Cultura e Spettacoli

Minima moralia (Meditazioni sulla Vita Offesa. T. ADORNO) (8)

Razzismo? Discriminazione, esclusione, persecuzione del Diverso? Se volessimo, proprio, sottilizzare, al di là della, ormai, frusta catalogazione dei vari Discriminati,  Esclusi, Perseguitati, ciò che, inequivocabilmente, Li stigma, in generale, è la povertà. Per distogliere l’attenzione dalla povertà, dalle cause sociali, economiche, politiche. militari, perfino, che la generano; per distrarre l’attenzione dalle responsabilità di coloro che, per avarizia, per brama di possedere, sempre di più, per ferocia ladronesca, la generano, posando il culo sullo scranno del potere, circondati dalle più bieche congreghe di affaristi, di speculatori, di approfittatori, di sfruttatori, si fa, ad esempio, di tutti gli “ebrei” un precipuo, caratteristico, singolare fascio di Diversità; altrettanto, si fa di tutti gli “zingari, i rom”, altrettanto, si fa  degli “omosessuali”, altrettanto, si fa dei miliardi di “uomini  di colore”, etc, etc, etc. E, ideologicamente, a ciascuna categoria, fascio di “Diversi” si attribuisce una colpa, per la quale meriterebbero lo sterminio, l’ eterno ostracismo, l’inestirpabile da essi maledizione. Ma i 6 milioni  di ebrei, fatti sterminare da hitler, requisendoli dai ghetti delle maggiori città europee, dalle armate naziste occupate, appartenevano al medesimo popolo, i cui esponenti delle classi egemoni, cioè, dell’alta finanza (sparsi in tutto il mondo e inarrivabili usurai, cinici controllori delle economie, dell’andamento monetario, a livello planetario)  e dell’industria pesante, che gli avrebbe prodotto  ordigni micidiali per  il suo imperialismo guerrafondaio, furono i responsabili dell’ascesa al potere del despota e della sua caduta, quando fu, ormai, chiara la sconfitta della germania hitleriana. Ebrei, quindi, di sterminata ricchezza, che assistettero indifferenti all’ Olocausto di  poveracci, che avevano l’unico torto di appartenere, socialmente, penultimi o ultimi, ad un popolo con antenati, marchiati di “deicidio”, per avere, secondo i vangeli e la tradizione cattolica, indotto pilato alla condanna sulla croce del nazareno.  L’abbronzato, come, berlusconianamente, lo definì il silvio, per antonomasia, barak hussein obama, giammai, sarebbe diventato il primo presidente degli “states”, di origini afroamericane, se non avesse avuto la madre antropologa e il padre, nativo  keniota, un economista ben introdotto  negli ambienti dell’alta finanza internazionale. Quindi, una famiglia, quella di barak, hussein obama (tra l’altro, laureato in”scienze politiche” alla”columbia university” e in giurisprudenza alla ”harvard law school”, insegnante,poi, di ”diritto costituzionale” alla ”law school” dell’università di chicago) in favorevole “sguazzo” all’interno dell’ ”establishement” sociale, politico, economico, culturale statunitense e internazionale. Comunque, la presidenza, durata 8 anni, di obama non ha rivelato una clamorosa discontinuità con i titolari delle presidenze precedenti: non ha abolito la pena di morte, tanto cara alla piccola borghesia statunitense, bianca e di colore, e ai penultimi di codesta nazione, nata dal genocidio di 100 milioni di nativi, anche se, statisticamente, frequenti sono i condannati al massimo della pena, appartenenti alle classi sociali, di cui, appena, sopra, ho Detto, bianchi e di colore; non ha vietato la vendita indiscriminata di armi, altrimenti le lobby di codesto negozio, potentissime, negli “states e oltre, lo avrebbero fatto fuori, ma, soprattutto, durante la sua presidenza, per strana coincidenza, molti giovani di colore, disarmati, furono fatti fuori da poliziotti, di colore, magari, senza che  l’abbronzato presidente versasse una metaforica lacrima di indignazione. E i meridionali, che sono emigrati, in vari periodi della Storia dell’italietta unita, al nord in cerca di lavoro e si vedevano rifiutare l’alloggio,anche, di una stalla, erano, forse, discriminati ché meridionali o ché, socialmente, economicamente indigenti? E, quando, gli italiani si recavano in svizzera, germania, francia, Inghilterra, negli “states”, nell’america latina e, a “pelle”, venivano trattati, come”paria”, tanta umiliazione ché italiani o ché in patria non riuscivano ad accendere il fuoco o non avevano niente da riscaldare al fuoco? Che dire, ancora, dei  corpi, che a centinaia galleggiano nel mediterraneo, di uomini, di donne,di bambini di colore, ai quali i piccolo- borghesi, i penultimi italiettini, che hanno regalato  forza elettorale e politica a salvini, con il crocifisso al petto e il rosario in mano, non hanno rivolto una goccia di “Pietas”? Corpi destinati ad ischeletrirsi in mare, non ché di colore, sebbene ché, come  Myskin dell’”Idiota” di Dostoevskij, vestito da viandante e con un fagottino, come unico bagaglio, viaggiando in terza classe, quando erano Vivi, mettendosi su un traballante barcone o barchino, lasciando la  patria, caramente da loro Diletta, ma matrigna nei loro riguardi, Si Proponevano, Si Propongono, Prendendo a prestito le Illusioni di Myskin siffatti Auguri: ”Ora andiamo verso gli uomini, non sappiamo nulla, ma forse è incominciata una nuova vita”. Poveri Illusi: in molti e molti e molti hanno Sperato, Sperano di Andare verso gli Uomini e, invece, la loro Speranza s’è, feralmente, abbattuta, s’abbatte contro i muri, innalzati dai  9 milioni di “io” cattolici, in salsa salviniana. Dice Dostoevskij nei “Taccuini”: ”Amare gli altri, come se stessi, secondo il precetto di Cristo, è impossibile. Sulla “Terra” la legge della personalità impaccia. L’io  è d’ostacolo”.

