Le gocce di pioggia sono le Lacrime della Verità, che Pochi Amano e Cercano, quindi, di Raggiungere.
La Libertà non è un’Idea, una Cosa, una Sostanza, E’, invece, un Modo di Esistere, un Processo, un Percorso di Liberazione, gradino per gradino, giorno per giorno, strato per strato, di incrostazioni sottoculturali, di pregiudizi morali, di superstizioni religiose, di convenzioni giuridiche, di prigioni sociali, quali la famiglia, gli “stati”, le nazioni, di errori scientifici o di conclusioni provvisorie della Scienza, che rinnovate indagini, nuovi dati o ampliati dati sperimentali, progressi tecnologici hanno, irrimediabilmente, messo in discussione, fino ad arrivare all’Essenza di ogni “Animal”, di cui Possiamo solo Dire che E’ un’ Esistenza, ma di Essa non il Prima E’ Acquisito con Certezza e tanto meno il Dopo, Ammesso e, forse, non Concesso che ci Sia.
Quando presunti pezzi da novanta dell’intellettualità internazionale grugniscono autentiche banalità. L’altrettanto presunto filosofo indiano iddu krishnamurti, perentoriamente, afferma: ”La maggiore espressione dell’intelligenza sta nell’osservare, senza giudicare”. E bravo il presunto filosofo indiano! Così, per essere ammessi nella lobby degli intelligenti, dovremmo solo osservare, ad esempio, i crimini contro l’umanità, che sta compiendo l’autocratico putin in Ucraina, bombardando ospedali, scuole, obiettivi civili, insomma, e nascondere, senza Giudicare, sotto il tappeto della nostra viltà la spazzatura sanguinaria dello zar postcomunista, putin primo?
Il tg satirico mediaset, ”Striscia la notizia”, ci ha avvertito (sì, era, è un autentico avvertimento, se il popolicchio italiettino, i fruitori dell’offerta formativa da parte della scuola pubblica: dai non studenti ai loro irresponsabili genitori; il personale scolastico: dai collaboratori scolastici, agli amministrativi scolastici, al personale (non) docente, ai dirigenti scolastici, ai federali dei provveditorati, agli alti dirigenti regionali scolastici, agli altissimi paperoni ministeriali, al ministro della pubblica distruzione, non si siano accorti, ancora, della precarissima localizzazione, dal punto di vista ortografico, grammaticale, sintattico, nel cranio ”sine cerebro” degli italioti, della Lingua del Divo Dante) che nella bacheca di un comune meridionale era affisso, non so, se, ancora, è affisso, un invito, dall’amministrazione comunale rivolto ai cittadini, a dare “un ’aiuto” ai profughi ucraini. Si’, l’articolo indeterminativo “un” con l’apostrofo davanti a una parola di genere maschile; invece, l’Ortografia Italiana Obbliga chiunque prenda la penna in mano a usare, dopo l’articolo indeterminativo ”un”, l’apostrofo, esclusivamente, se la parola che segue è di genere femminile. Non posso escludere che l’invito, di cui sopra, sia stato scritto da un funzionario dell’ufficio stampa dell’innominato, meridionale comune, di cui sopra, che, certamente, avrà, al tempo della sua incipiente pubertà, rubacchiato una maturità liceale o un diploma da “ragiunat”; non posso, neanche, escludere che l’autore dell’invito, di cui sopra, sia in possesso di un titolo accademico, se qualche tempo fa, sia l’informazione giornalistica