di essi, si fece astrale, si assunsero l’onere e l’onore, si fa per dire, le mafie, le organizzazioni criminali, in lotta tra loro, di produrli e di spacciarli al mercato nero, di contrabbando; produzione, tra l’altro di pessima qualità, e spaccio tollerati, quando non patrocinati nelle ”stanze dei bottoni” della “casa bianca”. Il proibizionismo fece strage di alcolisti, avvelenati dalla pessima qualità degli alcolici, e molti furono i morti ammazzati nella guerra tra bande nel tentativo di accaparrarsi le migliori piazze per lo spaccio di ciò che, pur proibito, era dagli idioti, fortemente, bramato. Ma le banche, immediatamente, ebbero un’insperata resurrezione, in quanto i proventi di ciò che era stato, era  proibito finirono nei forzieri di esse, a cui attinsero i nocchieri della rinascita dello sviluppo industriale ed economico degli “states”. Non ci sarebbe stato il ”new deal” (nuovo corso o nuovo patto, letteralmente), se non ci fosse stato il “bancomat” di miliardi di dollari sporchi, provenienti dal “proibizionismo”, a cui  franklin delano roosevelt attinse, facendoli ripulire con il riciclo, per varare il piano di riforme economiche e sociali, allo scopo di risollevare il “suo paese” dalla grande depressione, di cui  ho fatto cenno, che lo aveva travolto. Il  “suo paese”? Evidentemente, il buon delano (si fa per dire, cioè, quello che si fece bombardare dai giapponesi, all’alba del 7 dicembre 1941, la flotta americana, la sua flotta, di stanza nel pacifico, con migliaia di innocenti giovani americani trucidati, per avere il consenso dal suo popolo bue di partecipare, da finale protagonista, alla seconda guerra mondiale; per, poi, sedersi al tavolo della pace e spartirsi il mondo, specie con i russi, in zone, non di influenza, come, eufemisticamente, si diceva, ma di vero e proprio dominio di/su esse. La manfrina si ripete l’11 settembre del 2001, quando un altro presidente statunitense, g.bush, generato da una potente famiglia di petrolieri, si fa bombardare dai terroristi di ”al qaeda” le “torri gemelle”, per avere il pretesto di detronizzare, con una guerra lampo, il ras irakeno, saddam hussein, e impadronirsi del suo preziosissimo petrolio), faceva finta di non essere a conoscenza che il ”suo paese” era ed è inquinato, come ha Scritto Oliviero Bergamini sul ”Corriere della sera”, da un ”razzismo sistemico, istituzionale, strutturale”, sì che  “durante il New Deal, ad esempio, l’ondata di finanziamenti federali per mutui per l’acquisto di case andò quasi esclusivamente ai quartieri bianchi, mentre quelli neri, considerati non affidabili, ne vennero sistematicamente esclusi E questo contribuì a consolidare un divario di ricchezza strutturale”. Inoltre, sempre, da Bergamini: ”Il tasso di disoccupazione dei neri è doppio rispetto a quello dei bianchi; il loro reddito fortemente inferiore … il valore mediano del patrimonio delle famiglie bianche è di 170000 dollari, per quelle dei neri di 17000 dollari”. Di più, ”pessime scuole, banche che negano i prestiti necessari per avviare un’ impresa, grande difficoltà nel trovare lavori qualificati”, spese militari di innumerabile consistenza e non un dollaro per tutelare la salute degli indigenti o della piccola borghesia. I ricchissimi si autotutelano, versando molti dollari a importanti agenzie assicurative. La pena di morte, spesso con notevoli, lapalissiani errori giudiziari, è una terribile spada di damocle, che pende sulla testa degli Afroamericani molto più frequentemente che su quella dei bianchi, pur a parità di gravi crimini  Ma gli “states” sono anche il paese “democratico” (nell’attuale “guerra fredda” tra gli “states” e la cina”, s’invera la vicendevole polemica, tra la padella e la friggitrice, su quale delle due, essendo più sporca, potrebbe sporcare la sua consorella), dove i Bambini Afroamericani vengono dai loro Genitori avvertiti che, se fermati dai poliziotti (che possono essere anch’essi afroamericani, il sistema essendo capace di calamitare, nella sua orbita oppressiva e repressiva, anche uomini e donne appartenenti a gruppi umani che esso opprime e reprime. L’abbronzato obama non l’ha il sistema insediato alla “casa bianca”? E obama, durante gli otto lunghi anni della sua era presidenziale, non si è mai scomodato nel dirsi, a dir poco, indignato per tutti gli assassinii, perpetrati dalla sua polizia, di inermi Afroamericani. Come non ha speso una parola per l’assassinio di George Floyd”), non devono protestare, ma, al contrario, devono accettare ogni abuso e umiliazione senza reagire. Perfino il Sindaco di new york, Bill de Blasio, ha confessato di averlo fatto con i suoi figli, avuti da una Donna Afroamaricana, sì che, forse, non essendo stato un buon Comunicatore di un Consiglio di Umana Prudenza, in questi giorni di protesta per la morte di George, una sua Figlia è stata arrestata. George Floyd, di 42 anni, due metri di altezza, Era Chiamato il ”Gigante Buono” ed Era un Buon Padre. In questi giorni è partito nello spazio il  “razzo di musk”. La nasa, con la medesima vanagloria del “ miles gloriosus” gigggino di maio, che si vantò di aver “sconfitto la povertà”; di aver, finalmente, dissolto qualsiasi contrasto con i nuovi gestori dell’ex “ilva” di taranto, cosa mai successa prima di lui, ha proclamato: ”Abbiamo fatto la storia, inizia una nuova era”. Sì, in cielo! In terra, invece, da milioni di anni, “homo lupus homini”, ancora!

Pietro Aretino, già detto Avena Gaetano.

 


Pubblicato il 4 Giugno 2020

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