Cronaca

Natuzzi, continua la protesta tra petizioni e catene umane

 

E’ ancora viva la fiamma della protesta tra i lavoratori della ‘Natuzzi SpA’ scesi in strada da tempo contro le scelte poste in essere dall’azienda con piani praticamente suicidi, almeno per chi nella fabbrica di divani ci lavora. E così si moltiplicano le proteste di piazza, tanto che l’Unione Sindacale di Base si scusa con tutti i cittadini di Santeramo per il disagio che stanno subendo in questi giorni a causa del blocco di via Iazzitiello, durato fino alle diciannove, ieri sera.  Purtroppo l’aver formato catene umane e aver sbarrato la strada che passa dalla sede centrale della Natuzzi è la conseguenza dell’annuncio, espresso dalla stessa azienda, di voler procedere al licenziamento di 335 suoi dipendenti. Dunque, è chiaro che i rappresentanti degli stessi lavoratori si opporranno con tutte le loro forze, perchè neanche un solo operaio perda il posto di lavoro. Dunque, non conosce pause la vertenza riguardante centinaia di lavoratori della società multinazionale che fabbrica divani, ancora in cassa integrazione: la petizione promossa dall’USB – Unione Sindacale di Base – e dagli stessi dipendenti ‘Natuzzi Spa’, difatti, ha quasi doppiato le 2500 sottoscrizioni del mese passato. Il testo che i cittadini pugliesi e lucani stanno firmando in questo periodo, anche con il caldo afoso di questi giorni, rivendica il diritto di tutti i lavoratori della ‘Natuzzi Spa’ a rientrare in produzione presso la loro azienda e non di essere “svenduti” a un altro sconosciuto – e non meglio qualificato-  datore di lavoro. Del resto, confermano i sindacalisti Usb, se eventuali nuove imprese dovessero insediarsi nel territorio, ad avere la priorità di assunzione dovranno essere i disoccupati di lunga data, che non percepiscono alcun sussidio al reddito e non chi un lavoro già ce l’ha. Questo è quanto chiedono parti sociali e organizzazioni sindacali in rappresentanza dei lavoratori, per cui l’USB si dissocia e stigmatizza apertamente il sollecito che hanno avanzato qualche giorno fa altre organizzazioni sindacali sulla stessa vertenza, in primis Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil alle Istituzioni per la convocazione della Cabina di Regia, ossia l’organismo preposto a monitorare e accelerare il passaggio di lavoratori dalla Natuzzi alle cosiddette New Co. L’unico soggetto interessato e ansioso di privarsi di maestranze indesiderate è la Natuzzi, sicchè parrebbe proprio che la solita ‘triplice’ ancora una volta ha mostrato di adagiarsi supinamente alle richieste provenienti da via Iazzitiello. Tra l’altro, anche la Cabina di Regia si è rivelata uno strumento capace di diffondere soltanto false speranze e vacui proclami, ma le start up in zona non si sono ancora viste. A conferma di quanto detto, un esempio è la tanto decantata NEWS, un’impresa che sarebbe stata guidata da un ex dipendente della Natuzzi e che avrebbe dovuto assumere circa 120 addetti, poi scomparsa del tutto. Infine, l’USB comunica che una delegazione di lavoratori Natuzzi aderenti allo stesso organismo sindacale ha incontrato informalmente il Presidente della Giunta Michele Emiliano, lo scorso 10 giugno presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Bari, a conclusione di un convegno pubblico. I lavoratori hanno espresso al Presidente i timori in merito al loro futuro occupazionale, hanno chiesto che la Regione Puglia assuma un ruolo meno remissivo nei riguardi dell’industria santermana e che il sindacato che li rappresenta, ossia l’USB, sia convocato ai tavoli regionali con pari dignità rispetto a Cgil, Cisl e Uil. Ed Emiliano, senza farsi pregare troppo, s’è impegnato a verificare di persona le questioni sollevate dai lavoratori e a garantire che all’USB sia riservato un trattamento perlomeno uguale alle altre organizzazioni sindacali. Ma intanto dai vertici aziendali, politici e burocratico/amministrativi, i segnali che giungono ai dipendenti sono di silenzio e calma piatta e non solo per colpa della lunga pausa estiva.  

 

Antonio De Luigi 


Pubblicato il 30 Luglio 2016

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