Cultura e Spettacoli

Monviso, mancata nave corsara

Il primo agosto 1942 partiva da Brindisi, diretta a Bengasi, la Monviso, una motonave di 5500 t. di stazza lorda. Trasportava uomini, armi e rifornimenti vari. Non sarebbe mai giunta a destinazione. Centrata da due siluri del sommergibile britannico Thorn, quella nave affondava il 3 agosto a circa 8 miglia da Sidi Sueicher. La Monviso fu uno dei tanti sfortunati mercantili che durante la guerra fecero la spola tra Italia e Libia. Eppure, insieme alle sue due gemelle, quell’oscura unità era stata pensata per tutt’altra e avventurosa funzione. Monginevro, Monviso e Monreale dovevano essere le nostre navi corsare. Opportunamente mascherate avrebbero dovuto distruggere (meglio ancora catturare) il naviglio mercantile britannico. A tale scopo erano state potentemente attrezzate. La buona velocità (16 nodi) e i sei cannoni da 152/40 le rendevano letali nei confronti di qualunque mercantile e temibili persino per caccia e incrociatori leggeri. L’armamento era completato da numerose mitragliatrici antiaereo, due tubi lanciasiluri e un impianto nebbiogeno da utilizzare in caso di fuga. Il progetto prevedeva anche l’imbarco di un idrovolante ad ali ripiegabili. L’autonomia era di 40mila miglia. In vista di una così lunga permanenza il progetto di riconversione dei tre piroscafi prevedeva la costruzione di ampi depositi di viveri e farina, una cella frigorifero e due forni per il pane, più un’infermeria e una fornita farmacia. E sempre per assicurare all’equipaggio un’adeguata alimentazione, in una stiva di prora sarebbe stata ricavata una stalla con una mezza dozzina di mucche da latte e un gabbione con una cinquantina di galline. Completavano la dotazione di bordo un’officina e un deposito di pezzi di ricambio. Particolare curioso, l’equipaggio (12 ufficiali, 10 sottufficiali, 14 marinai e meccanici e 42 marinai addetti ai pezzi) prevedeva anche una ‘formazione da preda’ composta da diciotto uomini ; ad essi  spettava il compito, qualora la nave nemica non avesse cercato di fuggire, di salire a bordo della stessa, neutralizzarne l’equipaggio e tenerlo sotto controllo durante l’operazione di traino della preda verso il più vicino porto amico. Ma nessuna fra Monviso, Monginevro e Monreale venne convertita in nave corsara. Nessuna di esse emulò le gesta dell’Atlantis la celebre nave corsara tedesca sulla cui  storia venne girato un celebre film (‘Sotto dieci bandiere’). A impedirlo fu l’impossibilità di violare gli stretti di Suez e Gibilterra. Solo negli oceani queste navi avrebbero potuto fare preda. Invece, la quasi totale assenza di naviglio mercantile britannico in Mediterraneo indusse Supermarina a impiegare Monviso, Monginevro e Monreale solo per gli scopi per i quali erano state progettate in origine.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 17 Luglio 2014

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