Cultura e Spettacoli

Minima moralia (Meditazioni sulla Vita Offesa. T. Adorno) (85)

Subito, minime di amarezza: Chi avrebbe il coraggio scellerato di difendere i giovani, le cui malefatte Racconterò in breve? Presto detto, i loro genitori, le dame e le damine di carità, la lobby degli psicologi e dei pedagogisti, dei buonisti, degli ottimisti e dei minimalisti ad oltranza, i quali, come il “Candido” di Voltaire e di Sciascia, prendono atto del fatto che un mondo migliore di quello che gli uomini hanno vissuto nel passato e che nel presente vivono non è possibile realizzare, anche, dalle nuove generazioni. Ecco un esempio:  i genitori del branco di minorenni, che a napoli ha tempestato di calci e pugni  un “Rider”, per rubargli il motorino, candidamente, appunto, dichiarano: ”I nostri figli hanno sbagliato, ma non sono delinquenti”. Cosa avrebbero dovuto fare siffatti pargoli di più truce, di più letale e definitivo, per avere la patente di delinquenti, dare in pasto, da vivo, il povero ”Rider” ai maiali? Ancora, attraverso il tam, tam dei “social”, i nostri innocenti imberbi, a centinaia, si radunano, armati di mazze e coltelli, in un posto stabilito e si propongono in cruente maxirisse. Qualche mese fa, di una maxirissa si sono resi protagonisti i romanini al ” pincio”, l’8 gennaio 2021, i gallaratini nei luoghi della “movida” della loro città, il 9 gennaio 2021, i parmigianini in una centralissima piazza della loro città. Ancora, auspice il tam, tam dei “social”, venerdì 1° gennaio 2021, nel centro storico di lucca, centinaia di giovani, molti dei quali senza mascherina, hanno ballato in piazza con la musica sparata da una cassa, portata in bici, pochi minuti prima, da un loro coetaneo. Sono sicuro che i buonisti, gli ottimisti, di cui sopra, MI riprenderanno, incolpandoMI di operare indebite generalizzazioni, insistendo IO sulla lapalissiana evidenza che ai giovani di oggi il cervello debba essere scappato dal loro cranio, per Dirla con Gramellini. Infatti, Ammetto che non tutti tra essi siano scriteriati, senza cervello, ma buona parte, si, lo sono. E veniamo ai non studenti: tutti gli addetti alla comunicazione hanno tirato un sospiro di sollievo: finalmente, torneranno, a torino, in classe anita e lisa, le non studentesse, simbolo della “lotta alla Dad”. Nei decenni scorsi nessun evento preoccupante tenne chiuse le scuole, ma, ritualmente, ogni anno, tra ammutinamenti, occupazioni di istituti scolastici da parte dei non studenti, il primo quadrimestre se ne andava   “in cavalleria”. Oggi, le scuole sono chiuse, per un’epidemia apocalittica, quindi, l’unica Possibilità, per Puntualizzare l’Impegno Didattico e FarNe Tesoro è la”Dad”, ma i non studenti italiettini, ipocritamente, molto ipocritamente, hanno trovato, supportati, irresponsabilmente, dai genitori e da non pochi docenti, il modo di disimpegnarsi dallo Studio, gridando che vogliono le scuole aperte, non per Studiare, ma per incontrare i compagni: in pratica, in parole povere, per fare casino e non è una metafora! Sempre in tema di miserie scolastiche, Leggo su “facebook” che sono in arrivo le pagelle, senza voti, però! E cosa devono gli insegnanti con i loro dirigenti valutare? Il nulla? E’ pure vero, che dal ’68 del secolo scorso, l’assillante preoccupazione degli addetti ai lavori scolastici è stata quella di tenere a posto le carte e le pagelle con le scuole chiuse e le lezioni, quando si può, se si vuole, sono nella continuità del tutto “pro forma” nella scuola italiettina. Per voltare pagina, nel “sistema calcio” la situazione, per i soldi freschi, che non arrivano, da lunga pezza, dai botteghini, è diventata insostenibile, con gli stipendi in forse, e si teme il ”default”. IO una soluzione l’avanzerei: cacciamo a pedate in culo i mercenari italiettini e stranieri, lautamente, rifocillati dalle società di ”calcio”, e facciamo giocare i ragazzi a “rischio”, nativi nelle città, che hanno squadre di “calcio” iscritte ai vari campionati, dalla serie”A” a quelli dilettantistici. Salveremo, così, i bilanci delle società di “calcio” e i ragazzi “a rischio” dai probabilissimi cancelli.