 

Leggo, con sommo Rammarico, da un quotidiano cibernetico bitontino che i giovani bitontini hanno in massa riversato il loro voto alla ”lega”. A parte il fatto che la ferale notizia, sulla scarsa maturità politica, culturale delle nuove leve bitontine, è stata data dal quotidiano, di cui sopra, con asettica indifferenza (necessaria la Ridondanza, Direi, Poetica, per Testimoniare il mio Dissenso sul modo pilatesco di informare), quasi compiacendosene, o come se l’ ”alleluia” alla “lega”, intonato dalle nuove generazioni meridionali e, in particolare, di quelle bitontine, sia una fatto positivo per le sorti e il futuro del meridione dell’italietta, non posso fare a  meno di monitorare l’inutile corredo di scuole, che bitonto vanta. Oltre agli istituti scolastici dell’”obbligo” e a parecchie scuole professionali,  nella città, che si fregia dell’ ”Ulivo ad pacem promptum”, agiscono, si fa per  dire, scuole che spaziano dall’indirizzo classico – umanistico, all’indirizzo scientifico, all’indirizzo tecnico commerciale e industriale. E behhhh, in queste scuole la Storia non Si Studia? Non Si Leggono, ad esempio, i Romanzi di Pirandello, di Verga, di De Roberto, di Tomasi di Lampedusa? Che vedono nell’ “unità dell’italietta” solo un moto di conquista delle congreghe economiche nordiste, benedette dalle baronie e dagli agrari sudisti, che non avrebbe generato alcun Risorgimento  Culturale, Sociale, Politico, Economico delle masse meridionali, anzi, la stasi di degrado, di miseria, in cui esse sarebbero state mantenute, sarebbe stata, per sempre, funzionale alla ricchezza e alla prosperità del nord. Nonostante il sud abbia dato al governo del “regnetto  e, poi, della repubblichetta italici, come inquilini dei ”palazzi” romani, numerosi primi ministri e numerosissimi ministri, la ”questione meridionale” è, ancora, irrisolta. Addirittura, il governo d’alema varò il ”federalismo fiscale” tutto a vantaggio delle regioni del triangolo industriale del nord e il salvini, amato dagli ignari giovani meridionali, si accinge a far ratificare  l’ ”autonomia differenziata” che, in pratica significa: ”ciò che è nostro, è nostro, ciò che è vostro, dobbiamo discutere, se è tutto vostro, o stolti meridionali”. Dimenticavo di “Geremidiare che molti dei “fan” bitontini di salvini sono diplomati e, quindi, non studenti universitari, se non laureati e, ad onta del lauro, votano salvini! Allora, o cuperlo,  ti metti a incolpare i sardi che votano “lega”, a causa della enorme dispersione scolastica, di cui la Sardegna soffre, cosa dovrebbe lamentare la puglia, se si appurasse che la dispersione umana, culturale, etica dei suoi talenti giovanili avviene nelle sue scuole e nelle sue università?

