Nando e Maila, il colore di Fellini
Il maltempo, nemico naturale degli spettacoli all’aperto, giovedì scorso stava per negare al pubblico di ‘Ti Fiabo e ti racconto’, la rassegna di teatro per ragazzi che da molti anni Treatremitage organizza a Molfetta, gli appuntamenti più succosi. Ma al placarsi di Giove Pluvio e dopo un lungo conciliabolo, organizzatori e artisti raggiungevano un compromesso : Andare in scena sul selciato invece che sul palco, senza amplificazione e con riflettori di fortuna. Così, con un po’ di ritardo sul programma, uno di seguito all’altro, potevano aver luogo “Valigia ad una piazza” (Eccentrici Dadarò) e “Vanjuska Moj” (Nando e Maila). Ben meritati applausi per il primo spettacolo, quasi un trionfo per il secondo. Nando e Maila costituiscono una coppia bene assortita e che ha del felliniano ; a parte invertite, avendo a mente ‘La strada’, potrebbero essere lui Gelsomina e lei lo Zampanò della situazione. Lui (Mascherpa) è uno sgangheratissimo impresario-presentatore-spalla, lei (la sedicente Maila Zirovna) è una non meno pasticciona primadonna venuta-scappata-scacciata vai a capire dalla Russia sovietica. Spassosamente cialtroni, Nando e Maila ti sorprendono quando dai rispettivi cilindri cavano numeri d’alta scuola. ‘Vanjuska Moj’ è varietà da strada dove l’estesissimo elemento musicale (si va dal folclore russo a quello sudamericano, passando per suggestioni arabe, classiche…) prevale su gags, tormentoni e giocolerie. Definirlo spettacolo di ‘acrobazia musicale’ ci pare corretto, vista la fantasia e il gusto raffinato che Nando e Maila mettono nei loro contorsionismi esecutivi (che spasso vederli ballare il tango mentre suonano a metà – ciascuno una mano per strumento – fisarmonica e violino). Bella la regia di Luca Domenicali che mette in sequenza i vari numeri dando l’impressione che tutto avvenga per caso piuttosto che nel rispetto rigoroso di una scaletta. Sicché la carica ludica e tenera che innerva screzi, frecciate e dispetti si arricchisce di poesia. Allora “Vanjuska Moj” scorre per un’ora fresco e delizioso, rallegrando senza distinzioni grandi e piccini. Grande ovazione conclusiva per gli assai bravi Ferdinando D’Andria e Maila Sparapani. – Oggi è la volta di Accademia Perduta /Romagna Teatri che presenta “Pollicino”, uno spettacolo di Marcello Chiarenza, interpretato da Claudio Casadio per la regia di Gianni Bissaca (musiche di Beppe Turletti). Il Pollicino di Chiarenza e compagni ha dell’Ulisse per la grande curiosità che spinge il protagonista a sondare l’ignoto accettando si capisce di rischiare tutto. Qui però Pollicino non è il classico eroe solitario. I suoi sette fratelli, invece che una zavorra di pecoroni, sono caldi compagni di viaggio, di gioco e d’avventura, una sorta di piccolo esercito con cui sfidare la Paura. Lo spettacolo, della durata di 60’, si rivolge con la tecnica del teatro d’attore ad una fascia compresa tra i cinque e i dieci anni.
italointeresse@alice.it
Pubblicato il 5 Luglio 2011