Cronaca

Multiservizi, tutto fermo per il trasloco al S. Paolo. E le penali crescono

Niente di nuovo negli uffici amministrativi di via Oberdan dopo il mancato trasloco della “Bari-Multiservizi SpA”, società di servizi comunale, nei nuovi locali – già attrezzati con suppellettili e scrivanie – allocati in via Vitulli 6/A, al quartiere San Paolo. Un trasloco mancato senza troppe spiegazioni da parte del Comune di Bari ente proprietario della società, specie alla luce del contratto di locazione stipulato e non onorato, appunto, da ben otto mesi e passa. Un contratto che prevedeva il trasloco dei dipendenti, appunto, a partire dall’autunno scorso e che, a pensare a quegli uffici e scrivanie deserte, nuove di zecca già pronte ad accogliere il personale, ci sarebbe da pretendere ben più di qualche spiegazione, alla luce del silenzio ostentato dai responsabili dell’ente al primo piano di Corso Vittorio Emanuele. Infatti, a guardare servizi igienici, archivi, uffici, ampi parcheggi esterni e depositi, viene da chiedersi come sia possibile che al Comune si continui a parlare di mancanza di agibilità, oppure della necessità di interventi di restauro (costosissimi) di quegli uffici. Con preventivi e lavori per riqualificare in quel capannone di via Vitulli per somme comprese tra i cinquecentomila euro e il milione di euro, addirittura, secondo le notizie circolate nei mesi passati. Ma che immobile hanno visionato i tecnici comunali, dove hanno effettuato i loro sopralluoghi? Cifre che, dopo aver visionato quegli uffici desolatamente vuoti al S. Paolo, non stanno né in cielo né in terra. E che dimostrano probabilmente la volontà di demolire il lavoro svolto da Giacomo Olivieri, presidente uscente, in ragione della sua rotta di collisione con il partito del sindaco Decaro. Ma quando il tema del contendere riguarda argomenti esclusivamente tecnici, amministrativi e contabili – l’ex presidente Giacomo Olivieri e il direttore generale Davide Pellegrino lo sanno bene – col denaro versato dai cittadini/contribuenti baresi, la politica deve per forza restare fuori dalla porta degli uffici. Anche tenendo anche presente che parliamo di decisioni e provvedimenti adottati sul filo di lana, negli ultimi consigli utili prima di levare le tende, ma parlandone su basi concrete e non su elementi che, allo stato, appaiono preconcette e senza fondamento. Ricapitolando: dopo l’estate scorsa il CdA della “Bari/Multiservizi SpA”, oltre a numerosi atti concernenti il personale, decise di trasferire gli uffici amministrativi e tecnici rispettivamente da via Oberdan e via Viterbo anche per la scadenza del vecchio contratto, senza entrare nei particolari di immobili che, dopo quasi vent’anni, presentavano (e presentano!) problemi anche dal punto di vista della tutela della sicurezza e salute sul lungo di lavoro. Logica, quindi, la decisione di affrontare una volta per tutte la situazione e, dopo alcune ricerche di mercato, decidere di sottoscrivere un contratto pluriennale – 120mila euro annui – con una società di ricambi auto barese, la Mi.Pa Srl. Ma da Palazzo di Città, come detto, cominciarono subito ad alzare le barricate, arrivando addirittura a prendere in esame e minacciare la possibilità di rescindere il contratto firmato con Mi.Pra e in vigore a partire da settembre 2015, con tutte le conseguenziali penali a carico dell’ente, pur tenendo presente che lo stato di ‘decozione economica’ della società proprietaria l’ha condotta al concordato preventivo sull’orlo del fallimento. Ora, in ogni caso, la vicenda pare tornata nell’alveolo di una discussione più pacata, all’attenzione del nuovo consiglio d’amministrazione affidato da oltre tre mesi all’avvocato Francesco Biga, curriculum da super-esperto in diritto societario. Che però, sulla nuova sede della Multiservizi S.p.A. non ha ancora preso decisioni, né adottato provvedimenti…

 

Francesco De Martino 


Pubblicato il 10 Giugno 2016

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