 

L’8 gennaio del 1980, il poliziotto bitontino, Michele Tatulli veniva, a milano, trucidato da un manipolo delle brigate rosse. “Statim”, michele abbaticchio, il sindaco di bitonto, ha composto il suo diligente necrologio, in ricordo del tragico evento  che, così, recita: ”Ricordarlo per confermare quanto ognuno di noi può essere fondamentale per lo Stato italiano in periodi di crisi e di attacco alla credibilità delle istituzioni. Michele ha sacrificato tutto in quel gelido 8 gennaio del 1981 per difendere la nostra Italia da delinquenti qualunquisti”. Dopo una rosseggiata di matita su una sintattica scorrettezza (un indicativo al posto di un ineludibile congiuntivo) e aver stigmatizzato una punteggiatura inesistente, a parte due punti fermi alla fine di dei due periodi, di cui si compone lo scritto, MI Accingo a Farne l’Esegesi, Proclamando che di Bolsa retorica si tratti. Le Istituzioni non sono in se stesse credibili (aggettivo qualificativo, che ricorre spesso nelle ” parlate” e nelle “scrittate” di abbaticchio, ché di moda e dà il guiderdone a chi  ha troppa fretta di includere in esso tutte le qualificazioni possibili e immaginabili. Come l’aggettivo ”importante” tra gli addetti ai lavori nel ”sistema calcio”) “a priori” (gli omogeneizzati, linguisticamente, userebbero la locuzione ”a prescindere”), sebbene “a posteriori”, nel caso, raro,  che i servitori di Esse Siano in Grado di OrnarLe di Lustro e Nobiltà. ”Intelligenti pauca”. Inoltre, colui, di cui sopra, nell’ansia di esternare la sua partecipazione al dramma del povero concittadino, prematuramente, passato alla gloria dei”Campi Elisi”, pare che l’abbia fatto vivere, nel suo “remember”, un anno in più. Imprecisione non da poco, che meriterebbe, almeno, un punto in meno, da ascrivere alla “credibilità” della sua penna. Inoltre, abbaticchio scrive che Michele Tatulli, sarebbe morto “per difendere la nostra Italia da delinquenti qualunquisti”. Umberto Eco avrebbe Detto che il povero Michele non si sarebbe, giammai, sognato di fare l’eroe. Il suo Sogno, magari, sarebbe stato quello di Vivere tanto, ancora, e di Assaporare, al massimo, la Felicità, che la Vita può Donare ad Ogni Uomo. Egli stava nel luogo, ove gli assassini l’hanno trucidato, lontano da ogni cosa diletta, più caramente, per guadagnarsi la pagnotta, considerato che a un giovane meridionale l’unica possibilità di un avvenire sicuro era e, forse, è indossare la divisa. Fare, invece, di Michele un eroe, significa non Conoscere la Storia e, quindi, deresponsabilizzare i governi dell’italietta, dalla cosiddetta unità di essa fino ad oggi, che hanno creato e creano la “questione meridionale”, giammai, risolta, né risolvibile, fino a quando l’avarizia del nord non si catapulterà nei riguardi del sud con modalità politiche, economiche, sociali colonialistiche o neocolonialistiche. Infine, la superficialità, nell’analisi dei fatti del passato e del presente, derivante dalla sconoscenza della Storia, è la peggiore manifestazione, espressione del qualunquismo.

