Cultura e Spettacoli

Morire in piedi o vivere in ginocchio?

In un suo celebre proclama rivolto agli oppressi, Emiliano Zapata, capo rivoluzionario, politico e guerrigliero messicano attivo nel primo Novecento, gridava : ‘Uomini del sud, è meglio morire in piedi che vivere in ginocchio!’. Se quegli ‘uomini’ diventano donne (anche dei restanti punti cardinali), la nobile invocazione mantiene intatta la sua energia. Insomma, è tempo di (ri)alzarsi e (ri)riprendere il cammino, anche a piedi nudi. Questo il senso di ‘ScAlzati’, uno spettacolo della compagnia AnimeLente, di e con Ilaria Cangialosi e Annalisa Legato, che giovedì scorso è stato in cartellone all’Abeliano per la rassegna I’m not a lady. Uno spettacolo itinerante, aperto da un’installazione (scarpe da donna disseminate senza parsimonia sul pavimento del foyer) e chiuso da una mostra fotografica. Nel mezzo, cinque quadri di sofferenza ‘rosa’ e liberamente tratti da ‘Malamore’ di Concita de Gregorio, ‘La chiave dell’ascensore’ di Agota Kristof e ‘Signore e signorine’ di Beatrice Masini. ‘ScAlzati’ prende vita da un’invocazione d’aiuto ma non si esaurisce in essa. Piuttosto piove addosso alle donne come un incitamento, anche aspro : Nessun buon samaritano è pronto a risollevarti, perciò basta con i lamenti, mettiti in piedi, prendi il bastone e tira fuori i denti. E visto che siamo in tema di citazioni, scomodiamo pure Mao : A proposito del ruolo femminile nella rivoluzione cinese, il Grande Timoniere diceva che le donne portano sulle loro spalle la metà del cielo ;  ora devono conquistarsela. E’ come conquistarla, aggiungiamo noi, senza una reazione che sia costante, in crescendo e che non conosca cedimenti? Su una strada che resta in salita, più che mai chi pecora si fa il lupo se mangia… La galleria di ritratti offerta da ‘ScAlzati’, pur schematica, offre un campionario del dolore al femminile sapido e variegato. Nel vestire i panni della donna oggetto di violenza e gettata in pasto alla tv-trash, dell’escort inaridita, della beghina, di quella che si taglia e della cameriera scollacciata, la coppia Cangialosi Legato si disimpegna bene. Nell’insieme, uno spettacolo abbastanza gradevole, un po’ breve però e bisognoso di maggiore amalgama. – Prossimi appuntamenti al Nuovo Abeliano : giovedì 16 aprile con ‘La seconda stanza’, un testo di Teodora Mastrototaro, interpretato da Adriana Gallo e diretto da Maria Filograsso. Nei giorni successivi (dal 17 al 19) sarà in cartellone la compagnia Fibre Parallele con ‘Have I none’, un testo di Edward Bond tradotto da Ilaria Staino. In scena, Licia Lanera, Maria Luisa Longo e Riccardo Spagnulo. Regia di Licia Lanera e Riccardo Spagnulo.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 14 Aprile 2015

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