Muri al posto dei passaggi a livelli, Decaro lascia diversi dubbi all’assemblea
Il caldo afoso ed il fine settimana ancora ferragostano non sono stati dei deterrenti per un’assemblea popolare sul problema della soppressione dei locali passaggi a livello di Rfi, tenutasi a Palese lo scorso venerdì nel salone della Parrocchia di “San Michele Arcangelo” ed organizzata frettolosamente in meno di 4 giorni e resa nota prevalentemente soltanto attraverso Facebook. La sala gremita all’inverosimile di semplici cittadini desiderosi di informazioni su un problema molto sentito dalla popolazione locale, ma anche molto “spinoso” per Palese e Santo Spirito, oltre che per il Comune di Bari e per Rfi, che sull’annosa questione dei 7 passaggi a livello (da chiudere) presenti sulla tratta ferroviaria che attraversa il territorio del V Municipio di Bari, probabilmente non sanno più come uscirne senza irritare le comunità interessate, dopo avergli “scippato”, nel periodo tra il 2010 ed il 2011, la possibilità di un fattibile intervento di interramento (in galleria o trincea) dei 4,2 chilometri di binari che si estendono dall’estremo nord di Santo Spirito fino a sud di Palese Macchie. L’assemblea, che avrebbe dovuto ruotare introno all’intervento dell’unico relatore previsto in scaletta, l’architetto palesino Mariano Bavaro, per illustrare nei dettagli alla cittadinanza le opere “sostitutive” che Rfi, in accordo con il Comune, ha previsto in via definitiva per la soppressione dei passaggi a livello in questione, ha registrato l’inattesa e non prevista presenza del Primo cittadino di Bari, Antonio Decaro, che, informato dell’evento, si è precipitato a Palese verosimilmente più per farsi ascoltare che per ascoltare l’architetto Bavaro e le perplessità, i dubbi ed i rilievi dei cittadini presenti. E, infatti, così è stato, visto che ad egemonizzare detta assemblea palesina è stato quasi esclusivamente il successivo intervento del sindaco Decaro, che con il suo intervento ha occupato ben più della meta del tempo complessivo dell’incontro, lascando così al pubblico presente solo lo spazio per sporadici interventi interlocutori. In sintesi, Rfi si accinge a farsi approvare in via ultimativa i progetti senza passare dal vaglio del consiglio comunale barese, avendo indetto a Roma, per il 10 settembre prossimo, un’apposita “Conferenza di servizi” tra gli Enti competenti interessati, tra cui lo stesso Comune di Bari che in precedenza, per quegli stessi progetti, ha dato parere favorevole. O meglio – per essere più precisi – per lo stesso “progetto”, perché stante agli atti trattasi di una progettazione “unica e globale” di opere “sostitutive” (e non “alternative” come talvolta si vuol far credere per non allarmare troppo la cittadinanza) alla chiusura con muri di ben 8 passaggi a livello di Rfi nella parte nord del capoluogo, di cui uno nella contrada barese de “Lamasinata” e i restanti distribuiti tra Palese (4) e Santo Spirito (3). Tale notizia ha allarmato fortemente la comunità del V Municipio barese (soprattutto quella palesina, che sarebbe la più penalizzata e danneggiata dall’ eventuale chiusura senza adeguate soluzioni di almeno di tre pp.ll. su quattro, vale a dire quelli di via Priolo, via Capitaneo e via Duca D’Aosta) e che con il locale comitato “No ai muri” sta già pensando alle possibili azioni giuridiche da intraprendere, nel caso in cui la “Conferenza dei servizi” desse il via libera al progetto “unico” di Rfi. Azioni che sicuramente potrebbero allungare di molto i tempi programmati da Rfi, per l’istituzione dell’alta capacità ferroviaria sulla tratta Bari-Napoli, e previsti entro e non oltre il 2026. Di qui, forse, la preoccupazione anche del sindaco Decaro che venerdì scorso si è precipitato a Palese più per ammorbare la comunità, già in fermento per la notizia della quasi certa approvazione in “Conferenza dei servizi” della chiusura dei locali passaggi a livello, che per fornire una convincente spiegazione di come dare certezze sul ventilato tracciato di aggiramento delle aree urbane da parte di Rfi, oltre che di come sventare nell’immediato l’approvazione definitiva del citato “progetto unico”. Decaro, a riguardo di quest’ultimo punto, all’assemblea pelesina ha dichiarato di voler subordinare la muratura di alcuni passaggi a livello (quelli più significativi ai fini della mobilità urbana interna a Palese) alla certezza di realizzazione della ipotizzata tratta di aggiramento urbano di Rfi. Come? In verità, su tale certezza il sindaco – a detta di molti dei presenti -è stato molto evasivo o, al più, molto impreciso. Invece, una soluzione immediata per sventare la quasi certa approvazione “unica” nella “Conferenza di servizio” del 10 settembre p.v. è giunta dal suggerimento della neo consigliera comunale barese Elisabetta Pani del M5S e da uno dei due suoi predecessori nell’aula “Dalfino”, Sabino Mangano (anch’egli presente venerdì a Palese), che hanno prospettato l’ipotesi di una convocazione urgente (prima del 10 settembre) della neo Assemblea cittadina, per approvare una mozione che bocci il “progetto unico” di Rfi, dando a quest’ultima eventualmente solo la facoltà di sopprimere i pp.ll. (appena 3 su 8) per i quali non si creerebbero problemi alla osmosi interna di Palese. Soluzione, questa, difficilmente accettabile da Rfi, visto che la non chiusura finanche di un solo pp.ll. non gli risolverebbe il problema per l’alta capacità. Ed allora? Attendiamo gli eventi, anche se da parte di molti dei presenti (ndr – riportiamo a parte le considerazioni di un residente (N.A) apparso su Facebook, a commento del filmato dell’assemblea, pure presente sullo stesso social) la sensazione è stata che da parte dell’amministrazione Decaro si stia preparando un’ennesima beffa a danno di Palese e Santo Spirito.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 3 Settembre 2019