Cronaca

Monsignor D’ Urso: “La gente vuole fatti e meno burocrazia”

“La gente è stanca di conferenze, vuole fatti e meno burocrazia”: ecco l’affondo in questa intervista che ci ha concesso del coraggioso Monsignor Alberto D’ Urso, sacerdote campano, ma barese di adozione, Presidente Nazionale della Consulta Anti Usura Giovanni Paolo II.

Monsignor D’ Urso, solo nella diocesi Bari- Bitonto a seguito della pandemia, alle mense Caritas sono transitate 6.700 persone in più rispetto al normale. Preoccupato?

“Come tutti. La situazione economica non è semplice e gli stessi dati mi sono stati forniti da Milano e altre sedi. Il disagio è diffuso”.

Quali i problemi maggiori?

“Soprattutto il tema della prima casa e di chi ha contratto mutui. Esiste il rischio che la perda. Ecco il motivo per il quale bisogna subito fare accordi con le banche, prima che sia troppo tardi”.

Ha il timore che la povertà e la crisi in tanta gente e specialmente in piccoli imprenditori possano recare vantaggio alla mafia e alla criminalità organizzata?

“Non ho la sensazione, ma la certezza. Quando lo Stato non riesce a dare risposte veloci e certe, quando la burocrazia si fa asfissiante e nemica del cittadino, arrivano i delinquenti”.

Che cosa vuole dire?

“Le organizzazioni malavitose hanno soldi liquidi e i contanti facili. Quando l’ imprenditore o il commerciante si vedono con l’ acqua alla gola, vanno da questi soggetti che con poco entrano a fare parte del tessuto produttivo del Paese”.

Naturalmente tutto questo spinge verso l’usura…

“Innegabile. Se la banca non concede e lo Stato tarda, è fisiologico rivolgersi a chi presta ad usura con tutti i drammi sociali che ne derivano”.

In Tv hanno parlato di cinesi che offrono denaro fresco per rilevare imprese italiane…

“Questo non lo fanno da ora, ma da sempre. Ce ne stiamo accorgendo tardi, dopo aver fatto fare loro quanto volevano. Quello cinese è un mondo che non ama molto la trasparenza e dal canto loro tengono alla riservatezza”.

Governo. Ha rispettato i tempi?

“So bene che ha un compito difficile e che occorreranno giorni per valutarlo adeguatamente. Tuttavia, ho percepito un eccesso di promesse e di conferenze di Conte. L’ esecutivo passi finalmente dalle parole ai fatti, la gente è stanca di conferenze e di burocrazia”.

Esiste il rischio di scossoni sociali?

“Mi auguro di no. Però, quando un padre non riesce a dare da mangiare al figlio, tutto diventa possibile e si perde la lucidità. Io ho paura che in tutto questo si possa infiltrare chi vuole rimescolare le carte. Occorre fare molta attenzione alla fame, che è cattiva consigliera”.

Bruno Volpe

 


Pubblicato il 21 Maggio 2020

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