Moto-vandalismo, ogni tanto ne acchiappano uno
La natura va difesa particolarmente da piromani, imprenditori edili, imprese inquinanti, bracconieri e vandali ; senza dimenticare quelle categorie che, almeno sulla carta, dovrebbe rientrare fra i paladini della natura, come turisti, amanti della corsetta o del ciclo cross e fotografi, i quali invece, anche in buona fede, possono arrecare danni a flora e fauna. Ma soffermiamoci sui vandali : sfondano cestini portarifiuti, divelgono segnaletica di divieto al transito ai mezzi motorizzati, spruzzano disegnini osceni sui tronchi, spaccano a martellate scogli per asportare fossili, abbattono paletti di sostegno a giovani piante, distruggono panchine e attrezzature per l’attività ginnica, disturbano la fauna liberando droni o sguinzagliando cani … Tra le malefatte (l’elenco è lungo), rientrano anche quegli atteggiamenti che rivelano un approccio alla natura irriguardoso e invadente : per esempio, violare il silenzio con urla alla Tarzan, fare baccano da comitiva, cantare a squarciagola… Di recente ha preso piede una nuova tendenza : fare ingresso – in barba ad ogni divieto – nelle aree più ‘fragili’, che sono quelle umide, e scorazzarvi in sella a moto da cross. Il piacere dello sfregio cresce in ragione del numero di partecipanti all’atto vandalico. Lo chiamano ‘motocross selvaggio’, forma di vandalismo che si fa più devastante quando a correre sono i ‘quad’, quei veicoli simili a motociclette ma forniti di quattro gomme dal battistrada enorme, pensato per avere ragione dei terreni più accidentati. Inutile spendere parole circa le gravi ripercussioni che si abbattono sui delicatissimi ecosistemi delle zone umide a causa del frastuono, dei gas di scarico e dell’azione degli pneumatici sulla vegetazione spontanea. Il fenomeno è diffuso. Nella Riserva Naturale di Foce Volturno-Costa di Licola, nel napoletano, si organizzano corse illegali nelle quali si scommette sotto l’ombrello della Camorra. Nell’Area Natura 2000, nel territorio di Campobasso, si arriva ai raduni. Nemmeno i sentieri del Vesuvio sono al sicuro dal moto-vandalismo. Tempo fa, qui in Puglia, nell’appena inaugurato Parco di Punta Penne e Punta del Serrone, nel brindisino, moto-balordi con caschi scuri e targhe coperte, tracotanti e impuniti, sfilavano a tutta velocità sul bagnasciuga mettendo a repentaglio l’incolumità dei numerosi bagnanti… Ogni tanto però, micro consolazione, qualcuno di questi prepotenti viene pizzicato. E’ successo quattro giorni fa nell’oasi protetta di Torre Guaceto, dove la Polizia Urbana di Carovigno ha identificato quattro motociclisti che si divertivano a fare su e giù fra le dune. Ma se la caveranno con poco.
Italo Interesse
Pubblicato il 16 Aprile 2022