Cronaca

Monopattini elettrici: sanzioni e confische a tutto spiano

Ordini tassativi dal Comando di Polizia Locale ai vigili in servizio nelle strade di Bari: sanzionare i monopattini elettrici in circolazione sulla carreggiata. Senza pietà. E anche se non tutti i caschi bianchi, per fortuna, si adeguano passivamente alle disposizioni, anche perchè le norme al proposito non sono per niente chiare -…anzi, sono fatte coi piedi, come suol dirsi – rimandando la soluzione a future ordinanze, circolari o decreti, il problema dell’applicazione della normativa in vigore sulla circolazione di monopattini et similia ricade come sempre in questi casi su coloro che debbono applicarle. E cioè sui poveri vigili che sgobbano ogni santo giorno per strada, nel traffico caotico di Bari. E allora andiamo per ordine, partendo da alcuni dati. Punto primo, alcun supporto professionale preventivo, a parte le disposizioni coercitive di cui sopra, sarebbero state impartite dal quartier generale di via Aquilino agli agenti municipali, nonostante l’esistenza d’un nutrito e preparato ufficio studi che però, in questo caso, non hanno ancora aggiornato nessuno…se non se stessi. Eggià perchè in questi casi, quando i vigili debbono contestare qualche infrazione, dovrebbero farlo, con cognizione di causa e a ragion veduta, per non incorrere in successive contestazioni che potrebbero costare care, al Comune di Bari. <<Nullum crimen nulla poena, sine lege>>, si leggeva nei brocardi. E allora proviamo a partire dai singoli comuni che devono emanare una apposita ordinanza, sul tema, e sennò vale il normale codice della strada. Che significa tutto ciò? In parole povere, che se il proprio comune non partecipa alla sperimentazione, i monopattini elettrici sono vietati in aree pubbliche. Ed è proprio questo il punto di vista che stanno usando i vigili baresi, con sanzioni, sequestri e confische a tutto spiano. E multe fino a 5mila euro, per guida senza patente, mancanza di immatricolazione e assicurazione. Anche perchè, senza delibera della giunta municipale, i monopattini che superano i 6 km/h sono equiparabili ai ciclomotori e quindi, dovrebbero sottostare alle stesse regole. Ma tornando ai nostri poveri e tartassati monopattini, il problema è che il decreto approvato a fine luglio dall’allora governo giallo/verde (ministro Toninelli) sulla micro-mobilità è in fase di sperimentazione ed è stato scritto malissimo. Perchè? Semplicemente perchè non mette sullo stesso piano le biciclette a pedalata assistita con questi monopattini elettrici (che hanno comunque bisogno di una spinta assistita per partire, altrimenti non si muovono). In ogni caso il Comune di Bari a fine agosto ha deciso di aderire alla sperimentazione, anche se fino a oggi non ha ottemperato alle prescrizioni indicate nel decreto (in pratica non ha impiantato cartelli stradali, individuato zone 30, ecc). Ergo sarebbe l’ente da contravvenzionare, non i cittadini che – magari anche in buona fede – aderiscono agli inviti di decongestionare le strade da auto e tubi di scappamento. Chissà, forse in questa fase occorrerebbe disporre a una certa tolleranza nei riguardi di chi sta riscoprendo un mezzo di locomozione tanto caro solo ai bambini, in passato. Eppoi in questa Città, comunque, siamo in una fase sperimentale, dando per scontate le solite ciance (….a questo punto bisogna dirlo, altro non sono….) sull’uso di moderni e non inquinanti strumenti di locomozione. Così come avviene in quasi tutte le altre città d’Europa e in molte altre d’Italia (vedi Pesaro, dove addirittura il sindaco è stato il primo a dare l’esempio, andando tranquillamente in monopattino). E a Bari, cosa sta accadendo? Le prime multe salatissime sono già fioccate, ma c’è chi giura che non rinuncerà facilmente al mini-dueruote.<<Una cosa è certa: io continuerò a usare il monopattino elettrico perché i vantaggi per chi lo adopera e per tutta la collettività sono maggiori degli svantaggi (e cioè le multe), sperando che il nostro beneamato sindaco e assessore al traffico e amministratori tutti invitino i nostri vigili a usare un pò di tolleranza>>, confessa un utente ‘green’ delle nostre strade. Che ad ogni buon conto citerà il Comune ‘vessatore’ dinanzi al Giudice di Pace.

Francesco De Martino


Pubblicato il 23 Ottobre 2019

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