Monti contro Vendola: “Il Bilancio della Puglia è fuorilegge”
Mario Monti vs Nicola Vendola: il Consiglio dei ministri ha impugnato il bilancio della Puglia dopo che s’è deciso il ricorso alla Consulta sulla legge regionale n. 18 del 3/07/2012 che tratta l’assestamento e “la prima variazione al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2012”. Secondo il governo la legge approvata dalla Regione Puglia contiene “disposizioni in contrasto con il piano di rientro dal disavanzo sanitario e con i principi in materia di ordinamento della finanza pubblica. In altri termini, come già avvenuto altre volte, viola l’art. 117, Comma 3, della Costituzione Italiana. Pietra dello scandalo i cosiddetti “destabilizzati”, ossia quei circa ottocento tra medici e paramedici in tutta la Puglia per i quali era stata decisa la conferma in corsa per altri sei mesi, prorogando contratti di lavoro ormai in scadenza. Una deroga per la quale la Regione si è battuta allo stremo, vista la penuria di personale medico negli ospedali pugliesi, proseguendo sulla scia di altre leggi approvate e poi bocciate dalla Consulta sempre a favore dei lavoratori. Nel mirino dal Governo guidato da Monti le misure di contenimento della spesa decise dalla Regione, che si faceva forte dei 149 milioni di risparmi ottenuti attraverso i tagli. Ma evidentemente la ‘manovrina’ pugliese di Vendola non è stata sufficiente di fronte ai tagli ritenuti ancora necessari dal Governo. Tagli che però sembrano ancora scaricarsi su chi lavora, che si tratti di medici e personale paramedico in forza agli ospedali o funzionari che vedevano a rischio il proprio posto di lavoro a causa d’un concorso sostenuto più di dieci anni fa. Ma tornando alla decisione di ieri presa nelle stanze romane e alle sue conseguenze, gli articoli impugnati dal Governo montiano consentivano ai direttori generali pugliesi di prorogare i contratti a quasi un migliaio di persone, cioè rapporti di lavoro fondamentali per mandare avanti la sanità regionale gravemente colpita dalla carenza di personale e dal blocco del ‘turn over’ imposto dal piano di rientro. E visti i forti risparmi, la Regione aveva anche derogato ai limiti imposti per le singole Asl: regionalizzando le somme a disposizione, sono state ammesse alle proroghe sui contratti anche le aziende sanitarie che, in base ai propri conti, non avrebbero potuto confermare i medici. Cosa succederà adesso? La guerra tra Regione Puglia e Governo non è certo inizuata ieri, come detto, la sfida di Vendola a Monti e alla sua ‘spending review’ che prevede sacrifici a non finire tra i dipendenti pubblici, ha radici lontane, specie dopo che il governatore pugliese ha definito pubblicamente Monti peggio di Berlusconi. “Mettere in sicurezza la vita e i diritti dei pugliesi è stata la bussola e il nostro obiettivo fondamentale – ha già detto Vendola nelle settimane scorse- abbiamo reagito sempre con tempestività agli atti decisi dal governo chiedendo ai nostri tecnici di lavorare giorno e notte per monitorare le conseguenze che il decreto, che io considero sciagurato, sulla spending review del governo Monti avrebbe avuto sui cittadini pugliesi. Abbiamo provato a cercare di ovviare a qualunque riduzione di servizi”.
Per Vendola in Puglia ci sono le condizioni finanziarie addirittura per bandire altri concorsi, forse addirittura entro la fine dell’anno, mentre saranno anche completate le piante organiche con il fabbisogno di personale, proprio nelle Asl pugliesi. In questo caso, pero’, proprio in questo scorcio che preannuncia ferragosto sono saltate le deroghe dal governo Monti e il futuro si colora a tinte sempre più fosche, dalle nostre parti. Il rientro dalla ferie per i pugliesi sarà davvero molto amaro.
Antonio De Luigi
Pubblicato il 11 Agosto 2012