 

Un sindaco dell’area metropolitana peucezia ha postato su “facebook” una foto, che lo ritrae con la sua diletta famiglia nella pace, serenità del suo focolare domestico durante le festività natalizie. Secondo ME, il signore, di cui, appena, sopra, ha operato una orrenda ostentazione di felicità, di cui molti sfortunati non riescono e non riusciranno, giammai, a fruire. E’ come mostrarsi davanti a un affamato, prendendo a morsi un panino ben farcito di tutte le leccornie immaginabili, non possibili a chi non ha un centesimo di euro da spendere. Vorrei Ricordare che a lecce un giovane, forse, con qualche problema di socializzazione, s’è vendicato nei confronti di una coppia di coetanei,  uccidendoli, che senza alcun riguardo per la sua Solitudine, lo insolentivano, senza, magari, averne consapevolezza, esibendo la pienezza, la completezza affettiva, che rendeva esemplare la loro condizione esistenziale.

 

I servizi segreti degli ”states” sono così intelligenti e diligenti che, su indicazione delle varie, potenti massonerie, padrone della formale democrazia americana, chiudono gli occhi e permettono a due o tre aerei di terroristi binladiani di entrare negli spazi aerei  della nazione, militarmente, più attrezzata al mondo e di bombardarne le ”torri gemelle”, il pentagono e solo per poco non ”la casa bianca”. Ovviamente, la colpa di codesto atto proditorio nei confronti della potenza americana fu data a saddam hussein, presidente dell’irak, e g.w.bush, presidente degli “states”, con i suoi sodali petrolieri, si pappò il prezioso petrolio irakeno. Da ricordare e precisare che i bush sono una famiglia di potenti petrolieri. Il giorno 6 gennaio 2021, sia pur messi sull’avviso dallo stesso trump che una folla sterminata di suoi simpatizzanti si sarebbe ammassata davanti al “campidoglio”, il cuore formale della finta democrazia statunitense, hanno i servizi segreti ordinato alla ”police” di dismettere le transenne, di esibirsi davanti al mondo intero mentre si fa fotografare con i manifestanti, di dare, poscia, via libera ad essi a praticare atti vandalici  all’interno del ”palazzo”, ove biden sarebbe stato proclamato nuovo presidente degli ”states”. Codesto, in sintesi, il racconto di ciò che avvenne nel passato recente e di ciò che è avvenuto qualche giorno fa. Quale la morale di ciò che favola non è? Evidentemente, qualche promessucola di biden, di spessore umanistico, come quella di abolire la pena di morte, e tanto altro di pochissimo, di irrilevante, ha messo in allarme i mallevadori dello”status quo ante”, sì che al nuovo inquilino della “casa bianca” hanno inteso inviare un  non laconico messaggio: “L’inondazione del ‘campidoglio’ da parte di una marea di delinquenti è stato solo un assaggio di ciò che potrà avvenire durante la tua presidenza, se ti permetterai di fare ciò che a noi, mai, piacerà. Come tutti gli altri presidenti degli “states”, vai a rompere il cazzo a tutto il mondo, facendo i nostri , interessi, ma non ti permettere di romperlo a noi. Amen”.

Quale figura di “m…a”, storica, per dirla con emilio fede  (e quanta m..a!) a “la7” ha fatto, qualche sera fa, l’autodefinitosi “maestro di giornalismo”, l’enrico mentana (e guai a chi s’azzarda  a contestarlo, in quanto lvi non accetta lezioni di giornalismo da nessuno)! Ebbene, nel commentare, con gerardo greco, i moti della plebaglia trumpiana davanti al “campidoglio”, mentana, ad un certo punto, si converte in telecronista di ciò che egli prende per realtà e sproloquia: “C’è un uomo che spara con il lanciafiamme”. In realtà, il maestro di giornalismo ciò che sta commentando è la scena del film ”Project x – Una festa che spacca”, che il regista della trasmissione (chi lo sa, se per fare pagare al suo direttore la tronfia sua spocchiosità professionale) aveva, inopinatamente, senza avvisarlo, sostituito, in diretta, alle riprese dei drammatici avvenimenti, di cui sopra. Chi di rimproveri ferisce (quando i collaboratori del direttore, per antonomasia, sbagliano, da lvi piovono sacramenti, in diretta), arriva il momento, “homines sumus omnes”, che di figure di “m…” perisce.

 

Pietro Aretino, già detto Avena Gaetano.

 


Pubblicato il 12 Gennaio 2021

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