Cronaca

Mobilità selvaggia: “Tutto costa meno alla Coop, anche la fatica dei suoi dipendenti….”

Da quando lo stato di crisi della Coop Estense, dopo Campania e Lazio, è planata anche in Puglia, lavoratori e loro rappresentanti sindacali non dormono più sonni tranquilli. <>, batte i pugni sul tavolo l’ex consigliere comunale barese e rappresentante delle Unità Sindacali di Base, Sabino De Razza. IL quale, senza stare a girarci troppo attorno, se la prende con la eliminazione del contratto integrativo e dei ROL (che poi sarebbero i permessi orario), ma anche la eliminazione ‘tout court’ degli scatti di anzianità e tanto altro. <>. E non basta. <>, rincara la dose Sabino De Razza, che con l’Unione Sindacale di Base sta raccogliendo la rabbia dei lavoratori tesi  a respingere queste proposte, sostenendo le iniziative di lotta contro la COOP. Magari coinvolgendo un Ente che dalla vertenza in atto pare ancora distante, come quella Regione di un Nichi Vendola, su questo tema, ancora silente. E quest’oggi, per spiegare cosa sta succedendo in COOP, l’USB terrà a partire dalle undici in punto, dinanzi Centro commerciale di Santa Caterina, un volantinaggio con conferenza stampa anche per comprendere cosa accadrà nelle dodici strutture di vendita attive in Puglia, con la prospettiva che siano tagliati oltre duecento posti di lavoro, sui complessivi milleseicento. Almeno questo è stato un paio di mesi fa ciò che ha annunciato il presidente di Coop Estense Mario Zucchelli. Un annuncio ‘choc’ che, come detto, ha provocato la reazione dei sindacati e parti sociali, anche se per lo stesso presidente la crisi forte dei consumi è già passata. E allora? Non è facile spiegare la scelta assunta da Coop Estense di ridurre a un annuncio in conferenza stampa le scelte della Cooperativa per contenere i costi e rilanciare le vendite, mettendo in mobilità duecento dipendenti, all’improvviso. Soprattutto, senza alcun confronto diretto con il sindacato, che ha proclamato lo stato di agitazione del personale con il blocco degli straordinari e delle clausole flessibili, senza cercare soluzioni alternative. Ma la vertenza, in fondo, è ancora allo snodo iniziale.

 

Francesco De Martino

 


Pubblicato il 2 Aprile 2015

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