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Mirco Antenucci, finalizzatore e leader indiscusso, compie 39 anni

Il secondo miglior marcatore della storia biancorossa ieri ha festeggiato il compleanno, da capitano della Spal, con i baresi che rimpiangono di non averlo più

E’ stato protagonista in biancorosso dalla prima partita disputata in Coppa Italia, Mirco Antenucci realizzò una doppietta contro la Paganese al San Nicola che trascinò i Galletti al prossimo turno. In quel campionato, al primo anno di C, realizzò ventuno gol e trascinò alla finale dei playoff, in un campionato caratterizzato dalla Pandemia del primo Covid, ed anche in quella disgraziata finale contro la Reggiana, il numero sette biancorosso segnò, ma l’arbitro pensò bene di annullarlo e chissà come sarebbe andata. Tuttavia, è stato leader anche nella disastrosa stagione sotto la guida scellerata di Auteri, in mancanza di un diesse, quello che stava sollevato dall’incarico a fine gennaio, non si poteva definire tale, e con la gestione breve di Carrera ed il ritorno dell’ex tecnico del Benevento, Auteri che completò il disastro facendo eliminare il Bari dal Feralpisalò. Ma Mirco, insieme al suo amico e capitano Valerio Di Cesare, in quella stagione ci misero la faccia come sempre hanno fatto, confronta dosi con il tifo organizzato che cercava spiegazioni dalla società, e loro erano in prima linea. Nella stagione successiva, la società ha iniziato un nuovo ciclo, con Mignani ed il direttore sportivo Polito e nonostante il cambiamento, ed inizialmente sembrava potesse essere accostato un attimo in panchina (era successo per due gare di fila), il numero sette risorgeva ed addirittura al termine della stagione, ha realizzato 15 gol, protagonista indiscusso della promozione dalla C alla B, ed autore anche del gol che ha regalato la matematica conquista della serie cadetta, contro il Latina, a casa loro, alla presenza anche del Primo Cittadino, Antonio Decaro. Lo stesso che poi nel giorno della festa promozione, di fronte al San Nicola, al microfono ha lanciato il coro: “presidente, portaci in Europa”, cosa impossibile per la multiproprietà e perché Aurelio ma lo stesso Luigi, hanno scelto e ribadito che Napoli è la loro priorità. Ma nonostante ciò, si è andati avanti e Mirco Antenucci, guai a non ricordarlo ha contribuito alla crescita esponenziale di Cheddira, preso per due “noccioline” ed addirittura per lunga parte dello scorso campionato sino a prima che disputasse il Mondiale, il giocatore italo-marocchino è stato capocannoniere. Nella scorsa ed ultima delle quattro stagioni, Mirco ha messo a referto dieci reti, l’ultima, la più difficile, quella che avrebbe potuto essere più significativa e che qualsiasi altro giocatore o avrebbe fallito o avrebbe detto al proprio tecnico di non prendersi la responsabilità di entrare a tempo scaduto e calciarlo. Lui, Antenucci, è entrato, ha preso palla e trafitto il portiere del Cagliari, pareggiando i conti dopo che il suo compagno di reparto, Cheddira, senza altrettanta freddezza, lo aveva sbagliato e forse cambiato la storia di questa stagione, compreso la presidenza. Ma così non è andata e nella gara di ritorno con il Cagliari, quel ragazzone di Roccavivara, con tre bellissime figlie, Camilla, Sofia e Alice (la più piccola), laureato in psicologia e divenuto direttore sportivo abilitato lo scorso anno, non ha avuto neanche la possibilità di scendere in campo pe qualche minuto, ed ha dovuto soffrire silente senza giocare e vedere i compagni arrendersi e giocare anche in inferiorità numerica perché senza che nessuno si offenda o sostenga il contrario, fu preferito Ceter che non aveva mai dato garanzie fisiche. Ma fa nulla oramai è passata anche quella data dell’undici giugno anche se molti tifosi la hanno ancora in testa, Di fatto sta che dopo quel giorno è seguito il silenzio della società, giorni di riflessione ed Antenucci aspettava una chiamata per il suo rinnovo contrattuale, ma nel frattempo la Spal si faceva sotto per erigerlo a protagonista ed offrirgli la fascia da capitano. Il Bari però dopo la pausa di riflessione, con il suo diesse Polito gli aveva prima offerto la possibilità di fare il dirigente,  rispedita al mittente perché il numero sette voleva ancora giocare e in seguito, per un altro anno di contratto a cifre fortemente ridimensionate, di fronte ad un rilancio ed un contratto pluriennale alla Spal, con la fascia da capitano ed un posto da dirigente nell’organigramma della società, il resto è storia che si conosce, con un gol bagnato al nuovo esordio con la maglia biancoceleste. A Mirco Antenucci che ha vestito la maglia biancorossa, dando il meglio, divenendo anche il miglior secondo cannoniere, a nove gol dal record di Gigi Bretti, e che ieri ha compiuto 39 anni i migliori auguri di buon proseguo ad un capitano e leader indiscusso. Un giocatore del genere, non averlo più in organico è assolutamente un rimpianto, ma fa parte del mondo del Calcio, resterà per sempre anche lui una bandiera del ciclo sotto la gestione De Laurentiis. (Ph. Tess Lapedota).

Marco Iusco

 

 


Pubblicato il 9 Settembre 2023

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