Cultura e Spettacoli

Molte strade portano a Creta

Con qualche eccezione, il Mito si presenta infestato da una fauna umana (anche olimpica e intermedia) a dir poco desolante : Da un lato figure maschili irrequiete, incontinenti e inaffidabili, dall’altro figure femminili capricciose, vendicative e rancorose sino all’efferatezza. In mezzo, una dimensione torbida dell’eros che impregna cuori e pensieri. Ma è pur sempre il Mito. Si pensi a Creta e al suo ‘cast’. Certi nomi hanno un suono seducente (Pasifae, Minosse, Arianna, Teseo, Fedra…), un suono dal potere evocativo, da cui una vertigine per la quale non esiste né aggettivo, né rimedio. Una vertigine che suggerisce il perdono e invita a perdersi in un intreccio di parentele e vicissitudini che non ha eguali nel già ingarbugliato panorama del mito greco. Tenendosi strette alla grande isola mediterranea, questo crocevia di eroi, e ai suoi vicini dintorni geografici, Antonella Ruggiero e Ilaria Gelmi provano a mettere ordine nell’intrico ; opera non facile tenuto conto di quanto divergono le fonte relative ad ogni leggenda. La ben assortita coppia ha di recente messo a punto ‘Corpi al vento’, uno spettacolo che questa sera è in cartellone allo Spazio Alle Arti di Molfetta (verrà replicato domenica 18 al Palazzo Rubino di Triggiano alle ore 19:00). ‘Corpi al vento’ racconta da un’angolazione scopertamente femminile il fattaccio di Creta che ruota attorno a Teseo e che travolge più donne : Fedra, Arianna, Pasifae, Europa e Antiope. Come evocate, due giovani e seducenti donne, eleganti come vestali e che sembrano uscite dal pennello di Ingres, David o altro autore neoclassico, si materializzano nel buio (il disegno luci è di Tea Primiterra). Con gestualità variegata e coreutica, spesso parallela, esse raccontano di donne, per i cui corpi entrano ed escono con leggerezza. Di tanto in tanto, prese da un senso di solidarietà, si spogliano del ruolo ‘alto’ e brevemente vestono i panni di adolescenti eccitate che su qualche social commentano fatti piccanti ; un tocco ironico che non guasta. Mentre in altri momenti la cronaca del grande inciucio cretese scivola verso cadenze da moderna tv d’inchiesta senza che ciò smitizzi alcunché. Ci sta anche questo. Una dimensione opportunamente selvatica dell’eros permea la lunga storia giustificandone il colore truce. Sapienti vocalizzi non fanno avvertire l’assenza di musiche. Due eccellenti interpreti si impongono per presenza scenica, affiatamento e senso del tempo. Degno di menzione, infine, ci pare anche il contributo di Roberto Anglisani per la ‘messa a punto del lavoro delle attrici’ e di Elisa Cuppini per la ‘cura delle narrazioni fisiche’. L’allestimento si avvale del sostegno di Teatro Evento – Terrammare Teatro – B.R.A.C.T. – Campsirago Residenza.

 

Italo Interesse


Pubblicato il 15 Febbraio 2020

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