cartacea, che quella catodica, che quella “social”, con universale scandalo, comunicò agli italioti che in un concorso per magistrati la più parte dei candidati era stata, malamente, infilzata per lo scarso possesso dell’ortografia da parte di essi. Di chi la colpa della scarsa capacità, ormai, ampiamente dimostrata dagli italioti, anche forniti di onori accademici, di non Possedere i Fondamentali Ortografici, Grammaticali, Sintattici della Lingua Italiana? Della scuola dell’Obbligo Italiettina, che di tutto mostra di occuparsi, dei massimi sistemi, perfino, fuorché delle gramsciane competenze istituzionali e cioè, “il Leggere, lo scrivere e il fare di conto”. I nostri imberbi che, da barbuti, poi, arriveranno alla laurea, non sanno leggere e comprendere un testo, scrivono, scorrettamente, con il lessico micragnoso (la Ricchezza Lessicale E’, direttamente, proporzionale, alla Profondità Concettuale e alla Vastità delle Idee) e non sanno snocciolare le tabelline. IO Ricordo che la Mia Maestra di Prima Elementare Spendeva i primi giorni di Scuola a Mostrarci come si doveva, comodamente, efficacemente, tenere la penna in mano. Tanto Dico, ché il giovane manutentore del Mio ”pc”, un giorno, si disse maravigliato del mio modo, non affaticato, naturale, di tenere la penna in mano. Non si possono guardare, oggi, i giovanetti, quando, di rado, devono usare una biro o una matita! Si usa, ancora, nella scuola dell’obbligo, fare scrivere un testo sotto dettatura e correggerne gli orrori? Si usa, ancora, oggi, nella scuola dell’obbligo, fare eseguire agli imberbi esercizi di sintesi di un testo e correggerne gli orrori? Si usa, ancora, oggi, nella scuola dell’obbligo fare eseguire agli imberbi esercizi di parafrasi di una Poesia e correggerne gli orrori? Se gli imberbi non sono invitati a eseguire determinati esercizi istituzionali e i loro docenti si astengono dalla correzione degli orrori dei loro non studenti, poi, gli orrori diventano, assolutamente, ineliminabili, in quanto ad essi i non studenti, di cui sopra, si “ sono fatto l’occhio”, come si dice in gergo. Ricordo che in una prima liceale, imposi ai miei scolari di impiegare paginette, in cui avrebbero dovuto ripetere il tormentone: ”Un non si apostrofa, giammai, davanti a una parola di genere maschile”. Nonostante siffatto trattamento eserciziale, i risultati furono deludenti, ché molti scolari s’erano “fatto l’occhio” di quel modo errato di usare l’”un” davanti a un nome maschile e temo che quella scorrettezza sia rimasta in loro, a imperituro disdoro dei loro insegnanti. Se qualche italiota non crede alle mie disperate, iterate denunce sulla didattica, si fa per Dire, imperante, nella non scuola italiettina, vada, personalmente, a fare una visitina in un istituto scolastico comprensivo, e vedrà i non studenti affaccendati in tutto, impegnati in tutto, ma non in ciò che potrebbe Dare loro le Concrete Competenze Specifiche, per Costruire un Solido Viatico Umano e Culturale. Molto, probabilmente, li troverete a preparare gli “alleluia” corali per la resurrezione del bambinello che, a dire il vero, non avrebbe alcuna colpa della morte prematura, umana e culturale, dell’ ”Homo Novus” di domani.
