Molière, inchini e stilettate
Il precedente è noto : Grande ammiratore di Molière, Maurice Béjart (pseudonimo di Maurice-Jean Berger per stima verso Madeleine Béjart, grande artista e compagna del grande drammaturgo) volle omaggiarlo nel 1976 con una sontuosa coreografia affidata alle musiche di Nino Rota. A distanza di quarant’anni da quello storico esordio, Mimmo Iannone prova a ripercorrere il cammino del Maestro utilizzando le stesse musiche e le forze di Altradanza. Nell’idea di fuggire sterili ripetizioni, il commediografo barese parte dall’idea che il colore scintillante e tronfio dei giorni del Re Sole non è dissimile nella sostanza da quello sbracato e ancora più falso dell’era globale (ovvero ciò che era inimmaginabile, nonostante la breve distanza temporale, nei giorni in cui Béjart maturava l’idea del suo Molière). Iannone perciò coglie l’elemento involontariamente comico dell’epoca barocca e, senza forzare niente, lo pone in risalto, lasciandolo così libero di venire avanti gongolante, di bagnarsi delle luci di proscenio ed evolvere per forza di cose nella parodia di sé stesso. Qualcosa di vicino all’autogol o alla fiaba dell’abito nuovo (ma inesistente) che solo un imperatore gonzo può vedere. Qualcosa che appare in linea col carattere astuto del teatro di Molière, vecchia volpe che sapeva come, quando e a chi inchinarsi, salvo infliggere stilettate anche a danno dei suoi stessi protettori. Un colore grottesco, allora, tinge il racconto di un mondo imperdonabile, racconto che nel lavoro di Iannone ha luogo senza rinunciare alla leggerezza gioiosa e ‘circoscritta’, tutta francese e prerivoluzionaria in cui, volendo, si possono leggere i prodromi della belle epoque. Molto buona l’accoglienza della giovanissima platea che ha gremito il Nuovo Abeliano tra lunedì e martedì ; una platea sempre prodiga di applausi, anche a sproposito, ma i ragazzi sono così, ci vuole pazienza. Un successo che premia la tenacia e l’ambizione sempre ragionevole di Mimmo Iannone. Hanno danzato i bravi Fabrizio Delle Grazie, Marco Curci, Maria Rita Losito, Vera Sticchi, Claudia Gesmundo, Antonio Mitaritonna, Sandra Horstrand, Francesco Colonna, Marianna Vitucci, Giusy Cirillo, Cristina Liuzzi. Assistente alle coreografie : Milena Di Nardo, scenografo : Michele Iannone, costumi : Sartoria Pipi Palermo, light design : Fabio Rossi. – Prossimo appuntamento con DanzaBari, giovedì 25 febbraio ancora al Nuovo Abeliano. In cartellone questa volta : ‘Don Quijote’ (Cie Twain / Compagnia Petrillo Danza). Consulenza musicale : Pino Basile, musiche Pino Basile e aa. vv., consulenza dramaturgica : Massimiliano Burrini, disegno luci, coreografie a regia : Loris Petrillo. Con Nicola Simone Cisternino, Yoris Petrillo e Giacomo Severini.
Italo Interesse
Pubblicato il 21 Gennaio 2016