Cultura e Spettacoli

Nasce l’Associazione delle Pasticcerie storiche biscegliesi

E’ fatto di un vestito bianco zuccherino che ricopre un Pan di Spagna spugnoso con un cuore di crema e la sua forma ricorda quella di un seno: e’ il “sospiro”, il dolce che un gruppo di pasticceri di Bisceglie  intende valorizzare, insieme con le altre leccornie del posto, decidendo di costituirsi nell’Associazione Pasticcerie storiche biscegliesi. Attraverso seminari e manifestazioni si vuole divulgare la conoscenza di questo dolce tipico, “simbolo di una citta’ e orgoglio di tutta la Puglia”. Sono numerose le citta’ in Italia che, nella loro tradizione dolciaria, annoverano dolci simili a cui e’ stato dato il nome di sospiro. In Puglia c’e’ la vicina Altamura, ma qui il dolce e’ senza glassa, c’e’ Vico del Gargano, con i suoi ‘sospiri della sposa’ ed anche nel Salento si producono, “ma sono diversi tra loro per ingredienti, forma, farcitura e metodo di lavorazione che rendono il ‘sospiro di Bisceglie’- dicono i pasticceri biscegliesi – unico nel suo genere”.  “I pasticcieri, animati da una grande passione, sono depositari di una lunga tradizione e sono felici – afferma Sergio Salerno, responsabile del nuovo progetto – di mettersi a disposizione della Citta’ per promuovere un suo emblema, il sospiro, e la tradizione della pasticceria nostrana. Non sara’ un percorso fatto solo di semplici degustazioni, ma anche di cultura, con la riscoperta e la divulgazione delle origini e della storia del sospiro, al netto della leggenda ormai sdoganata”. Nelle pasticcerie della citta’, in un anno vengono sfornati circa 3.000.000 ‘sospiri’, di cui 500.000 nel formato grande e 2.500.000 in quello piccolo. Intorno a questo dolce sono molti i racconti, le leggende e gli aneddoti, ma anche le certezze che trovano riscontri nella storia della citta’. La produzione di questi dolci e’ sicuramente legata al monastero delle suore Clarisse di Bisceglie, nel XV secolo. Le suore realizzavano i ‘sospiretti delle monache’, con pan di spagna farcito con crema e ricoperto da glassa di colore rosa. A questo e’ legato il racconto, che pero’ non trova riscontri scritti, che narra che le suore prepararono i dolci in occasione delle nozze tra Lucrezia Borgia e Alfonso d’Aragona. A queste nozze pero’ la sposa non arrivo’ mai e gli ospiti giunti per partecipare al matrimonio, stanchi per l’attesa, iniziarono a sospirare mangiando i dolci preparati dalle suore.

 

 

 

 

 

 

 

 


Pubblicato il 15 Novembre 2018

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