Bergoglio, il papa dei cattolici, ha lanciato una furibonda accusa agli “stati”, ovviamente, non poteva essere da essa esentato quello italiettino che, ci sia a governarlo il presunto “special one”, draghi, o non ci sia, sta, sempre, a reggere il moccolo, non avendo una sua politica estera (e come potrebbe, ora, averla con l’ex bibitaro a capo della” Farnesina”?), agli “states” in tutti i consessi internazionali. Ebbene, bergoglio ha tuonato, proclamando: ”Io mi sono vergognato, quando ho letto che un gruppo di Stati si sono compromessi a spendere il 2% del loro Pil per l’acquisto di armi. E’ una pazzia e devono vergognarsi” Si, sì, sì. sì, bergoglio ha fatto bene a lanciare la terribile reprimenda, di cui, sopra, agli stati, tra cui l’italietta, che hanno destinato per le spese militari il 2% del loro “pil”. Si, sì, sì, sì, bergoglio è, proprio, arrabbiato e ha, proprio, fatto capire “ urbi et orbi” di vergognarsi di fare parte di una umanità che destina miliardi alle spese militari, invece, di dirottarli a sfamare, a rendere più dignitosa la vita di milioni di Fratelli. ”Tamen”, bergoglio si comporta e parla, come se la chiesa cattolica abbia avuto l’ Evangelico Inizio con lui, da lui, di contro la chiesa cattolica è vecchia di/nei pensieri malvagi, di/nelle azioni truculente e di/nelle vili omissioni evangeliche, ed è stata, da oltre duemila anni, complice in indicibili nefandezze dei peggiori personaggi, che, mai, siano apparsi sulla terra, molti dei quali partoriti dal suo ventre. Ad esempio, il ”valentino”, figlio del papa alessandro VI. Quindi, bergoglio o ” ci è o ci fa” e il ”busillis”, cioè, se egli ignora la storiaccia della sua chiesa, o fa finta di ignorarla, si potrebbe risolvere se egli, finalmente, si decidesse a confessare che si vergogna di essere il successore di una canea di papi guerrafondai che, per la conservazione del potere temporale in italia, hanno costretto, con il ricatto della minacciata scomunica, per millenni e per secoli, tutti i potentati europei, a invadere la penisola, operando stragi e permettendo a truppe mercenarie di rendersi responsabili di immani distruzioni, rapine nelle città, nei villaggi, nei borghi, che attraversavano. E se bergoglio non sa, ma sa, si Legga le Opere di Machiavelli e di Guicciardini che Definirono il “vaticano” e l’umanità che, ai loro tempi (solo ai loro tempi? Ehhh, bergoglio?), in esso albergava, compiva delitti, stupri, il “bubbone cancerogeno al centro dell’italia”, reo di avere impedito, ostacolato, di oltre 6 secoli, l’ ”unità d’italia”, mentre in europa la spagna, la francia, il portogallo, gran parte della germania erano, già, nazioni, poco oltre il Mille. E che dire delle ”Crociate”, di cui i papi si fecero patrocinatori, mallevadori, formando, benedicendo eserciti di conquistatori, di malfattori, con la scusa, il pretesto becero di liberare Gerusalemme e il “santo sepolcro” ? Che dire delle tre scomuniche a Federico II comminate da due papi, gregorio IX e innocenzo IV, in un lasso di tempo, che va dal 1229 al 1245, perché il Re di Sicilia e Imperatore del Sacro Romano Impero non aveva alcuna voglia di belligerare con i Mussulmani, così Vicini alla Sicilia e a Palermo, ove Egli aveva Stabilito la Sua Corte e, ove, Egli Ospitava, da Illuminato(da un dio?), cordialmente, molti Intellettuali Arabi e Scienziati. Ma Federico II, tra l’altro, la “Sesta Crociata” l’aveva, pure, Portata a termine, ma senza colpo ferire. Infatti, il 18 febbraio del 1229 Si era Incontrato a Giaffa con il Sultano Al Camil, con il quale Stabilì un pacificosissimo accordo: i cristiani (ovviamente, si fa per Dire) avrebbero avuto: Betlemme, Nazareth, Lidda, Sidone, Tiron, oltre a Gerusalemme, ad eccezione della ”Spianata delle Moschee”, luogo santo, anche, per i Musulmani. Ma per i due papi, di cui sopra. Federico doveva combattere, per far ottenere ai cristiani (ovviamente, si fa per Dire), quanto Egli aveva Ottenuto attraverso la Parola e il Dialogo. Questa, e – grege bergoglio è l’Oggettività della Storia e Sarai Credibile, non ai tuoi milioni di baciapile, ma agli Uomini di Buona Volontà e di Buone Letture e Studi, Pochi, in Verità, se ad Essa ti Rifarai dalle finestre e, da balconi, che non hanno, storicamente, buona nomea, a Dire il Vero, ancora.
Pietro Aretino.
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