Cultura e Spettacoli

Muro Tenente, dallo splendore all’abbandono

Considerato il numero di abitanti, meno di quindicimila anime, Latiano è probabilmente la città pugliese con più musei. Questo piccolo centro dell’entroterra brindisino può vantare ben sei raccolte : Museo delle Arti e Tradizioni di Puglia, Museo del Sottosuolo, Museo della Storia della Farmacia, Pinacoteca Comunale, Centro di Documentazione Archeologica e Casa Museo Ribezzi Petrosillo. Occupiamoci di queste due ultime collezioni le quali sono avvicinate dal fatto di raccogliere quasi tutti i reperti emersi dal vicino sito archeologico di Muro Tenente. A due chilometri dal centro abitato in direzione Mesagne si levano i resti di un insediamento messapico fortificato dalle caratteristiche assai vicine a quelle dei coevi insediamenti di Oria e Valesio, nel territorio di Torchiarolo. Vasto cinquanta ettari, il sito deve il suo nome (Muro Tenente, cioè muro che ‘tiene’, che sta in piedi – tale toponimo risale al Medioevo) all’eccezionale stato di conservazione del circuito murario, lungo 2.675 metri. Ma il ritrovamento di sepolture, fornaci e fondazioni testimonia che la stessa area era abitata già dal Neolitico, con una più marcata presenza nell’età del ferro, caratterizzata dalla presenza di capanne e da una certa continuità abitativa. Verso la fine dell’VIII secolo a.C. con la fondazione della colonia spartana di Taranto comincia l’ellenizzazione di Muro Tenente, periodo che corrisponde al livello di massima fioritura dell’abitato (il ritrovamento di avanzi di ambienti affiancati, aperti su cortili interni ed allineati lungo strade larghe circa quattro metri e tracciate su assi regolari, fa pensare a un centro vivace, crocevia di una fitta rete di scambi commerciali). Muro Tenente prosperò sino a quando Roma non fece di Brindisi lo scalo marittimo per l’Oriente. Con la colonizzazione romana ha inizio a Muro Tenente una lenta decadenza che porterà ad una contrazione dell’abitato fino all’abbandono totale nel periodo tardo-imperiale. Nel medioevo nei pressi dei ruderi del sito si sviluppò un casale, cioè un villaggio chiamato Paretalto o Paretone (quest’ultimo termine nulla ha a che vedere, salvo l’omonimia, col Paretone o Limitone dei Greci, pretesa muraglia costruita sul finire del VII secolo dai Bizantini per difendere il sud della Puglia dai Longobardi ; nessuna fonte medievale, infatti, né bizantina né di altra provenienza, fa menzione dell’esistenza di tale fortificazione). Il sito di Muro Tenente è stato oggetto di scavi da parte della Soprintendenza Archeologica della Puglia a partire dagli anni sessanta. Dagli anni ‘90, l’insediamento è motivo di studio da parte della Libera Università di Amsterdam sotto la direzione scientifica del Prof. G.J. Burgers. – Nell’immagine, un tratto della cinta muraria.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 17 Gennaio 2020

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio