Cronaca

Morosità: contatori a ogni assegnatario per scovare le irregolarità

Si parla e riparla della morosità di troppi inquilini di alloggi popolari -che poi ricade sulle spalle di quelli che onestamente pagano le loro bollette, gravate dei debiti altrui…- specie dopo che il sindacato Inquilini della Cisl ha riacceso i fari sui disagi procurati agli assegnatari delle case popolari nella Regione Puglia. Si tratterebbe di fare finalmente chiarezza sull’annosa problematica della morosità negli alloggi gestiti dalle Agenzie Regionali dell’Abitare (ex Istituti Autonomi Case Popolari) e che coinvolge in media il 30% dei circa 59mila alloggi pubblici. Ad avviso del Segretario generale del sindacato Inquilini della Cisl, Paolo Cicerone, appare illusorio pensare che con le attuali modifiche alla legge regionale 10 del 2014 si potrà rendere giustizia alle persone in regola con i canoni di locazione e con il pagamento delle utenze, quali luce ed acqua, se non si interviene per rendere individuale il contatore ad ogni singolo inquilino. Per quanto concerne la morosità degli assegnatari essa va diversamente valutata tra chi lo fa per scelta e chi invece è davvero indigente e senza reddito. Il Disegno di Legge di modifica della legge 10 individua la creazione di un fondo sociale che potrà aiutare economicamente i singoli assegnatari indigenti, previa istruttoria di specifiche domande. Queste ultime sono, a parere del Sicet regionale, la condizione indispensabile affinché le persone corrette con i canoni di locazione e i servizi accessori possano essere tutelate nei loro diritti di cittadini onesti. Su queste questioni Sicet e Cisl hanno chiesto all’Assessore al Territorio della Regione Puglia un rapporto dettagliato in relazione a ciascuna Arca, al fine di condividere insieme le modalità necessarie per tutelare gli inquilini onesti rispetto a chi, pur potendo provvedere a pagare canoni e servizi, omette di compiere il proprio dovere. Dalla riunione, quindi, non è emerso nulla o quasi; salvo che i cittadini in regola sicuramente si dovranno accollare i debiti dei morosi perché l’AQP non ha soldi e vuole incassare il proprio credito, la proprietà degli alloggi Arca Sud non ha soldi e non vuole anticipare quelli del debito. E bisogna pure sapere che qualche assessore di turno, nei confronti dei morosi incolpevoli, cioè coloro che veramente versano in condizioni di povertà, in passato ha proposto che si potrebbe agire attraverso i servizi sociali ma, subito dopo, si è precisato che in cassa non hanno soldi da destinare. Men che meno serve convocare gli amministratori di condominio che, spesso, per i condomini case popolari (Arca Sud), non sono amministratori, ma meri fiduciari. Infatti vengono nominati dalla proprietà (….e questo già è tutto dire) e loro (amministratori condominiali), per poter stare dalla ragione, devono solo far pervenire una raccomandata entro sei mesi, da quando si è manifestato il debito. Dunque, a che serve invitare AQP e Arca per discutere? Non è meglio come propongono i rappresentanti degli inquilini onesti diversificare i contatori per avere contezza precisa dei consumi, sapendo bene a chi addebitarli?

Antonio De Luigi


Pubblicato il 4 Ottobre 2019

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