Cronaca

“Mussolini? La Chiesa prega per tutti”

“Mussolini? Ha diritto come ogni anima alla santa messa, la Chiesa prega per tutti. E potrebbe essere in Paradiso”: lo dice il sacerdote barese don Michele Chimenti, che aggiunge: “La carità è doverosa per il cristiano, ma si aiutino prima i vicini, i poveri italiani”.
Don Michele, recentemente a Taranto un sacerdote, don Luigi Larizza, stava per celebrare una messa in suffragio dell’anima di Benito Mussolini, ma ha dovuto rinunciare, è stata una decisione corretta?
“No. La Chiesa cattolica prega per tutti, non nega mai la preghiera alle anime, incluse quelle maggiormente peccatrici. Pertanto sarebbe legittima anche una messa per Stalin. Non vedo alcuno scandalo. Il problema si pone se dalla messa dovessero arrivare pericoli all’ordine pubblico, come le azioni dei soliti centri sociali che conosciamo tutti, o se qualcuno volesse svolgere azioni di propaganda a favore di Mussolini, questo sì sarebbe scorretto. La messa non può essere rifiutata neanche a Kapler come si disse. Questo che io dico, non è frutto di mia invenzione, ma è la dottrina della Chiesa e il catechismo che tutti, inclusi i giornalisti, dovrebbero conoscere”
E Mussolini?
“Allora. Nessuno è in grado di escludere se si possa essere pentito in punto di morte e ricordo che sulla Croce il Signore ha perdonato al ladrone che aveva vissuto una vita niente affatto bella. Mussolini, dunque, potrebbe essere in Paradiso e anche questo fa parte della dottrina della Chiesa, visto che parliamo tanto di misericordia. Aggiungo, che Mussolini prima della sua uccisione e nella prigionia leggeva testi cristiani e che non fu il male assoluto. Del resto, si sa che la storia la scrivono i vincitori. Prendiamo il caso di Bari: tanti palazzi moderni mostrano i segni del tempo, ma le costruzioni fatte nel periodo fascista sono integre. Molti gerarchi fascisti erano ricchi e sono morti poveri, da onesti. Ai turisti che vengono a Bari assieme a San Nicola, io farei vedere gli esempi dell’architettura fascista”
Don Michele, recentemente a Bari un controllore di bus è stato picchiato da un ospite del Cara perchè scoperto privo di biglietto e ha preteso di non dover pagare in quanto migrante…
“Qui ci dimentichiamo un poco tutti, inclusi noi sacerdoti, che il concetto di prossimo in senso biblico riguarda i più vicini. Certamente dobbiamo avere carità e solidarietà verso tutti, immigrati inclusi, e soccorrere con attenzione chi in mare rischia la vita, ma nelle opere di solidarietà bisogna prima di tutto pensare ai poveri italiani che sono tanti e aumentano ogni giorno. Oggi accade spesso il contrario, partiamo e preferiamo i lontani. Le regole devono osservarle anche i migranti”
Problema Islam, che cosa fare? Un vescovo polacco Monsignor Pieronek ha detto che l’Europa rischia di essere islamizzata…
“E’ in atto un’invasione, anzi ci hanno già invasi. E non è vero che l’Islam è pacifico e non violento. Indubbiamente non tutti gli islamici lo sono. Mentre il cristianesimo si è diffuso generalmente per via pacifica, l’Islam ha usato la scimitarra. Leggendo il Corano si ricava che per loro, noi siamo infedeli da sottomettere. In più molti loro valori, come la concezione della donna, sono incompatibili con i nostri. L’uomo islamico può avere quattro mogli, Maometto, per deroga, ne ebbe 14 di cui una minorenne,cosa che ovviamente ci fa rabbrividire”.
Bruno Volpe


Pubblicato il 4 Maggio 2016

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