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Mons. Alberto D’Urso: “Le società di recupero crediti si comportano da strozzini”

 
 
Un quadro a tinte fosche, riflesso di una crisi economica che attanaglia sempre più le famiglie, lasciando però sempre aperta la porta della speranza. Dati e percentuali a parte è questo in sintesi il bilancio tracciato ieri dal presidente della fondazione antiusura Mons.Alberto D’urso  incontrando i cronisti. Una situazione non certo idilliaca quella barese (in linea di tendenza con quella nazionale) ,con sempre più gente che si rivolge alla   Fondazione per poter fronteggiare una situazione che sotto il profilo economico è diventata insostenibile.
La gravità del fenomeno la si evince dai dati e dalle cifre : il sovraindebitamento delle famiglie è salito nel 2010 del 129% ,il ricorso all’usura del 92,3%,   raggiungendo il numero di usurati in Italia di circa due milioni. Cresce inoltre il numero dei nuovi poveri appartenenti a quella piccola borghesia ormai ai limiti della sussistenza; ottomilioni e quattrocentomila circa gli italiani che sono ai limiti  della soglia di povertà,stando ai dati del 2009. In tutto questo contesto determinante è anche il ruolo delle banche che negano l’accesso al credito . Gli stessi istituti di credito ricorrono alla cessione dei propri crediti in favore di società di recupero dai modi spicci e a volte illegali.
La Fondazione, fra le priorità del 2011,  ha proprio un’iniziativa ad hoc denominata “Prestito della Speranza”. Si tratta di un progetto a cura della Conferenza Episcopale Italiana e dell’Associazione Bancaria Italiana,per l’erogazione in favore delle famiglie in difficoltà di prestiti agevolati,in aggiunta ai tradizionali interventi di sovvenzioni a titolo gratuito,microcrediti,garanzie su prestiti in favore delle famiglie sovraindebitate e vittime dell’usura.
Nata nel ’94 la Fondazione antiusura barese si occupa a livello regionale di circa trecento casi l’anno, e più della metà appartengono alla realtà barese.I quaranta operatori su base volontaria offrono alle vittime dell’usura non solo assistenza legale, ma anche un supporto psicologico e materiale.
La crisi economica ,la perdita di lavoro è fra le cause principali che inducono le persone a far ricorso a prestiti usurai ,ma non solo. Mons.D’Urso punta anche l’indice sui bisogni effimeri e sul gioco d’azzardo, fenomeno che vede la Puglia fra le prime in Italia. Un triste primato che genera dipendenza con  il relativo crescente indebitamento.
“E’ più facile vedere fra le mani di queste persone un gratta e vinci anziché un pezzo di pane “ ha detto il religioso  esortando tutti ad uno stile di vita più sobrio.
 
Mons.D’Urso un bilancio  per certi versi preoccupante. E’ solo frutto della crisi economica?
 
“No, non solo. La crisi economica ha aggravato un fenomeno di indebitamento che noi sappiamo essere una costante della nostra gente.Il fatto che la Fondazione sia al 17° anno di vita la dice lunga su una sofferenza economica che ha radici lontane .Oltre alla crisi c’è la perdita o la mancanza di lavoro ,poi il problema dei mutui  e la vita non sobria  ,ovviamente anche la chiusura delle aziende e i licenziamenti nel settore privato .C’è poi in questo contesto la difficoltà di accesso al credito in quanto le banche hanno meno garanzie.”
 
Lei ha stigmatizzato il comportamento delle Società di recupero crediti
 
“Certamente. Lo ribadisco, perché tante volte c’è uno stile in questo recupero da strozzini,in quanto il rientro è immediato e non si riesce a dialogare .I debiti vanno certamente pagati ,intendiamoci, però bisogna anche dare alle persone la possibilità di poter pagare. Tante volte non c’è la possibilità di un dialogo per far si che il debito contratto diventi un debito personale, così è possibile ,anche con il sostegno della Fondazione e con le garanzie che si offrono, cercare di far fronte alla situazione e trovare un accordo.Alle volte è meglio accontentarsi di ciò che può dare una persona piuttosto che pretendere il tutto .Quando ci sono i beni immobili alle spalle ,come ad esempio la casa ,l’abitazione viene messa in vendita. Ma oggi come sopravvivono quelle persone? Vendono la casa, con quello che incassano pagano il debito e col resto sopravvivono per alcuni anni”.
La Fondazione a tal proposito organizzerà ,il prossimo 13 aprile presso la Camera di Commercio,  una serie di iniziative  tese a sensibilizzare le persone sui rischi del gioco d’azzardo sia  autorizzato che illegale.
Il fenomeno dell’usura , altra atavica piaga che da decenni affligge la città di Bari,  è un problema complesso che coinvolge trasversalmente quasi tutti gli strati della popolazione. Dietro i prestiti ad usura non agirebbe solo la criminalità organizzata,ma alle volte persone  insospettabili  appartenenti alle più svariate categorie professionali.
 
 
Piero Ferrarese
 
 
 
 
 
Notizie utili: Fondazione Antiusura S.Nicola e S.Medici
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Pubblicato il 22 Marzo 2011

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