Cultura e Spettacoli

Musica antica, l’intrigante calderone

“Non c’è nulla di così insensibile, duro, rabbioso di cui la musica non ingentilisca il temperamento… L’uomo che non ha alcuna musica dentro di sé, che non si sente commuovere dall’armonia di dolci suoni, è nato per il tradimento, per gli inganni, per le rapine ; i moti del suo animo sono foschi come la notte, i suoi appetiti neri come l’Inferno. Non vi fidate di un uomo simile, ascoltate la musica!” Nel segno delle parole che Lorenzo dice a Jessica nella scena I dell’atto V de Il Mercante di Venezia, i docenti del Dipartimento di Musica Antica del nostro Conservatorio (Vera Alcaly, Diego Cantalupi, Marco Scorticati) hanno messo in piedi un Festival di Musica Antica dedicato a Niccolò Piccinni e che dal 10 al 18 settembre, grazie alla disponibilità di Don Antonio Parisi, sarà ospitato nella chiesa di S. Gaetano a Bari vecchia, con la sola eccezione di sabato 14. Sette gli appuntamenti in programma. Si comincia oggi alle 19 con un omaggio al massimo compositore barese ; sarà l’occasione per ascoltare ouverture, arie e sonate di un autore stranamente poco eseguito e del quale, non meno stranamente, esistono pochissime incisioni. Domani (h 20) il cartellone è tutto per una delle più alte espressioni del barocco, Arcangelo Corelli. Giovedì prossimo (h 20) la serata, sospesa fra stile classico e stile galante, avrà per oggetto alcune cose della Sonata d’intavolatura di liuto di Giovanni Zamboni. Sabato 14 settembre il Festival si sposterà a Toritto dove alle19,45 presso il teatro di San Giuseppe l’ensemble di musica antica del Conservatorio Piccinni eseguirà una fantasia barocca (una decina gli autori in scaletta). Lunedì 16, il Festival torna a San Gaetano con un omaggio a uno strumento tipico della musica antica : il liuto. Il giorno dopo l’Ensemble Synapsis accosterà composizioni di Corelli, Marais, Vivaldi, Quantz. Schickhardt e Handel. Chiusura di rassegna mercoledì 18 con un’interessante selezione di danze e arie di corte. Tutte le esecuzioni sono affidate ad allievi e docenti del nostro Conservatorio, inclusi i promotori del Festival. Si pensa che un buon pubblico farà cornice all’evento. Messa da parte ogni polemica relativamente al concetto di musica antica, vasto calderone nel quale trova posto tutta la musica europea dal medioevo al rinascimento, inclusa la musica barocca, è un fatto che questo ‘genere’ stia andando incontro a una prepotente riscoperta. Un successo che non sarebbe stato possibile senza l’impiego di (ricostruiti) strumenti d’epoca e una scrupolosa ricerca musicologica. Il Festival Piccinni si presenta così come una preziosa  opportunità per l’appassionato e un’altrettanto preziosa vetrina per le giovani leve del nostro Conservatorio.

 

Italo Interesse

 

 

 

 


Pubblicato il 10 Settembre 2013

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