Cultura e Spettacoli

Miraggi nostrani, di tipo ‘superiore’

Quando i raggi del Sole incontrano uno strato d’aria più calda rispetto agli strati sovrastanti dove l’aria più fredda è di densità maggiore, è possibile vedere le immagini come se fossero riflesse al suolo. Nel deserto si può vedere il riflesso del cielo sul terreno sabbioso in lontananza e pensare erroneamente di scorgere un lago. Se ci troviamo d’estate a percorrere una strada asfaltata, non è infrequente vedere il riflesso delle macchine in lontananza sull’asfalto, il che dà l’impressione della presenza di una pozzanghera che riflette le auto, anche se abbastanza distanti.  Questo fenomeno d’illusione ottica chiamato miraggio (inferiore) si spiega con i principi dell’ottica e in particolare con quelli della rifrazione. Il miraggio inferiore ha luogo se gli strati di aria più prossimi al suolo sono molto più caldi (e quindi meno densi) rispetto agli strati superiori. Miraggi più spettacolari sono quelli ‘superiori’, prodotti da una inversione di temperatura all’altezza degli occhi dell’osservatore. In questo caso l’immagine appare riflessa superiormente. E allora succede di vedere cose che sono al di là del campo visivo, come navi – questa volta capovolte –  al di là della linea dell’orizzonte. Lo stesso fenomeno può prescindere dalla presenza di uno specchio d’acqua, per cui l’osservatore può vedere riflessi in cielo oggetti lontanissimi e anche questa volta posti al di là dell’orizzonte. Quest’ultimo tipo di fenomeno era noto agli antichi.  Ne parlano anche studiosi pugliesi come Antonio de Ferraris, il celebre Galateo, In una sua opera, ‘De situ Japigiae’ l’autore parla di ‘fantasmi aerei’. Ascanio Grandi, altro celebre letterato, cita lo stesso fenomeno quando parla di “città, navi e giardini apparsi fugacemente all’alba non lontano dalla sorgente del fiume Idume che lambiva Lupiae, nome dell’antica Lecce”. Nel leccese questi miraggi venivano detti ‘mutate’ o ‘scangiate’, ovvero apparizioni ‘scambiate’ per reali. Janet Ross, la viaggiatrice inglese che visitò laPuglia nel 1888, narra il caso “del  più celebre miraggio della storia del Salento…Era il tempo dei Turchi invasori quando l’intera contrada” (?) si allarmò alla ‘vista’ di una grossa flotta e messaggeri furono mandati in tutta fretta  ad avvisare governatori di città e fortezze. Il fenomeno fu di portata inaudita poiché la pretesa flotta fu osservata lungo la costa “da Monte Gargano al capo di Leuca”. Allora, cosa vide la Ross e cosa videro tutti gli altri prima di lei? Nella particolarissima condizione di luce che si crea all’alba, nuvole che si staglino contro un cielo limpido possono disegnare forme che una mente eccitata o incline al fantastico può leggere come vuole. Non è forse gioco antichissimo divertirsi in pieno giorno a studiare analogie fra i nuvoloni gonfi e candidi che solcano il cielo limpido e le cose più disparate che la fantasia suggerisce?

Italo Interesse

 

 

 

 


Pubblicato il 8 Febbraio 2018

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