Cronaca

Modugno, arrestato il sindaco Gatti e il predecessore Rana

La notizia degli arresti a Modugno di alcuni amministratori e tecnici comunali e di altri due soggetti esterni all’amministrazione è di ieri mattina, però le indiscrezioni sul malaffare che regnava da tempo nella cittadina alla porte di Bari, per l’attività connessa ai rilasci dei permessi edificabile, giravano già da circa un anno. In particolare dalla fine di ottobre del 2011. E cioè da quando la Procura barese rese noto di aver iscritto nel registro degli indagati undici nomi, tra politici locali e dirigenti comunali, quasi tutti volti noti e pubblici a Modugno ed anche fuori della cerchia strettamente paesana. I militari del nucleo di Polizia giudiziaria della Guardia di Finanza di Bari, alle prime ore di ieri, hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare domiciliare, emessa dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della Procura, nei confronti del sindaco Mimmo Gatti (Pd), del predecessore Pino Rana (Udc), dei consiglieri comunali di Modugno Vito Carlo Liberio (Api) e Saverio Pascazio (Pd), di Giuseppe Vasile, candidato sindaco per il centrodestra alle amministrative del maggio 2011, poi sconfitto alla ballottaggio da Gatti, ma in precedenza, ai tempi del sindaco Rana, già capogruppo dell’Udc a Palazzo Santacroce. Vasile, che da candidato sindaco sconfitto era nuovamente entrato in consiglio, si era dimesso dalla carica a dicembre dello scorso anno, appena un mese dopo la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati. Questi i politici modugnesi arrestati ieri. Invece, i tecnici del Comune sottoposti a misura cautelare sono due dirigenti, gli ingegneri Emilio Petraroli e Giuseppe Capriulo, in passato entrambi figure di primo piano nelle procedure urbanistiche comunali. Tra i dipendenti comunali arrestati figurano pure tre funzionari dell’Ufficio tecnico, Sergio Nicola Maiorano, Vincenzo Alfonzi e Francesco Loiacono. Le misure cautelari a carico di questi soggetti sono giunte al termine di un’indagine avviata alla fine del 2010 sul alcune pratiche edilizie del Comune di Modugno e prese le mosse dalla denuncia di un imprenditore edile locale, che aveva subito una aggressione camuffata come atto per rapinarlo dell’autovettura, presso il garage della propria abitazione.  Secondo gli accertamenti effettuati dagli investigatori, anche con l’ausilio di articolate e complesse intercettazioni telefoniche ed ambientali, è emerso che alcuni amministratori e tecnici comunali, per il rilascio di permessi edificatori, pretendevano somme di denaro ed altre utilità nel periodo finito all’esame della Procura, che è quello compreso tra il 2003 ed il 2010. Anche il Tar (Tribunale regionale amministrativo) nel 2011 aveva segnalato alla Procura delle “anomalie” in alcuni atti urbanistici del Comune di Modugno, oggetto di ricorso da parte di qualcuno che aveva ritenuto di rivolgersi ai giudici amministrativi a seguito di qualche presunto illegittimo diniego nelle autorizzazioni edilizie. Infatti, l’attività della polizia giudiziaria, coordinata da pm della Procura, Francesco Bretone, ha portato alla luce un ampio sistema corruttivo gestito dagli amministratori e dipendenti pubblici finiti ai domiciliari. Tra gli arrestati figurano un imprenditore barese, Giuseppe Antonio Caggiano operante a Modugno, ed il dipendente di un Consorzio locale, Francesco Stramaglia. Questi ultimi, secondo le risultanze investigative, fungevano da collettori per l’incasso delle tangenti dai soggetti concussi. Nell’ambito della stessa inchiesta, ieri sono state notificate anche  informazioni di garanzia ad altre 16 persone,fra pubblici dipendenti ed imprenditori, che a vario titolo sarebbero indagati, per peculato, corruzione, falsità ideologica e materiale, estorsione, truffa, riciclaggio e lottizzazione abusiva. Non è, quindi, escluso che nel corso delle indagini possano emergere altri sviluppi e che altri volti, più o meno noti della politica o dell’imprenditoria modugnese, possano essere coinvolti negli illeciti urbanistici comunali. La Procura ha pure provveduto a far sequestrare, in via cautelativa, numerosi beni immobili, quote societarie e disponibilità finanziarie degli amministratori pubblici indagati, per i quali i soggetti interessati non sono stati in grado di fornire ragionevoli giustificazioni circa la loro lecita provenienza. Per la cronaca ricordiamo che, a maggio del 2011, nel corso delle indagini relative a questa inchiesta era finito agli arrestati un cancelliere della Procura barese, omonimo cugino dell’ex sindaco Rana arrestato ieri, che su richiesta di quest’ultimo aveva tentato di passargli delle informazioni coperte da segreto istruttorio, intromettendosi illecitamente nel sistema informatico del Palazzo di via Nazariantz. Sempre ad onor di cronaca, ricordiamo pure che il sindaco Gatti  nel 2007 era stato rinviato a giudizio a seguito di un’indagine sullo Iacp, l’Istituto autonomo case popolari di Bari, risalente al 2003. Queste le notizie giudiziarie ultime sull’inchiesta partita nel 2010 sul Comune di Modugno. Ora, però, dallo stesso Comune si attendono sviluppi anche di natura politica. Infatti, lo scioglimento del consiglio eletto a primavera dello scorso anno e, quindi, l’arrivo del commissario prefettizio dovrebbe essere quasi scontato.       

 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 1 Dicembre 2012

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