 

La “lega” di salvini fa il pieno a lampedusa e linosa, nonostante il Dott. Pietro Bartolo, Eletto al parlamento europeo, e a riace, nonostante Mimmo Lucano, non Rieletto nel consiglio comunale della cittadina, che ospita i due famosi Bronzi. E behhh, la tanto strombazzata integrazione di queste cittadine? La Verità è che il razzismo fu, è dilagante nell’italietta. Molti razzisti si vergognavano, si vergognano di apparire tali e fecero, fanno finta di essere antirazzisti, ma quando hanno potuto, possono mostrarsi per quello che  erano, sono, cioè, sottoculturalmente, cambronnati, nel segreto dell’urna, vilmente, delittuosamente, hanno riversato, riversano piccoloborghesemente, da terzultimi e, perfino, da penultimi, in maggioranza, il loro odio nei  riguardi degli Ultimi, affidando le loro comunità nelle mani di ominicchi, come mussolini e salvini, ché li vendicassero, li vendichino dell’Amore, ognora, Espresso da Uomini, come il Dott. Bartolo e Lucano, verso Coloro che avevano, hanno sete e fame, quanta ne hanno i loro simili, che siffatti bisogni primari possono soddisfare.

 

Quanta frusta retorica, ieri, 2 giugno 2019, “festa della repubblichetta italiettina”, dai governanti profusa, a piene mani o a bocca piena, ai governati di essa. La retorica, a volte, quando non frequentemente, ”in ore” dei governanti e gustata(???) dai governati, si identifica con la metafora della scopa che la ”colf” usa, per nascondere la polvere sotto i  tappeti, ché non s’accorga la padrona del suo lavoro fatto con poca diligenza e abnegazione. Nel nostro caso la “colf” da chi è rappresentata?  Dai nostri governanti, senza dubbio alcuno, che mettono il dramma del loro paese sull’orlo del ”default” al riparo di parole consolanti, quali: libertà, democrazia, unità nazionale, pluralità e diversità, garantite dalla costituzione, collaborazione tra stato e le autonomie, sinergie dei livelli di governo, solidarietà e sussidiarietà, etc., etc., etc. . E  la padrona della”colf” da chi è rappresentata? Dalla non comunità italiettina, dal non popolo italiettino, padroni un po’ svampiti, disattenti, angustiati dal problema che sia, immediatamente, trovato l’allenatore congruo alla “juventus”, presi dal dilemma: ”max caltagirone esiste o è una invenzione della pamela prati?”, non consapevoli, per pigrizia mentale, intellettuale, delle mene di coloro che ammantano il loro fare autoreferenziale, nel ricoprire incarichi pubblici, politici o amministrativi, con la parola –  mantra: “servizio”, a dire il vero, rubata dal linguaggio, non tanto della truppa dei chierici cattolici, quanto dell’ impagabile gerarchia vaticana, a cominciare dai capi, che nei secoli si sono succeduti, eccependo di essere i vicari dell’ ”unto” per antonomasia.  Ma il popolicchio italiettino ha, poi, veramente, gustato (come, ironicamente, sopra, abbiamo presunto, pur accompagnando la nostra presunzione con tre sonori punti interrogativi) l’ammanto retorico con cui i suoi governanti hanno nascosto il bilancio negativo del loro fare, le omissioni plateali, che hanno incancrenito i problemi, rendendo, ormai, difficile la loro risoluzione? La risposta non può essere, assolutamente, positiva, in quanto il popolicchio italiettino, pur in gran parte scolarizzato, dalla scuola primaria, secondaria(di primo, di secondo grado) e dall’università ha preteso il “pezzo di carta”, non il ”latinorum”, cioè gli Strumenti Culturali, la Formazione Culturale, Capace di Decodificare, di Decrittare il grugnire criptico, usato, non dai suoi rappresentanti,”sed” dai rappresentanti delle classi egemoni, degli interessi delle classi egemoni, per infinocchiarlo, che esso, di zucca vuota, s’è fatto persuadere a votare e a sistemare sugli scranni, via, via a importanza crescente, delle istituzioni. Non ha gustato il popolicchio, che cova trecentocinquentamila suoi componenti, in procinto di affollare gli spalti di san siro in milano, per farsi rompere i timpani dalla robaccia “pop” o “rock”, impostagli da un ”sine nomine”. E’, quindi, un popolicchio l’italiettino, alla cui percezione, sensibilità, dai media, dai social è stata assegnata una barriera, un muro che, al di qua di esso permette la fruizione del brutto, del mediocre, del medio, ma impedisce la  Visione, la Godibilità del “Sublime” che, Sta, ineludibilmente, al di là di esso. “Sublime”,”Sub Limen”, Ciò che, pertanto, Sta, appena, sotto, l’Idea della Bellezza, dalla Natura Creata o dall’Uomo, Valore non soltanto Estetico, sebbene, contestualmente, Etico e, infine, Politico, in quanto in grado. di Rendere Solidali, Sinergici gli Uomini e le loro Relazioni. Imporrata retorica patriottica, desueta enfasi sulla democrazia e  sulla costituzione che, “tamen”, non riescono a tutelare la salute degli italiettini, meno abbienti,, con liste di attesa di anni per una visita specialistica, per una radiografia,  per un esame di laboratorio, sì che bisogna ricorrere alle visite sanguisughe private, se non si vuole crepare; che non riescono a fornire redditi da lavoro a milioni di italiettini, specie, ai giovani; che, funzionando male la prima e non realizzata la seconda, hanno determinato la povertà assoluta di 5 milioni di italiettini. Come  giustificano, poi, i democratici, “usque ad mortem”, la messa in mora dello “ius soli”, del diritto ad essere cittadini, a pieno diritto, di tutti coloro che sono nati, nascono, nasceranno sul medesimo suolo, pur da genitori non nativi in esso? Messa in mora per ragioni elettoralistiche, ché la pancia dei penultimi, cambronnianamente, rifiuta di dividere con gli ultimi o, razzisticamente, considerati tali, le briciole di benessere che, paternalisticamente, i provvisori detentori del potere fanno loro cadere nelle loro fauci. “Pluralità di Pensiero tutelata”? Perché, caro mattarella, non hai speso una sillaba  in difesa della Professoressa, tua Corregionale, da un burocrate dell’amministrazione scolastica sospesa per 15 giorni dall’esercizio delle sue funzioni e dallo stipendio, per aver Permesso ai suoi Discepoli di Esprimere, liberamente, il loro Giudizio sul “decreto sicurezza”, proposto dal capo del governo ”in pectore” del popolicchio italiettino, da Essi Comparato alle “leggi razziali” di mussolini? E la “diversità” ? Le è giunta notizia, e – grege presidente, che a bitonto, il condominio, non pochi anni fa candidato dalla sua amministrazione a “capitale italiettina della cultura, che un Cittadino Italiano E’ Stato Licenziato, “ex abrupto”, dall’azienda in cui lavorava, ché “Transgender”? Allora, vogliamo ammettere che ieri, 2 giugno 2019, giorno della”festa della repubblichetta”, sono state pronunciate: “parole, parole, parole………….”?

Pietro Aretino, già detto Avena Gaetano.


Pubblicato il 5 Giugno 2019

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